Nel momento in cui scriviamo Yakuza è diventata una delle saghe giapponesi di maggior successo in Occidente, ma le cose non sono andate sempre così bene. Il successo dell’opera non è stato affatto semplice al di fuori del Giappone; per molti anni i primi due capitoli sono passati in sordina, raggiungendo solo una piccola parte del pubblico, fino a quando, grazie all’azione pubblicitaria di SEGA e forse, soprattutto grazie alla maturità raggiunta dal pubblico europeo e nordamericano verso tali opere, la serie di giochi con protagonista Kazuma Kiryu è stata riconosciuta come un’opera di ottimo, se non eccellente, livello.
Ma prima della sua approvazione e dello sviluppo del primo capitolo, le idee di Toshihiro Nagoshi dovettero superare numerose prove; la stessa compagnia giapponese non era convinta del progetto, tanto che Nagoshi, da vero furbacchione, aspettò la fusione tra SEGA e Sammy del 2004 per promuovere la sua opera al nuovo proprietario che accettò di produrla, scatenando l’ira dell’allora CEO di SEGA.
Alla fine, però, ha avuto ragione, il successo di Yakuza ha fatto bene a tutti e ora ha richiamato l’attenzione di Microsoft e Nintendo che in precedenza avevano sbattuto la porta in faccia al game director. Da questo mese, infatti, Yakuza Zero e Yakuza Kiwami sono approdati su Steam e, probabilmente tra qualche anno, ci sarà la possibilità di vederli sulle console rivali. Per ora possiamo stare tranquilli, perché per giocare Yakuza 6: The Song of Life e l’imminente Yakuza Kiwami 2, in uscita il 28 agosto, c’è bisogno di una PlayStation 4.