Primo PianoDanganronpa 2: Goodbye Despair - Recensione

Danganronpa 2: Goodbye Despair – Recensione

Publisher: NIS America Developer: Spike Chunsoft
Piattaforma: PS Vita Genere: Visual Novel Giocatori: 1 PEGI: 12

Chi non ha mai sognato di fare l’investigatore privato? Cercare gli indizi sulla scena del crimine, interrogare i sospettati, scoprire i lati più sordidi delle persone per incriminarle e consegnarle alla giustizia, sono tutte cose con un fascino incredibile, e tutti noi almeno una volta abbiamo provato a fare il Tenente Colombo o la Jessica Fletcher della situazione. Bene, per tutti voi è arrivato nei negozi Danganronpa 2: Goodbye Despair, sequel di quel titolo uscito qualche mese fa sempre su PlayStation Vita.

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L’isola dei Famosi

Ci eravamo lasciati, nel primo capitolo della saga, con la sconfitta di Monokuma, un perfido robot radio-controllato, e la fuga di alcuni studenti dalla terribile Hope’s Peak Academy, una scuola in cui gli studenti erano chiamati ad uccidersi l’un l’altro per diplomarsi e riguadagnare la libertà. Ebbene, questo secondo episodio reintroduce 16 studenti nell’incubo, portandoli sull’isola di Jabberwock. I compagni di disavventure sono i cosiddetti studenti “Ultimate”, ognuno dei quali eccelle in una particolare disciplina, che per fuggire dall’isola dovranno essere in grado di uccidere un altro membro del gruppo riuscendo poi a non farsi scoprire. Ovviamente, se verranno smascherati, il perfido Monokuma si occuperà personalmente di eliminare il colpevole dalla scena, nel modo più violento e tragico possibile.
Il giocatore impersonerà Hajime Hinata, un ragazzo che sfortunatamente non ricorda in cosa esattamente sia considerato il migliore, ma che dimostrerà di possedere spiccate doti deduttive che lo aiuteranno, caso per caso, a trovare l’assassino di turno ed eliminarlo dall’isola. Durante la vostra permanenza nel luogo di prigionia dividerete le giornate tra momenti di svago e investigazione, alternandovi tra la Daily Life e la Deadly Life. La prima si svolge di giorno, e permetterà a Hajime di approfondire le sue relazioni con gli studenti intrappolati con lui, così da scoprire lati nascosti della loro personalità o sogni e desideri nascosti, lasciando al giocatore la possibilità di scegliere per ogni sessione due compagni con cui spendere il proprio tempo. La seconda fase si svolge di notte, e in questo periodo avranno luogo la maggior parte degli eventi importanti, tra cui appunto gli omicidi, la colonna portante del gioco stesso. Capiterà infatti che uno studente venga assassinato in maniera apparentemente misteriosa, e starà a noi raccogliere gli indizi e unire i vari pezzi del puzzle per scoprire il movente del delitto e il colpevole.

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I nostri protagonisti, che andranno via via decimandosi col progredire della storia

Assassinio al chiaro di Luna

Tutta la fase di ricerca avverrà in maniera più o meno guidata, e si svolgerà sempre nel medesimo modo. Dopo l’avvenuto omicidio vi verrà richiesto di identificare tutto ciò che vi possa sembrare sospetto, come una macchia di sangue nascosta o un oggetto compromettente, e di parlare con i testimoni che potranno fornirvi informazioni più o meno utili. Non vi sarà comunque possibile mancare nessun indizio, in quanto finché non avrete trovato tutto non vi sarà possibile abbandonare la stanza in cui vi trovate, cosa che però sarà molto utile per evitare di rendere un caso insolvibile. Se pensate infatti di risolvere gli omicidi in quattro e quattr’otto, vi sbagliate di grosso, visto che molto spesso capirete chi è il colpevole solo alla fine di tutto, scoprendo mano a mano informazioni che vi permetteranno di dimostrare le vostre tesi.
Dopo la raccolta delle prove infatti, che verranno immagazzinate sotto forma di “Truth Bullets”, Monokuma vi comunicherà la fine delle indagini e vi chiederà di recarvi nel tribunale, dove si svolgerà il grosso dell’azione (se di azione possiamo parlare) e in cui tutto il peggio delle persone verrà a galla. Il Class Trial vi permetterà a questo punto di sparare tutti i vostri colpi, letteralmente. Durante il dibattito infatti dovrete scegliere un argomento, sotto forma di proiettile, per contrastare le affermazioni dei vostri compagni. Quando verrà pronunciata una frase che sarà palesemente errata dovrete prontamente sparare la vostra obiezione interrompendo così l’interlocutore per fornire le vostre ragioni. Ovviamente il divertimento non è tutto qua, in quanto oltre a questa semplice ribattuta di frasi il titolo è infarcito di minigiochi che vi coinvolgeranno.

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Truculenti omicidi prenderanno luogo durante la vostra permanenza sull’isola. A voi l’arduo compito di smascherare il colpevole

Investigatore in erba

Per dare una scossa allo schema affermazione-obiezione, all’interno dei Class Trial sono state inserite varie prove speciali atte a movimentare il tutto, visto che trattandosi comunque di un visual novel i solo dialoghi alla lunga potrebbero farvi pensare di stare leggendo un buon libro piuttosto che di essere davanti a un videogame. Ecco allora che fanno la loro comparsa il Logical Dive, lo Spot Select e il Rebuttal Showdown.

