Two Hundred Ways di Sunlight Games è il sequel, come si evince dal nome, di One Hundred Ways uscito originariamente solo su PC. Il titolo aveva un centinaio di livelli, quindi non è difficile immaginare quanti livelli ci siano in questo secondo capitolo. Anche questa volta, però, troviamo una pubblicazione in ritardo su PlayStation 4 rispetto alle altre console. Una pubblicazione, che onestamente, risulta gestita a caso e senza motivi apparenti. Ma non perdiamoci in chiacchiere e lanciamoci nel cuore di questa recensione!

Palla
In Two Hundred Ways non esisterà nessuna trama. Avviato il gioco vi ritroverete davanti allo scarnissimo menù principale e alla selezione dei livelli, con i soli primi dieci sbloccati all’inizio. Nei livelli di gioco, il vostro compito sarà quello di far arrivare una palla al traguardo, passando per ostacoli vari e modificando il percorso con vari strumenti. Questi “gadget”, costruibili con la valuta di gioco, permetteranno alla palla di aumentare la propria velocità, cambiare direzione, saltare e tanto altro. L’importante è tenere anche conto della fisica di gioco, elemento chiave per superare i livelli.
La valuta di gioco, però, permetterà anche ai giocatori di vincere le varie medaglie (oro, argento e bronzo) con le quali sbloccare i livelli successivi. E sì, sono veramente duecento. La particolarità è quella che raccogliendo tante medaglie d’oro potreste sbloccare già dopo la prima ventina di schemi anche quelli finali. Questo cambierà qualcosa della vostra percezione del gioco? Assolutamente no.

Che palle!
Se all’inizio, come gameplay, avevate pensato a un clone del mitico Kula World, siete assolutamente fuori strada. I puzzle da risolvere che vi ritroverete davanti con Two Hundred Ways, vi faranno mollare il gioco già dopo i primi dieci minuti. Alcuni, già dalle fasi iniziali, risulteranno tediosi e complessi, per esempio. Ma il vero problema del gioco, in questa sua versione per PlayStation 4, è indubbiamente quello legato ai comandi.
Già dal primo livello tutorial si capisce che il gioco sarebbe dovuto nascere e morire solo su PC, complice una riconfigurazione dei comandi da far accapponare la pelle. Legnosi, scomodi, a tratti incomprensibili e in combinazione con le immagini su schermo, letteralmente ignobili (ma hanno anche dei difetti, n.d.S.).
Superato lo sconforto generato in noi dai comandi e della giocabilità, ci ritroveremo davanti a quello della pochezza di cura dei dettagli, che per nulla vi invoglierà nel continuarlo. Ammettiamo che, a oggi, non siamo riusciti neanche a sopravvivere ai primi cinquanta livelli.

Trofeisticamente parlando: nessun Platino per te
Esatto, come si evince dal titolo del paragrafo, Two Hundred Ways non presenta nessun Platino nella sua lista. Solo sette trofei, che in verità non riusciamo neanche a capire secondo quale criteri siano stati fatti. Tra i trofei troviamo, come si potrebbe immaginare, quello di vincere una medaglia d’oro in tutti i livelli, completare i livelli tutorial (che non abbiamo capito quali possano essere) e terminare tutti i livelli in sequenza. Nessun Platino per voi, nessun Platino per il gioco e, purtroppo, con tutti i relativi problemi alle spalle, neanche nessuna voglia di tenerlo ancora installato sulla console.