MobileBridge Constructor - Recensione

Bridge Constructor – Recensione

Publisher: Headup Games Developer: Headup Games
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita, Mobile) Genere: Puzzle Game Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 9,99 €

“Purtroppo sono più numerosi gli uomini che costruiscono muri di quelli che costruiscono ponti.”

Proverbio cinese

Vi siete mai chiesti se, all’interno del mondo dei videogame, esista un genere che non sia stato spremuto fino all’inverosimile, producendo quanti più giochi possibile? Ebbene, quello dei puzzle game è sicuramente uno dei più “munti”, complice anche l’avvento dei cellulari di nuova generazione su cui questo tipo di titoli impazza, come nel caso di Bridge Constructor, titolo Headup Games partito in sordina ma che si ripropone ora su PlayStation 4 più carico che mai.

Dove andiamo noi non ci servono trame

Pur essendo nato su PC, Bridge Constructor sposa appieno le meccaniche dei videogiochi per smartphone e tablet, piattaforme su cui peraltro ha trovato la sua “raison d’être”: la trama praticamente ridotta a zero ci mette nei panni di ingegneri provetti il cui compito sarà di creare un numero imprecisato di ponti per collegare le varie zone di una serie di regioni.

Nessun cattivo, nessuno mostro, solo noi ed una serie di materiali da cantiere per mettere in piedi strutture in grado di reggere dapprima solo semplici veicoli, poi camion sempre più pesanti fino ai terribili “tank” dal peso decisamente ragguardevole che metteranno a dura prova le nostre impalcature più o meno artistiche.

Il menu principale non è esattamente accattivante, con la possibilità di continuare la nostra partita, controllare i trofei sbloccati e modificare due o tre impostazioni all’interno del gioco, come i volumi e poco altro, il che conferma la natura “portatile” del gioco.

La grafica pulita e colorata si fa invece apprezzare soprattutto per la poca invadenza dei fondali, che permette di sfruttare appieno la griglia che fa tanto effetto progetto e ci consentirà una precisione elevatissima, elemento imprescindibile vista la natura del gioco.

Nulla di eclatante per quello che riguarda invece il comparto audio, con una sola traccia che diventerà presto tediosa e monotona ed effetti, soprattutto quelli di distruzione dei ponti, divertenti e ben realizzati che non faranno però gridare nessuno al miracolo, tanto che molto spesso potrebbe venirvi la tentazione di giocare ascoltando musica “esternamente”.

Calcestruzzo e cemento armato

La meccanica principale (nonché l’unica del gioco) sarà quella legata, manco a dirlo, alla costruzione dei ponti. Nelle cinque regioni che andremo a visitare infatti ci troveremo a fare i conti con una serie di dirupi in cui dovremo unire il punto A della strada al punto B.

Collegarli con una linea non sarà sufficiente, dato che la sola struttura in legno non avrà abbastanza stabilità e solidità per reggere il peso dei vari veicoli che dovranno transitarlo: ecco perchè sarà necessario mettere in campo tutta la nostra abilità ingegneristica per creare delle strutture in grado di sopportare ed ammortizzare la tensione e rendere quindi il ponte sicuro.

La struttura stile puzzle game è sicuramente l’attrattiva più grande di Bridge Constructor, grazie ad una complessità ed una profondità che faranno la loro comparsa in maniera graduale, permettendo al giocatore di digerire le meccaniche base per poi alzare progressivamente l’asticella.

Con questo non vogliamo ovviamente dire che entro la fine del gioco diventerete ingegneri “ad honorem”, ma sicuramente la mente uscirà arricchita da un’esperienza brillante che sfrutta i pochi elementi da cui è composta in maniera sapiente, per regalare ore di divertimento all’utente.

Vediamo però più nel dettagli come mettere in piedi un ponte degno di questo nome, vero ed unico scopo di Bridge Constructor.

Millemila!

