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The Chinese Room chiude… momentaneamente

Dan Pinchbeck, co-direttore di The Chinese Room (azienda sviluppatrice di Everybody’s Gone to the Rapture e Dear Esther), ha annunciato che l’azienda ha licenziato numerosi membri dello staff dopo lo sviluppo del recente So Let Us Melt.

Pinchbeck ha specificato che lo studio non sarà definitivamente chiuso, ma che si “oscurerà” per un po’ di tempo.

Il motivo di questa decisione è prevalentemente finanziario ma non solo. Il co-direttore ha specificato che gestire una azienda così piccola provoca molto stress, e che vi sono anche stati dei problemi di salute:

A volte devi fare delle cose orribili nel breve termine per poter rimanere a galla nel lungo termine.

The Chinese Room è nata nel 2012 anche in accordo con la moglie Jessica Curry, compositrice della stessa azienda e vincitrice del premio BAFTA per la colonna sonora di Everybody’s Gone to the Rapture. Anche la moglie è molto stressata, e questo è un ulteriore motivo, considerato che i due sono una coppia molto affiatata (sposati dal 2000).

Un altro problema è sicuramente riscontrabile nell’assenza di un publisher pronto a finanziare altri walking simulator di sviluppo di Chinese Room, che lo stesso Pinchbeck definisce un “campo minato”.

E’ quindi da escludere che, nel caso The Chinese Room dovesse riattivarsi, il prossimo titolo sarà nuovamente un walking simulator. Sembra che a Pinchbeck piacciano anche i giochi di ruolo e gli FPS, per i quali lo stesso direttore afferma di avere un dottorato.

Pinchbeck e Curry si augurano che questo periodo di stallo possa durare non più di qualche mese, e nel frattempo stanno lavorando a 13th Interior e Little Orpheus.

Pinchbeck ha inoltre fatto notare che gran parte dello staff da lui licenziato ha trovato lavoro in altre aziende, come a voler sottolineare che non sono stati cacciati a causa del loro rendimento.

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Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.