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PlayStation Q sì ma PlayStation Vita no

La serata di ieri è stata animata da un ricchissimo PlayStation Showcase, foriero di grandi novità per i fan della console Sony. Ad attirare l’attenzione sono stati ovviamente i grossi Tripla A, come Marvel’s Spider-Man 2, Metal Gear Solid Delta: Snake Eater e Assassin’s Creed: Mirage. A fianco ai grossi giochi, non sono mancate delle mosche bianche.

Basti pensare a Ghostrunner II (sul quale erano già uscite delle immagini leak in tempi non sospetti), The Plucky Squire e The Talos Principle 2. C’è stato insomma spazio per tutte le tipologie di giocatore: da chi ama i grossi capolavori a chi vuole scoprire piccole perle. A far discutere maggiormente il web non sono però stati i giochi, ma piuttosto un prodotto ad essi collegato.

Stiamo parlando di PlayStation Q, nome provvisorio di un progetto volto a introdurre una sorta di schermo per streaming da collegare alle nostre PlayStation 5. Partiamo dal presupposto che quella che voglio fare è un’analisi totalmente personale ma che ritengo necessaria per mettere i famosi “puntini sulle i”. Non ho mai criticato apertamente l’operato di mamma Sony, nonostante qualche passo falso lungo il percorso (PlayStation Move e PSP Go, per citarne due, ma la lista è potenzialmente più lunga).

PlayStationQ

La mossa di PlayStation Q mi sembra però quella proverbiale della disperazione. Il desiderio è palesemente quello di cavalcare l’onda di Nintendo Switch, offrendo però una portabilità solo simulata. In pratica potrò giocare sulla tazza del water e tornare sul divano in qualsiasi momento, in uno stream of consciousness videoludico che però sa di vecchio già in partenza.

Uno schermo con agganciati i controller (alla base di ogni console portatile) è un’idea peraltro già proposta dalla stessa Nintendo con la catastrofica Wii U, il che dimostra che spesso non si impara dagli errori altrui ma serve scottarsi con mano. Nonostante questo, non vi nego che l’idea poteva ancora essere vagamente intrigante. Poteva, se si fosse pensato di proporre dei titoli che sfruttino in appoggio questo device (proprio come accadeva sulla già citata Wii U) oppure “indipendenti”.

La domanda però sorge spontanea: perché non puntare allora su un prodotto più versatile, come una possibile PlayStation Vita 2? Il trattamento riservato da Sony alle sue console portatili non è mai stato idilliaco, ma i numeri di vendita sono sempre arrivati. Forse il vero segreto di Pulcinella è che sviluppare una console nuova di zecca costa molto di più che spaccare a metà un DualSense e sbatterci in mezzo uno schermo piatto. O forse Sony sta aspettando di vedere come si evolverà il mercato intorno a PlayStation VR 2 che, per ora, non è riuscito a far breccia nel cuore dei fan della realtà virtuale.

Quello che so è che vedendo PlayStation Q mi sono dispiaciuto per tutto quello che non sarà, piuttosto che rallegrarmi per quello che sarà. Un’occasione sprecata? Una mossa furba per far felici gli amanti del gioco mobile (anche se solo tra le mura di casa)? Solo il tempo (e soprattutto il prezzo di listino di questo device) potrà rispondere alle domande. Per ora continuo a chiedermi perché scegliere la Q invece della Vita…

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.