Nelle sue parole, Iain Garner non nomina mai direttamente PlayStation, ma è abbastanza ovvio che si tratti di una critica al colosso giapponese. Quella del co-fondatore di Neon Doctrine è una vera e propria sfuriata contro Sony e il suo modo di gestire i contenuti sul PlayStation Store.
Come si legge nei tweet, Garner spiega come sia difficile gestire i propri giochi su “quella” piattaforma, le difficoltà estreme nell’ottenere una promozione (bisogna implorare e implorare) e l’impossibilità di organizzare il marketing del proprio gioco. Pesa anche la burocrazia che circonda il ciclo di sviluppo di un prodotto, con la richiesta di generare trailer specifici e testi per il PlayStation Blog. La piattaforma, inoltre, chiederebbe una somma di 25.000 dollari per un posto in primo piano sul marketplace.
Se è vero che la qualità porta spesso a dover gestire le cose in modo estremamente preciso, è anche vero che da un po’ gli sviluppatori (soprattutto indipendenti) non hanno parole dolci per la gestione di Sony. Per lo stesso Garner si tratta di una metodologia risalente ai primi anni Duemila. Se questa storia vi incuriosisce, vi invitiamo a cliccare sul tweet e a leggere la discussione completa.