Nel corso degli scorsi mesi ci siamo trovati più volte nella situazione di dover parlare delle loot box e dei vari sistemi di premi messi in piedi da diverse software house. Se da un lato Electronic Arts paragona queste feature a una macchina da sorpresa alla stregua degli ovetti Kinder, per il Belgio e molti altri paesi europei queste meccaniche devono essere considerate come veri e propri giochi d’azzardo.
Insomma, in un mondo (quello delle casse premio) dominato dal caos e dai cavilli giuridici, solo l’intervento dei “capi” dell’industria poteva mettere un po’ d’ordine… ed è proprio quello che è successo oggi. In accordo infatti con l’ESA (Entertainment Software Association), Sony, Microsoft e Nintendo hanno chiesto agli sviluppatori di fare maggiore chiarezza su questi particolari sistemi di progressione.
I videogiochi che includono sistemi di loot box o casse premio dovranno ora indicare in maniera chiara e precisa tutte le percentuali relative alla possibilità di trovare determinati oggetti. Fortunatamente questo appello è stato subito accolto da molte software house (Bandai Namco, Take-Two, Activision Blizzard, Bethesda, Electronic Arts, Ubisoft, Warner Bros. e Bungie), le quali si impegneranno a fare tutte le dovute correzioni.