AeternoBlade – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Corecell Technology Developer:  Corecell Technology
Piattaforma: PS4 (disponibile anche su PS Vita) Genere: Action-Rpg Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 14,99€

La casa thailandese Corecell Technology si lancia su piattaforma Sony con AeternoBlade, un hack’n’slash che strizza l’occhio a titoli ben più blasonati e che cerca di sfruttare una meccanica intrigante ma nel contempo complicata, ossia quella della manipolazione del tempo. Vediamo quindi assieme i risultati ottenuti da questo indie improntato all’azione.

Final Fantasy? Ah no

L’introduzione e la trama di AeternoBlade fanno pregustare fin da subito quello che il titolo si appresta ad offrirci. Durante un filmato iniziale breve ma intenso, accompagnato da una musica che ricorda tanto quella dei Final Fantasy targati Square Enix, vediamo la protagonista Freyja che, armata della sua spada, si prepara a dare battaglia ad un malvagio demone di nome Beladim. L’essere infatti è reo di aver messo a ferro e fuoco il villaggio della giovane, uccidendo tutte le persone a lei più care ma facendo si che la stessa, salvandosi, potesse mettere le mani sulla AeternoBlade, l’unica spada in grado di sconfiggere Beladim (guardacaso), sulla carta immortale perchè anche lui dotato di uno strumento che gli consente di plasmare il tempo a suo piacimento.

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Freyja si lancerà dunque nella difficile impresa di abbattere il demone ed i suoi generali, padroneggiando sempre più la spada magica ed acquisendo man mano i pezzi che originariamente la componevano per accrescerne il potere e sbloccare nuove incredibili abilità. Tutto molto bello letto, un po’ meno applicato, perchè una delle mancanze principali che si avvertono fin da subito in AeternoBlade è qualcosa che è solo in parte imputabile alle ristrettezze di budget, ossia la mancanza di spessore nella trama. Avvicinandosi al gioco con le migliori intenzioni infatti verremo molto presto smontati da dialoghi che spiegano in fretta e furia gli eventi, con personaggi secondari che snocciolano due o tre frasi striminzite, così insapori da non ricordarne nemmeno il nome. Ovviamente però la storia, pur essendo un buon punto di partenza, non è l’unica cosa che conta, quindi addentriamoci maggiormente nelle meccaniche di questo titolo per vedere se il gameplay riesce a compensare la latitanza di emozioni della trama.

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Spostati e picchia

AeternoBlade è un Action-Rpg a scorrimento orizzontale, in cui combattimenti in stile hack’n’slash vengono mischiati ad alcuni puzzle di pregevole fattura per creare una struttura non del tutto lineare in cui muoversi a vari livelli (anche verticali) sconfiggendo nel frattempo gli avversari che ci si pareranno davanti. All’interno del gioco utilizzeremo come arma solamente la nostra fida spada magica, unitamente ad alcuni poteri devastanti attivabili come delle finisher per causare ingenti danni ai nostri avversari, per la verità mai troppo numerosi nè tantomeno così minacciosi. Pur trattandosi infatti di un titolo dotato di componenti da classico gioco di ruolo infatti la personalizzazione del nostro personaggio non andrà oltre la scelta di quali reliquie equipaggiare, così da garantirci particolari bonus in combattimento, e quali statistiche del nostro personaggio potenziare, senza avere effettivamente modo di usare armi secondarie o di variare il nostro stile di attacco.

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Quello che infatti traspare dopo qualche ora passata su AeternoBlade è che il combattimento si riduce per il 90% del tempo a una pressione costante sul tasto Quadrato, deputato all’unico tipo di attacco che avremo a disposizione (eccezion fatta per le finisher di cui sopra), il che sarà sufficiente ad abbattere nemici standard, mini boss e Boss di fine livello senza neanche sudare troppo, una volta capite le mosse usate appunto dagli avversari che ci troveremo di fronte. Come accennato molto interessanti invece i puzzle, che richiederanno un minimo di ingegno per essere capiti e risolti, molto spesso sfruttando anche l’abilità caratteristica della nostra eroina e in generale del gioco, ossia la manipolazione temporale.