I dialoghi sono in inglese: una conoscenza base della lingua è d'obbligo
I dialoghi sono in inglese: una conoscenza base della lingua è d’obbligo

Nel primo verrete chiamati a scendere lungo un tunnel digitale a bordo di uno snowboard, evitando gli ostacoli e rispondendo a delle domande, facendo la scelta di una particolare strada in base a quale pensate sia la risposta corretta da dare. Se indovinerete proseguirete la corsa, se sbaglierete cadrete miseramente nel vuoto. Lo Spot Selection invece vi metterà davanti una foto della scena del crimine o di un luogo ad essa legato, in cui, in base a quanto detto durante il dibattito, dovrete essere in grado di trovare un punto di interesse, il che non è sempre così ovvio come potrebbe sembrare, in quanto vi capiterà di dover usare la vostra materia grigia per trovare i punti giusti. Il Rebuttal Showdown infine, tra tutti forse il più azzeccato dei minigiochi proposti, farà della vostra lingua una spada, con cui tagliare le affermazioni del rivale di turno tramite swipe sul touchscreen di PlayStation Vita o movimento dell’analogico destro, per poi usare la spada della Verità su un’affermazione chiave, così da distruggere le teorie dell’avversario.
Quando poi starete per giungere alla conclusione del caso ed avrete quasi identificato il colpevole farà la sua comparsa un un’ultima prova, chiamata Panic Talk Action, in cui dovrete abbattere le frasi pronunciate dal principale sospettato e distruggere le sue difese per colpirlo infine con una precisa frase, da riordinare in modo corretto per far sì che sortisca il suo effetto, e giungere al resoconto del caso, in cui vi verrà chiesto di ordinare una serie di foto per ricostruire in ogni dettaglio il delitto commesso. Inutile dire che alla fine di ogni dibattito i verdetti verranno completamente ribaltati, ed i colpi di scena vi lasceranno veramente a bocca aperta, come in un bel romanzo giallo targato Agatha Christie, facendo sì che non vediate l’ora di terminare il gioco per scoprire ogni più piccolo retroscena della splendida trama di gioco.

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In aggiunta a tutti i bonus del caso, durante il gioco faranno capolino numerosi fan service, come da tradizione nipponica

Datemi un divano!

Abbiamo descritto Danganronpa 2: Goodbye Despair come un gioco intrigante, coinvolgente e soprattutto cerebralmente stimolante, ma ci sono anche dei punti che vi faranno purtroppo storcere il naso. Innanzitutto sappiate che se non siete amanti del genere, qui non troverete nulla che vi farà cambiare idea, in quanto abbiamo per le mani la classica graphic novel composta da un’infinità di dialoghi a schermo, in cui il bello è proprio la storia, ma a parte leggere farete poco altro. Proprio la lettura è un altro punto a sfavore, in quanto come ormai troppo spesso vediamo i dialoghi sono rimasti in inglese, rendendo difficile a chi non mastica la lingua capire tutto quello che succede, e spesso anche chi è abbastanza pratico si ritroverà a dover cercare una o due parole sul vocabolario. Peccato davvero perchè una traduzione nel nostro idioma spingerebbe certo molta più gente a provare questo titolo, soprattutto gli appassionati di giochi come Ace Attorney e Professor Layton, in cui l’uso del cervello prevale sull’avere l’arma più grande o la macchina più veloce.
Detto dei dialoghi, dobbiamo ahinoi ripeterci ancora una volta su un tema già affrontato svariate volte, quello della portabilità dei giochi, perchè come in tanti altri titoli targati NIS abbiamo di fronte il classico gioco “da divano”. Seppur vero che vi verrà chiesto principalmente solo di leggere, le sessioni di Class Trial e di investigazione vi porteranno via dalle due alle tre ore, rendendo impossibile dedicare il quarto d’ora di viaggio verso la scuola o al lavoro a una partitella lampo. E’ ovvio che non si poteva sperare che un gioco del genere fosse sviluppato in modo diverso, però ci si chiede se non era possibile per i produttori introdurre qualche punto di salvataggio in più durante i dibattiti, visto che ve ne sarà uno a metà dello stesso e poi più nulla, costringendovi, qualora foste costretti a spegnere, a rifarvi tutta una buona mezz’ora di gioco.

Danganronpa 2 personaggio dialogo
I dialoghi che avrete con gli altri personaggi saranno abbastanza brevi. Lo stesso non si può dire dei dibattiti dopo un omicidio.

Commento finale

Danganronpa 2: Goodbye Despair è come un piatto di gourmet, delizioso ma apprezzabile solo dai palati fini. Se amate l’azione qui non troverete pane per i vostri denti, ma se al contrario riflessioni e deduzioni sono il vostro cibo e siete in grado di masticare la lingua anglosassone, allora state pur certi che avrete modo di riempirvi lo stomaco con delle ottime pietanze. A tutti voi possiamo solo dire, bon appétit!

8/10

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.