Per noi occidentali il nome di Xuan Yuan Sword probabilmente non dirà assolutamente nulla, ma in terra cinese rappresenta circa trent’anni di storia di action GdR iniziata nel lontano 1990 e proseguita fino a oggi, con il settimo capitolo che finalmente ha visto la luce anche nel nostro continente. Realizzato da Domo Studio e pubblicato da Softstar Entertainment, Xuan Yuan Sword 7 ci porterà ad affrontare le avventure di Taishi Zhao, che in compagnia della sorellina Xiang, andrà alla ricerca di un antico manufatto molto importante ai fini della narrazione. Il titolo presenta delle meccaniche di combattimento chiaramente ispirate alla saga di Dark Souls, anche se molto più semplificate. Nonostante sia il settimo capitolo, Xuan Yuan Sword 7 presenta una storia totalmente nuova e originale, consentendo così anche ai neofiti di approcciarsi a questa lunga saga orientale.
Mia sorella è un fantasma
Taishi Zhao è un giovane cacciatore che sin da piccolo si è occupato di sua sorella minore malata da tempo. Nella prima ora di gioco oltre che a conoscere meglio il passato del nostro protagonista, vivremo un interessante incipit riguardante la trama dove vedremo Zhao impegnato a combattere un misterioso nemico che durante il conflitto ferisce gravemente Xiang. Disperato, Zhao chiede aiuto a un’entità sigillata dietro a una grande porta di pietra che, grazie a una potente stregoneria, riesce a salvare la ragazza, costringendola però ad abbandonare il suo corpo in forma solida. Fatto questo i due protagonisti partono alla ricerca dell’ultimo manufatto che consentirà di aprire la grossa porta e liberare l’entità, pagando così il debito per aver salvato la ragazza.
Stocca e schiva, ma non bestemmiare
Xuan Yuan Sword 7 è un gioco d’azione con meccaniche GdR che, come detto in precedenza, strizza leggermente l’occhio ai titoli della saga di Dark Souls. I comandi risulteranno infatti molto familiari agli appassionati dei giochi realizzati da From Software; con il tasto R1 attaccheremo con la spada, con X schiveremo ed effettueremo agili capriole, L1 servirà a parare gli attacchi mentre con i tasti direzionali potremo curarci e utilizzare degli oggetti. Ovviamente non mancherà la barra della stamina che andrà a svuotarsi a ogni fendente sferrato e a ogni colpo schivato. Abbiamo notato purtroppo che questa meccanica non funziona bene a livello di difficoltà normale, in quanto la barra subisce alterazioni benché nulle. Consigliamo quindi di partire direttamente a un livello di difficoltà più alto, in modo di aggiungere quel pizzico di pepe che migliorerà sensibilmente l’esperienza di gioco.
La progressione del personaggio si sviluppa attraverso punti esperienza che andranno a sbloccare pian piano delle nuove abilità, pose da battaglia (stance) e arti marziali, degli attacchi più potenti adibiti al tasto R2. Avremo anche a disposizione alcune interessanti abilità magiche che necessiteranno di essere ricaricate dopo ogni utilizzo e che consentiranno di superare in modo più agevole gli scontri, consentendoci di ottenere un vantaggio tattico molto utile, soprattutto quando affronteremo i boss.
Una struttura di gioco un po’ anacronistica
La struttura delle missioni è molto lineare e fine se stessa. Molto spesso dovremo semplicemente spostarci da un punto A ad un punto B e affrontare il boss di “fine livello”, oppure assistere a un filmato con quick time event. La mappa di gioco segue percorsi obbligati e scelti dagli sviluppatori, senza la possibilità di prendere altre strade. Al loro interno troveremo forzieri, monoliti per il teletrasporto e falò per salvare la partita manualmente (c’è anche l’autosave) oltre che i vari nemici.
Zone di montagna e foreste saranno intervallate da villaggi dove sarà possibile riposare e acquistare oggetti, equipaggiamento e materiali. Visto che abbiamo menzionato l’equipaggiamento ci teniamo a dire che questo servirà soltanto ad aumentare le statistiche dei nostri personaggi ma sarà visibile addosso a quest’ultimi (eccetto che per le armi primarie). L’utilizzo dei materiali invece sarà molto utile per potenziare l’armamentario, aumentandone statistiche di attacco e copo critico.
Qualche difetto tecnico ci può stare
Siamo rimasti stupiti dal level design di Xuan Yuan Sword 7. La Cina fantastica realizzata da Domo Studio ci porta a visitare luoghi con un grosso impatto artistico seppur non supportati da un comparto grafico all’altezza. I design di foreste, mostri, villaggi e città sono davvero ben realizzati e ricreano degnamente il contesto in cui il titolo è collocato (l’epoca è quella immediatamente successiva alla caduta della dinastia Han). Purtroppo il livello di dettaglio grafico è abbastanza grezzo e ci sono vari problemi che abbiamo riscontrato durante le nostre partite.
Innanzitutto il comparto animazioni del nostro protagonista risulta essere davvero troppo legnoso, la telecamera e il lock-on ballerini sui bersagli portano molte volte all’esasperazione e i continui caricamenti delle piccole aree di gioco durante l’esplorazione provocano dei drastici cali di framerate nonostante la potenza di PlayStation 5 (con cui abbiamo giocato in retrocompatibilità). Per quanto riguarda il comparto sonoro possiamo dire di trovarci dinanzi a un’opera abbastanza discreta. Le musiche sono molto interessanti mentre il doppiaggio soltanto in cinese risulta essere molto immersivo e “originale”. Buoni gli effetti sonori e inspiegabile l’assenza della traduzione dei testi di gioco in italiano in quanto il titolo è tradotto in diverse lingue fra cui francese, tedesco e turco.
Trofeisticamente parlando: Aspiration of Phoenix
Il trofeo di Platino di Xuan Yuan Sword 7 non è assolutamente difficile da ottenere. L’obiettivo sarà quello di finire il gioco e completare delle richieste che non richiederanno molto tempo, come quello di portare tutti i personaggi a livello 50 o imparare tutte le arti marziali. Le coppe sono divise in trenta bronzi, undici argento, due ori e un Platino, per un totale di quarantaquattro trofei. Qui l’elenco trofei.