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Questione di tempo

Se il combattimento infatti si riduce a un mash-up su un unico tasto, è anche vero che durante le nostre scorribande potremo usare i poteri della nostra potentissima spada magica, che ci consentirà fin da subito di riavvolgere il tempo se faremo una brutta fine della bellezza di 10 secondi e di utilizzare altre interessanti abilità. La meccanica del tempo è stata ben integrata dai ragazzi di Corecell Technology, che hanno puntato molto sul lasciare all’utente il controllo delle abilità della spada, senza quindi attivazioni automatiche o altro. Per riavvolgere il tempo dovremo infatti ruotare in senso antiorario (come a riavvolgere metaforicamente le lancette di un orologio) la levetta analogica destra, così da tornare indietro fino ad un momento del gioco in cui saremo al sicuro. Lo stesso vale per gli altri poteri, che non vi vogliamo rivelare per lasciarvi la sorpresa ed anche un poco di curiosità, che andranno ad aiutarci nei combattimenti e saranno soprattutto fondamentali per la vittoria finale contro Beladim.

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Purtroppo anche qui però qualcosa stona con le intenzioni ottime sulla carta degli sviluppatori, ossia lo scarso utilizzo che ci troveremo a fare dei nostri strabilianti poteri. Durante il gioco infatti ci verrà spiegato che per usare la magia del tempo dovremo caricare un’apposita barra blu, complicatissima da riempire se non passando attraverso i checkpoint dislocati nelle zone che esploreremo, il che farà si che avremo tanto potere ma poche abilità per sfruttarlo e ci ritroveremo quindi a ridurre l’uso a un numero di volte contabili sulla punta delle dita. Un vero peccato visto che, come detto la meccanica e le abilità sono davvero interessanti.

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Più di là che di qua

Quello che abbiamo detto finora di AeternoBlade è che le idee messe in campo dal team sono buone, ma la realizzazione non è all’altezza, con una trama intrigante ma mal sviluppata, un combattimento poco solido e una meccanica scelta come portante, quella del tempo, che ci ridurremo a usare pochissime volte durante tutta la Campagna. Il fattore più frustrante di tutti però è in generale il sistema di controllo del personaggio all’interno di mappe sulla cui povertà grafica si potrebbe anche sorvolare. La legnosità della protagonista è infatti a tratti irritante, con movimenti scattosi e il grave problema di non potersi assolutamente muovere durante una combo di attacchi, cosa che molto spesso ci vedrà fendere l’aria a pochi centimetri dal nostro avversario, fortunatamente dotato di una IA non così elevata da consentirgli di capire che quello è il momento giusto per attaccarci.

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Riuscendo a chiudere uno o ambedue gli occhi su questi problemi, AeternoBlade risulta un’esperienza discreta, in particolar modo se giocata sulla piccola PlayStation Vita dove le magagne grafiche si notano di meno e dove, soprattutto, potremo dedicarci al titolo solo per qualche minuto al giorno, magari nel tragitto per andare a scuola o al lavoro, dato che il sistema, almeno quello ben strutturato, dei checkpoint permette di salvare molto spesso la partita e dunque riuscire a sfruttare qualsiasi attimo di pausa per proseguire l’avventura e scoprire la fine che la nostra protagonista e la sua spada magica faranno, se riusciranno nel loro proposito di vendetta o se invece periranno solo gli scattosi colpi del potente Beladim.

Trofeisticamente parlando

Come ogni buon titolo indie che si rispetti, la lista trofei di Aeternoblade è legata principalmente al completamento della storia, dunque sbloccherete tutti i trofei, compresi i 4 legati a particolari azioni da compiere nel gioco, in automatico terminando la campagna. L’unica eccezione sarà il trofeo “Timeless Explorer”, che vi richiederà di esplorare ogni mappa del gioco al 100%, sicuramente non una richiesta veloce da eseguire ma perlomeno abbastanza semplice, dato che le ambientazioni non vi faranno venire certo il mal di testa per la loro complicatezza.

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VERDETTO

AeternoBlade è un gioco che, se vi venisse solo raccontato, sarebbe interessantissimo ma che, una volta giocato, lascia l'amaro in bocca per tutte le occasioni che Corecell Technology è riuscita a sprecare. Una trama interessante è banale e mal raccontata da personaggi senza un briciolo di pathos, e una meccanica del tempo, pur ben realizzata, ma sfruttata troppe poche volte, fanno sì che Aeternoblade rimanga un hack'n'slash insapore, da giocare senza troppe pretese. Il che, a nostro parere, è un vero peccato.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.