Tales of Arise – Recensione

Sviluppatore: Bandai Namco Entertainment Publisher: Bandai Namco Entertainment Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Sono passati ben cinque anni dall’uscita di Tales of Berseria e Bandai Namco ci riprova portando al pubblico un nuovo capitolo della serie: Tales of Arise. Quest’ultimo, è stato in grado di accordare tutti i giocatori, dai veterani della serie ai neofiti, sotto un unico grande coro: Tales of Arise ce l’ha fatta. Il titolo di Bandai Namco ce l’ha fatta, diventando una vera e propria killer app e catturando l’interesse di un pubblico complicato come quello dei videogiocatori. E oggi siamo qui riuniti tutti insieme per parlarvi di questo videogioco che è già un successo commerciale. Mettetevi comodi, signori e signore, e preparatevi ad ascoltare la storia della battaglia tra due pianeti e di un cast di personaggi veramente eccezionale che vi accompagnerà durante questa fantastica avventura.

Una nuova avventura

Tales of Arise ci mette nei panni di Alphen, chiamato “Maschera di ferro”, un dahniano senza ricordi del passato e con la peculiare caratteristica di non provare dolore anche dopo ferite gravissime. Ad accompagnarlo nella sua avventura ci saranno Shionne, una reniana che invece provocherà dolore a chiunque la tocchi, e anche altre due coppie di personaggi di cui non parleremo per non incappare in spoiler corposi di trama. A differenza del più recente Berseria, la trama di Tales of Arise tende a prendersi i suoi tempi: il background narrativo e il mondo di gioco sono effettivamente molto complessi e il cast più vasto che in passato. In questo “improbabile” racconto di viaggio tra personaggi ancora più improbabili (per scelte di sceneggiatura), ma non per questo incapaci di far empatizzare il videogiocatore, ci saranno anche continui spunti a riflessioni riguardanti i temi di discriminazione e allontamento.

Ma procediamo con ordine. Trecento anni fa, il pianeta Dahna fu invaso dagli abitanti del vicino Rena, molto più avanzato tecnologicamente e scientificamente. Dopo aver schiavizzato l’intera popolazione, i reniani hanno cancellato anche ogni traccia di storia e cultura dahniana dal pianeta. Preso il controllo del nostro “Maschera di ferro”, colpito da un’amnesia, inizieremo a muovere i primi passi verso la ribellione, insieme a Shionne, che pur essendo una reniana avrà i suoi nobili obiettivi da raggiungere. Procedendo durante l’avventura, il nostro eroe ritroverà man mano i suoi ricordi, tra cui il suo vero nome: Alphen.

Come già accennato, a differenza degli altri Tales of, questo capitolo (e la sua introduzione) lanceranno subito il giocatore nella complessità dei suoi argomenti, come schiavismo e razzismo, lasciando che le prime ore di gioco siano dure ed estremamente cupe, pronte a lasciare l’amaro in bocca a chi si troverà davanti allo schermo. Tra scenari apocalittici, di povertà assoluta e disperazione, ci muoveremo tra i luoghi desertici del pianeta per imparare i fondamentali del gioco. Ad accompagnare il videogiocatore ci saranno anche i tanti dialoghi e cutscene in pieno stile anime, che serviranno anche ad empatizzare con lo strampalato team di personaggi e lasciarsi alle spalle l’aria pesante di Dahna.

Stile a profusione

Per gli amanti dell’animazione giapponese, sentire il nome Ufotable sarà un grosso colpo al cuore, dato che alle spalle delle animazioni di Tales of Arise non ci sarà altro che lo studio responsabile di Demon Slayer. E se questo non riuscirà a convincere i giocatori più dubbiosi, lasciatevi raccontare della bellezza dei combattimenti, delle prodezze di gameplay e del motore grafico rispetto agli altri capitoli della serie.

La saga di Tales of si è sempre contraddistinta per la sua capacità di unire gioco di ruolo giapponese e action sotto un’unica bandiera. E gli amanti di Devil May Cry, come il sottoscritto, non potranno che apprezzare la deriva action/stylish presa da questo capitolo della serie. Se da un lato abbiamo un’enfasi maggiore su schivate, schivate perfette, combo base e persino attacchi in salto, dall’altro abbiamo ancora quella vagonata di tecniche assegnabili rapidamente a ogni tasto del controller. L’utilizzo del quale, però, consuma appositi emblemi. Queste tacche, differentemente dal passato, si recuperano però col tempo, permettendo al giocatore di utilizzarle senza paura che possano consumarsi. Il risultato è un tripudio di velocità, arti magiche illimitate, combo infinite ed effetti speciali brillanti come non mai. Animazioni ed effettistica restituiscono per la prima volta una vera sensazione di peso, e mettere a segno diversi colpi ha un feeling che alla serie è sempre mancato.

