Bucket Knight – Recensione

Sviluppatore: PigeonDev Publisher: Sometimes You Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 4,99 € Italiano:

Bucket Knight si presenta come un gioco platform “corri e spara” in 2D che annoia e dopo i primi cinque minuti non riesce a suscitare il minimo interesse in un normale giocatore. Data l’interessante premessa, se proprio volete sapere il perché, continuate a leggere; se invece volete un consiglio, cliccate su un’altra recensione e cercate un bel gioco da iniziare!

bucket knight

I nobili cavalieri lottano per alti ideali

Ah, ma allora non mi volete dare retta… ok, vi accontento! Bucket Knight vi coinvolgerà incredibilmente con la sua storia piena di colpi di scena e finali intriganti… no, aspettate… La storia è tutt’altro che originale, infatti dovrete interpretare un cavaliere squattrinato che va alla ricerca del Graal non tanto per nobili scopi, ma per migliorare la sua miserabile e ignobile vita. In questa avvincente corsa all’oro la cosa più importante sarà quindi raccogliere le monete che si troveranno in giro… no, neppure questo… Le monete servono solo a comprare le tre armi potenziate e non influiscono in nessun altro modo sulla storia, quindi potete anche fregarvene.

Per carità, le armi sono pure utili, in particolare quella che spara in tre direzioni diverse; le altre, a essere completamente sinceri, fanno proprio schifo, ma se volete variare un po’ il noioso approccio del gioco potrebbero aiutare. Oltre alle monete troveremo della frutta da raccogliere, utile a rimpolpare la nostra energia. Ma, oltre a mele e ciliegie, c’è anche un altro oggetto da raccogliere e grazie a questo ho scoperto che i programmatori di PigeonDev sono sicuramente intolleranti al lattosio. Infatti mangiando i pezzi di formaggio in giro per i labirinti perderemo due cuoricini di energia; solo degli intolleranti potrebbero demonizzare tanto un piccolo e tenero pezzo di formaggio.

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Dove andate? Chi siete? Un fiorino!

Dovremo così percorrere i venticinque livelli che compongono il gioco per arrivare alla fine. Davvero sono venticinque? Ma se sembrano tutti uguali! Avrei detto di averne fatti circa milleduecento… Le variazioni che si possono incontrare sono semplicemente l’obbligo o meno di trovare una chiave per aprire i muri. Sì, perché non lo sapete che i muri si aprono con le chiavi? Una volta sfondato dalla possente chiave d’oro, questo muro aprirà il passaggio che conduce al vortice con cui uscire dal dungeon. Divertenti invece sono i due o tre livelli in cui avremo un’enorme sega circolare che, salendo dal basso, minaccia di ridurci in brandelli e che è chiaramente da evitare a tutti i costi. Cosa che faremo saltando all’impazzata e scovando il giusto percorso da seguire per essere più veloci dell’infernale aggeggio.

In questi ultimi livelli si può trovare una sfida appagante, anche se, una volta presa dimestichezza con i comandi, non sarà assolutamente un problema scappare dalla tritatutto. Mentre per la maggior parte degli altri livelli, la difficoltà cala a picco e usando un minimo d’attenzione si potrà facilmente arrivare alla fine del gioco in breve tempo. Inoltre le vite sono infinite e quindi potremo morire quante volte ci pare, l’unica penalità sarà ricominciare il percorso da capo, ma, dato che son tutti piuttosto brevi, non sarà un grande smacco.

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Ma quante cose da fare!

Al pari della difficoltà generale, anche i comandi sono molto semplici: un tasto per lo sparo e uno per il salto, che può diventare addirittura, squillino le trombe, rullino i tamburi: un doppio salto, se il pulsante viene schiacciato due volte! Sento distintamente le vostre urla di stupore, da qualsiasi parte io sia, mentre leggete questa recensione; già, lo so, è sconvolgente capire quanto possa essere profondo il gameplay di questa perla videoludica! Aspettate, aspettate, non vi ho detto la cosa più bella: dato che potete compiere solo due azioni (sparare e saltare), immaginatevi quante volte le farete. E a questo punto chiaramente non poteva mancare la ciliegina sulla torta, sì, perché dovete sapere che una volta su dieci il tasto del salto non compirà il suo unico e solo dovere causando immancabilmente una morte atroce e di conseguenza non si potrà far a meno di mandare a quel paese il nostro benedetto giochino.

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Sarò il vostro peggior incubo

Parliamo del comparto tecnico. La grafica a 16 bit in 2D non è male se siete amanti del genere, i dungeon sono fatti bene. Anche perché sono tutti uguali, quindi quando ne fate bene uno, li fate tutti. La musica in-game è carina e si adatta allo stile retrò, invece, invece, e qui mi sale la carogna, come cavolo può pensare uno sviluppatore di mettere una musica tanto orripilante nella schermata di scelta del livello? Dopo due secondi non vi fregherà nulla di quale livello sceglierete, basta che inizi velocemente. Il senso di oppressione e disperazione che scatena quella sincopata accozzaglia di suoni trapana il cervello, e vorreste solo trovare il tasto “muto” sul telecomando. Ma sapete che durerà poco, giusto il tempo di scegliere il livello successivo, così pensate che non valga la pena cercare il telecomando nascosto sotto le chiappone e, inesorabilmente, finite per sorbirvi almeno dodici secondi di quell’infernale musichetta. Sappiate che ora, quando faccio un brutto sogno, la colonna sonora dell’incubo è proprio quella dannata sinfonia.

Trofeisticamente parlando: se hai coraggio, puoi

Bucket Knight presenta diversi trofei tra cui un bel Platino; tutti sono facilmente conquistabili con la sfrontatezza e il giusto grado di masochismo per finire il gioco. La coppa del metallo più ambito vi sarà consegnata al termine di tutti i livelli. L’unica cosa extra da fare sarà comprare le tre armi, che comunque saranno sicuramente nell’inventario anche senza aver puntato al trofeo correlato.

VERDETTO

Bucket Knight merita di essere giocato solo se volete raggiungere un Platino in poco tempo; purtroppo è affetto da evidenti limiti di gameplay e la grafica 2D può non attirare tutti. Adeguato il prezzo, anche se a ben vedere si trova di meglio spendendo meno.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!