The Pedestrian – Recensione

Sviluppatore: Skookum Arts Publisher: Skookum Arts Piattaforma: PS4 (disponibile anche su PS5) Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 15,99 € Italiano:

Annunciato durante uno degli State of Play di PlayStation, The Pedestrian si è subito imposto in quanto a originalità e semplicità del concept, riuscendo – quantomeno dal canto di chi scrive – a rubare la scena a mani basse a gran parte delle produzioni mostrate allo stesso evento. Di seguito le nostre impressioni su The Pedestrian, un titolo particolarmente promettente già solo a guardarsi e che fortunatamente non ha deluso le aspettative. Anche se qualche appunto c’è.

The Pedestrian

Al naturale, senza ritocchi

Quando si controlla un pedone, l’iconico omino della segnaletica stradale, intento a destreggiarsi da un segnale all’altro a suon di puzzle da risolvere, è inutile aspettarsi qualsivoglia tipo di profondità narrativa. E infatti The Pedestrian non ha bisogno neppure di un’unghia di trama, né di contesto, per farsi apprezzare. Il puzzle si serve di due soli ingredienti per stregare il pubblico: complessità dei rompicapo e una disarmante semplicità nel design estetico. Quest’ultimo elemento è di vitale importanza per The Pedestrian, a sottolineare quanto anche l’occhio voglia la sua parte: nonostante il design minimalista rivolto all’azione, il comparto grafico ben dettagliato ed estremamente curato del mondo esterno – con cui raramente interagiremo, e pure indirettamente – generano un contrasto visivo simpatico e audace al tempo stesso.

Le meccaniche puzzle rompono la parete e portano innovazione e freschezza al genere. The Pedestrian tiene per mano il giocatore per la prima sessione, senza spiegare quasi nulla e proponendo soluzioni ingegnose che inevitabilmente sveglieranno l’intuizione di chi controlla il pedone, a volte istantaneamente, altre – ben più comuni – dopo circa una decina di minuti di tentativi e riflessioni.

The Pedestrian

Il giocatore dovrà controllare il pedone della segnaletica e aiutarlo a spostarsi di segnale in segnale, passando per cartelloni o per display e monitor. Ciò lo porterà a viaggiare di luogo in luogo, da un cantiere a un’università, scovando il percorso giusto di ogni livello che lo condurrà alla prossima piazza. Per gran parte del gioco, ci si ritroverà a smanettare con i pannelli che compongono i livelli, dei veri e propri pezzi di un puzzle, per muoverli nello schermo in modo da riuscire a collegarli tra loro attraverso porte da aprire. Scale da salire e scendere e altro ancora, acciuffando di volta in volta, in luoghi sempre più difficili da raggiungere, chiavi, casse, prese elettriche e altri attrezzi. Questi ultimi, se utilizzati negli hub centrali delle piazze, creeranno determinati contatti con il mondo esterno – tra cancelli elettronici da aprire o, addirittura, treni da far partire.

Quality over quantity

Il gioco è niente più, niente meno che quanto scritto di sopra, facile e intuitivo nel concept, ma “easy to learn, hard to master”. I puzzle di The Pedestrian a un certo punto faranno mettere ai giocatori le mani nei capelli grazie alla loro continua evoluzione. Ciò è dovuto non solo ai diversi pannelli che compongono un quadro, ma anche alla tipologia di pezzi che dovremo necessariamente usare. Inoltre, è fondamentale il costante riciclo delle piattaforme già utilizzate: queste sono da riutilizzare con parsimonia e con ingegno, senza correre, in quanto se si altera uno dei segnali che conduce a porte o scale già usate l’omino tornerà al punto di partenza.

Interruttori e casse sono i migliori amici del pedone, ma a volte anche i peggiori nemici: tra piattaforme da accendere e spegnere e casse da far rimbalzare a tempo, The Pedestrian dà spesso il meglio di sé e tenta, neppur troppo velatamente, di confondersi con un trial and error. Mai crudele come Super Meat Boy o Celeste, per fortuna. Ci è rimasta qualche perplessità, tuttavia, derivanti principalmente dall’impossibilità fisica di aggirare la soluzione imposta dagli sviluppatori (che non è necessariamente un difetto, attenzione!) e dalla durata davvero esigua dell’avventura, a prescindere dalla bravura di un giocatore. Elementi che, se uniti, limitano inevitabilmente anche il valore della rigiocabilità.

The Pedestrian

Tieni d’occhio i segnali, potrebbero muoversi

Da un concetto tanto semplice, quanto assurdo, è nata una piccola perla nascosta anche in termini grafici. Certo, la qualità grafica degli esterni non è certo degna di essere definita da next-gen e di sicuro impallidisce davanti a tante produzioni per PlayStation 4, ma resta un’aggiunta, un qualcosa in più a un puzzle game già soddisfacente di suo, al punto da valere da sola il prezzo del biglietto. I colori sono vivaci al punto giusto, misteriosi e cupi quanto e dove servono e capaci, insieme ai segnali stessi e alle loro forme, colori e condizioni, di dare uno stranissimo senso di realismo.

Impossibile non menzionare l’ottima colonna sonora. Il nostro viaggio, senza meta né motivo, con il pedone in The Pedestrian viene fortemente accentuato da una rilassante compilation di soundtrack, a volte di mero sottofondo, altre volte essenziali per costruire l’ambiente che circonda il giocatore.

The Pedestrian

Trofeisticamente parlando: un’occasione sprecata

L’elenco trofei di The Pedestrian conta soltanto dieci coppe, quattro di bronzo, cinque d’argento e una d’oro, tutti legati all’avventura e al suo finale, ma nessun trofeo di Platino è contemplato nella segnaletica del gioco. È vero, non ci sono route alternative né collezionabili esterni a quelli necessari per proseguire nell’esperienza, elementi che avrebbero certamente riempito di più il tutto, eppure inserire la coppa di Platino in The Pedestrian avrebbe banalmente fatto conoscere il titolo a una fetta di pubblico maggiore.

VERDETTO

Frustrante, impegnativo e breve... ma ha anche dei difetti. The Pedestrian ci ha rapiti sin dal primo trailer con la sua estrema semplicità visiva e ci ha convinti del tutto con il formidabile contrasto che la stessa crea insieme a una serie di puzzle intricati, ma soddisfacenti e assuefacenti. The Pedestrian è una piccola perla passata ingiustamente inosservata, una bella boccata d'aria per il genere.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.