Ad aggiungere pepe al titolo, ovviamente, ci sarà da tener conto delle caratteristiche RPG, quali status alterati, il supporto ai personaggi, la gestione del team e tanto altro. Menzione d’onore alla possibilità di far procedere al combattimento l’intelligenza artificiale, ben preparata per l’occasione e che non vi lascerà mai sfigurare. Inoltre che controllare Alphen, il classico personaggio eclettico, si potranno controllare anche gli altri membri del party, ognuno con le sue specialità e debolezze. E nei momenti di stanchezza non vi dimenticate di riposare al falò, per cucinare qualcosa, parlare col gruppo e sbloccare le simpatiche “scenette”.

Da leccarsi le dita dei baffi

Tales of Arise, oltre a essere una potenza sotto il gameplay, risulterà altrettanto prepotente sotto il comparto audiovisivo. Il colpo d’occhio lascia senza fiato, anche al netto di un po’ di pop up: già solo la demo, disponibile per tutti, ci dava il benvenuto con un campo lungo su un’immensa valle. Panorami incredibili si alternano a biomi sempre diversi (foreste, deserti, castelli) e, per una volta, è piacevole notare come tutto sia liberamente esplorabile. Ci si può arrampicare, si può saltare, si può nuotare: le barriere architettoniche sono molte meno che in passato e, anche se le zone hanno comunque dei limiti ben definiti, la sensazione è quella di trovarsi sul serio inglobati nella natura più vasta.

Non ci troveremo davanti a un vero e proprio open world, ma le mappe di gioco così ampie renderanno comunque giustizia agli amanti dell’esplorazione. Tra missioni secondarie, vere e proprie scorribande espolarative o la semplice ricerca di oggetti essenziali per la sopravvivenza, il giocatore stile “Indiana Jones” resterà colpito dal titolo, senza annoiarsi mai trovandosi anche faccia a faccia con sfide ostiche al punto giusto, combattendo contro gli Zeugle liberati dai reniani sul pianeta Dahna.

Le musiche che accompagneranno l’esplorazione, i combattimenti e le cutscene in generale non saranno altro che l’ennesima prova di valore di Bandai Namco, che non ha fatto altro che regalare una vera gemma al pubblico videoludico mondiale.

In summa maxima

Il risultato è, forse, l’action JRPG con le battaglie più profonde e spettacolari attualmente sul mercato. Padroneggiare le tecniche e le strategie di ogni personaggio è una vera goduria, e gli effetti speciali a schermo completano un quadro visivo da lasciare a bocca aperta. Gli manca forse il coraggio di staccarsi da alcuni concetti troppo nostalgici; niente che possa pesare troppo a chi, però, da Tales of Arise si aspetta tanta qualità, piuttosto che una completa rivoluzione.

Una storia in tanti punti un po’ classica non gli permette magari di entrare nell’Olimpo delle sceneggiature indimenticabili, così come alcuni limiti in fase d’esplorazione tradiscono una natura non ancora pronta a evolversi del tutto. Ma se cercate uno stile artistico eccezionale e un combat system facile da comprendere (ma arduo da imparare a fondo), incorniciati magari da ottime colonne sonore e animazioni di prima qualità, allora Tales of Arise non vi deluderà affatto. La serie è tornata ai fasti dei suoi tempi d’oro, e il futuro non ha mai brillato così tanto.

Trofeisticamente parlando: Tales of a Platinum Trophy

Raggiungere la coppa di platino in Tales of Arise non sarà particolarmente complicato, se non mediamente lungo. La durata stimata per raggiungere l’agognato trofeo si aggirerà attorno alle cinquanta ore. Oltre a un trofeo potenzialmente mancabile, ma che il cacciatore più attento non si lascerà sfuggire mai, tutto il resto vien quasi da sé completando l’avventura. Dopo aver completato l’avventura si potrà tranquillamente scorrazzare liberi per il mondo di gioco e recuperare ciò che si è perso. Ma PlayStationBit correrà in vostro aiuto con la guida ai trofei, prossimamente in realizzazione.

VERDETTO

Tales of Arise è la vera gemma della serie Tales of di Bandai Namco Entertainment. Migliorato sotto ogni punto di vista rispetto ai capitoli precedenti, questo titolo promette tanto divertimento a tutti gli amanti del genere e non, proprio per la sua caratteristica di fondere diversi elementi capaci di essere apprezzati da una buona fetta di pubblico. Storia, gameplay, comparto audiovisivo, si fondono in qualcosa che sarà una vera gioia da provare e avere nella propria collezione di videogiochi.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.