Chi ha già qualche anno sulle spalle ricorderà con simpatia uno dei personaggi più celebri di Fabio De Luigi, lanciato da Mai Dire Gol: stiamo parlando dell’Ingegner Cane, impegnato nella creazione del famoso ponte sullo Stretto di Messina e dotato di idee quanto meno bizzarre.

Ebbene, con Bridge Constructor saremo chiamati anche noi a trovare soluzioni creative ai nostri problemi, sfruttando i materiali ed il budget che ci verranno messi a disposizione all’inizio di ogni scenario. Una volta scelto il livello infatti verremo calati davanti al dirupo da “colmare” con un fondale in stile reticolo cartesiano e ci verranno dati una serie di materiali.

Partiremo con il solo legno, sbloccando poi calcestruzzo, acciaio e corde, tutti indispensabili (forse) per dare vita ad una struttura in grado di reggere al peso di vari veicoli. Tramite il reticolo potremo collocare i materiali scelti utilizzando i punti già preimpostati dal gioco oppure creando nuovi snodi, con il rischio però di rendere il ponte meno stabile.

Quando saremo soddisfatti della nostra opera potremo, premendo un apposito tasto, uscire dalla modalità creazione e testare la solidità dell’impalcatura inviando sul ponte stesso veicoli di peso crescente: auto, camion per arrivare fino ai tank, con gli ultimi disponibili solo dopo aver completato il gioco, metteranno a dura prova il nostro operato.

Se saremo stati bravi abbastanza da far attraversare almeno ad uno dei due veicoli la struttura senza che la stessa crolli totalmente, allora avremo completato lo schema e potremo passare al successivo. Se invece la nostra creazione si inabisserà saremo costretti a modificare qualche elemento e riprovare.

Ci sono ponti e ponti

Bridge Constructor è quindi una vera e propria sfida a creare strutture sempre più complesse e sempre più resistenti sfruttando diversi materiali in una sorta di puzzle game molto particolare. La limitazione del gioco, in un certo senso, risiede però proprio nella sua limitatezza.

Una volta completate le aree di gioco, che saranno cinque più una “segreta”, sarà possibile riaffrontare i livelli cercando di rendere i ponti stabili per il passaggio di camion più pesanti, denominati appunto “tank”: nulla più che questo verrà offerto al giocatore, una volta terminata la Campagna al 100% saremo costretti ad abbandonare i nostri sogni ingegneristici.

L’assenza di collezionabili, di sfide secondarie e soprattutto di una qualsivoglia modalità aggiuntiva lasciano l’amaro in bocca, soprattutto perché il divertimento per chi ama questo genere di sfide è decisamente alto e spinge quindi a chiedere sempre di più.

Il porting da smartphone, invece, non risente del passaggio su PlayStation 4: i comandi sono semplici ed intuitivi e permettono di giocare e gestire le strutture senza troppi patemi, grazie anche alla possibilità di rendere la griglia di collocamento più o meno “precisa” aumentando o diminuendo i quadretti del reticolo.

L’esperienza, quindi, è sostanzialmente positiva, con l’unica vera pecca che risulta essere proprio l’eccessiva linearità e, in un certo senso, pochezza dell’esperienza offerta dai ragazzi di Headup Games che, vista anche la scelta di proporre il loro titolo su console, avrebbero potuto pensare a qualche piccolo extra.

Trofeisticamente parlando: guida al perfetto ponteggio

Nonostante si tratti di un titolo molto semplice, Bridge Constructor vanta un numero impressionante di trofei: 42 sono le coppe presenti, tra cui una decisamente succulenta di Platino per arrivare alla quale, con una buona guida (come ad esempio la nostra) e qualche video su YouTube, vi basteranno poche ore e giusto un minimo di sforzo. Se invece siete dei puristi dei puzzle game e volete fare tutto da soli, preparatevi ad una bella sfacchinata, soprattutto per completare i livelli avanzati.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.