Home ConsoleNews PS4Sekiro: Shadows Die Twice batterà per difficoltà sia Dark Souls che Bloodborne

Sekiro: Shadows Die Twice batterà per difficoltà sia Dark Souls che Bloodborne

Sekiro: Shadows Die Twice è la nuova IP di From Software, mostrata all’E3 2018 con un trailer che lasciava carpire alcuni dettagli preliminari sull’effettivo gameplay. Nelle scorse ore nuove informazioni ufficiali sembrano confermare che questo nuovo titolo ci darà del filo da torcere, più dei precedenti titoli della compagnia.

A dare dimostrazione di ciò un’intervista che gli sviluppatori hanno rilasciato a Gamespot: “Se sei uno di quei giocatori a cui piace prendersi i giusti tempi per mettere ogni elemento insieme con attenzione e imparare le debolezze e il posizionamento dei nemici e osservare ogni cosa, ti divertirai molto” afferma Hidetaka Miyazaki, presidente della compagnia. Prosegue così: “Gli altri giocatori, che semplicemente amano andare di corsa, procedendo tra un colpo di katana e l’altro, percependo colpo contro colpo, lama contro un’altra, riusciranno a sentire profondamente queste sensazioni. Avranno un livello di sfida così alto da essere anche più impegnativo rispetto ai precedenti giochi di From Software”.

Un livello di sfida che promette di essere superiore ai precedenti titoli, Dark Souls (nei giorni scorsi è uscita la recensione di Dark Souls: remastered) e Bloodborne, pur non facendo parte della stessa saga. Lo stesso Miyazaki ha affermato infine che non esiste una selezione della difficoltà poiché, secondo la sua visione, i videogiochi devono essere vissuti allo stesso modo da tutti gli utenti. Se volete avere maggiori informazioni sulla nuova produzione di From Software, vi rimandiamo alla notizia circa le differenze fra di esso e Dark Souls e altri numerosi dettagli. Sekiro: Shadows Die Twice uscirà nel corso del 2019 per PlayStation 4, Xbox One e PC.

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Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.

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