Saint Kotar – Recensione

Sviluppatore: Red Martyr Publisher: SOEDESCO Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 34,99 € Italiano: Sottotitoli

Nato da un progetto Kickstarter, Saint Kotar è un’avventura grafica a tinte horror. Un titolo dal sapore retrò, non sempre perfetta ma capace di conquistarci fin dalle prime battute. Se siete appassionati del genere, insomma, troverete pane per i vostri denti. Una feature in particolare ha attirato subito la nostra attenzione, volete sapere quale? Scopritelo nella nostra recensione!

Di cosa parla Saint Kotar?

Le prime scene di gioco sono confuse, è tutto buio e non capiamo bene chi siamo e dove ci troviamo. Scopriremo poco dopo che si tratta di incubo, seppur piuttosto realistico, del protagonista Benedek. Anche al risveglio, comunque, c’è qualcosa che non va. Il nostro soggiorno a Sveti Kotar, villaggio sperduto in Croazia, non è cominciato nel migliore dei modi. Viktoria, sorella di Benedek e moglie di Nikolay, l’altro protagonista, è sparita e ci ha chiuso in casa. Strano, visto che era stata proprio lei a portarci in quel posto.

Attraverso un semplice tutorial impariamo a giocare e scappiamo dalla casa, ma ciò che ci aspetta fuori non è tanto meglio. Benedek e Nikolay, due uomini di chiesa, vengono addirittura arrestati e interrogati. Secondo la polizia, potrebbero essere coinvolti in brutali omicidi commessi durante la notte o sapere di più sulla principale indiziata, Viktoria. Comincia da qui il nostro viaggio, cos’è davvero successo? C’è una setta satanica a Sveti Kotar?

Saint Kotar

La narrazione al centro di tutto

Un viaggio intenso, sia per le vicende personali dei protagonisti che per tutto ciò che accade nel villaggio. Benedek è spinto dai suoi principi morali e, per lui, scoprire e contrastare le forze occulte diventa sempre più un affare personale. Nikolay, invece, è spinto dall’amore per sua moglie, e non crede che possa essersi unita alla presunta setta che spaventa Sveti Kotar. Entrambi alla ricerca di risposte, troveranno molte altre domande sulla loro strada. La trama è un continuo crescendo, sempre più intrigante. Un crescendo che caratterizza anche i ritmi di narrazione: da un inizio più riflessivo a fasi finali davvero concitate.

La feature che però ci ha più colpito, a cui accennavamo in apertura, è quella dei percorsi multipli. In determinate sezioni sarà necessario compiere delle scelte: ogni decisione porterà a una conseguenza, o addirittura al game over. Ciò contribuisce alla rigiocabilità, quasi indispensabile per assistere agli svariati finali e avere una visione completa di tutta la storia. Saint Kotar è un’avventura grafica vecchio stile che riesce a raccontare personaggi, leggende e luoghi, in modo davvero esemplare. Le tematiche occulte e horror, affascinanti per quanto oscure, lo rendono una piccola perla nel suo genere.

Saint Kotar

Il gameplay di Saint Kotar

Non c’è troppo da dire sulle meccaniche di gioco, siamo davanti a un classico punta e clicca. Un genere riflessivo, in cui bisogna esplorare e spremere le meningi su indizi e dialoghi. Come già anticipato, la verà peculiarità del gioco sta nel sistema di scelte. Fin dalle prime battute potremo decidere cosa fare, aprendo scenari più o meno inaspettati. Salvate spesso e non ve pentirete, noi vi abbiamo avvisato!

Il destino dei protagonisti può realmente cambiare, starà a voi sperimentare ogni percorso. Parlando prettamente di meccaniche di gameplay, non c’è invece molto da dire: il gioco si divide in due fasi, quelle di dialogo e quelle di esplorazione. Ci sono poi piccoli enigmi ambientali da risolvere, anche attraverso la combinazione di oggetti, ma nulla che impatti in modo significativo. Preparatevi a tanto backtracking e lettura di testi, alla ricerca di quel dettaglio che può rivelare la strada giusta.

Saint Kotar

Tecnicamente non perfetto

Saint Kotar ci ha davvero stupito, trasportandoci nel suo mondo oscuro e sinistro. Un’avventura grafica che riporta in auge il genere, soprattutto per i più nostalgici, anche attraverso un comparto grafico molto evocativo. I fondali sono meravigliosi, spesso capaci di mettere i brividi, e arricchiti da una colonna sonora in grado di alternare silenzi e sottofondi spettrali. L’oscura Sveti Kotar, compresa la sua natura morente, sono uno dei punti di forza dell’avventura. Promosso anche il doppiaggio, completamente rivisto dagli sviluppatori.

Quello che purtroppo non funziona, invece, sono modelli poligonali e animazioni. I personaggi si muovono in modo poco naturale e anche il loro design appare abbastanza datato, andando spesso a cozzare con bellissime ambientazioni. Da Saint Kotar non aspettatevi potenza tecnica, anzi. Chiudendo un occhio (magari anche uno e mezzo su PS5) è però possibile godersi un’avventura grafica a tinte horror come non se ne vedevano da un po’. Da segnalare la completa localizzazione dei sottotitoli in lingua italiana, fondamentale per un titolo che fa dei testi uno dei suoi cardini.

Il Platino di Saint Kotar

Ottenere tutti i trofei di Saint Kotar non è cosa da poco, ve lo anticipiamo. L’ostacolo non è tanto la difficoltà, praticamente inesistente, quanto il tempo necessario ad esplorare tutti i bivi narrativi richiesti dai trofei. Vi sarà richiesto di assistere ai vari finali, interagire con determinati personaggi e oggetti specifici, senza contare le scelte secondarie da compiere durante l’avventura. Se siete cacciatori di Platini armatevi di pazienza e preparatevi a ripercorrere più volte ogni sentiero. Dopo la prima run, dalla durata di circa dieci ore se giocate senza guida, dovreste però ridurre drasticamente le tempistiche. Ulteriori informazioni sul nostro elenco trofei in italiano.

VERDETTO

Scoprire Saint Kotar è stata una piacevole sorpresa. Se non vi piacciono le avventure grafiche questo titolo non vi farà cambiare idea, è vero, ma se vi affascina il genere dovete dargli una possibilità. Ambientazioni tetre e tematiche ancor più oscure, da sette sataniche a dissidi interiori, vi apriranno le porte di un mondo a dir poco affascinante.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.