Deep Ones – Recensione

Sviluppatore: BURP! Games Publisher: Sometimes You Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 5,99 € Italiano:

Qualche tempo fa il nostro Ivan ci raccontò di Energy Invasion, proposta dei ragazzi di Sometimes You volta a riproporre un gioco in stile Arkanoid con risultati non esaltanti. Incassato il colpo, il publisher si affida questa volta a BURP! Games per proporre Deep Ones, altro tuffo – ed è proprio il caso di dirlo – nel passato.

Bolle e pixel

Come la maggior parte degli Z-movie ci ha insegnato, la minaccia più grande che si può incontrare in mare aperto sono mostri marini giganti pronti a distruggere la nostra imbarcazione e farci la pelle. Questa è anche, senza troppi fronzoli, la trama alla base di Deep Ones. Nel titolo vestiremo i panni di un sommozzatore che attirerà le attenzioni indesiderate di una piovra gigante, che sfrutterà un momento di distrazione del nostro eroe, impegnato a ripulire il suo sottomarino dalle alghe, per colpire il veicolo e lanciarci nelle profondità marine. Inizierà così un’avventura fatta di mostri, pirati, squali e molto altro ancora.

Pur non riscontrando un’introduzione delle più accattivanti, ci lanciamo in quello che si rivelerà fin da subito essere un platform bidimensionale con un look molto particolare, perché su un fondale completamente nero saranno riportati i bordi colorati delle strutture rocciose, dei personaggi e dei nemici, scelta che appaga l’occhio soprattutto nei primi minuti di gioco. I nostalgici del Sinclair ZX Spectrum, rivale del Commodore 64 negli anni Ottanta, non potranno non apprezzare i rimandi allo stile classico del noto home computer, tanto nello stile grafico quanto nella colonna sonora retrò che ci accompagnerà nella nostra avventura.

Il cuore arpionato

Scacciata la lacrimuccia nostalgica, è il momento di dedicarci al gioco vero e proprio che, come detto, altro non è se non un platform bidimensionale con alcuni elementi peculiari che tentano di catturare l’attenzione anche dei giocatori più giovani. Dopo una prima fase in cui potremo solo saltare e schivare gli ostacoli, il nostro eroe otterrà il suo primo equipaggiamento, ossia una fiocina perfetta per sbarazzarsi delle creature marine ostili che si frappongono tra lui e ciò che resta del sottomarino, fondamentale per sfuggire alla piovra e tornare in superficie.

Scordatevi sistemi di mira, mosse speciali o attacchi multipli. Tutto quello che potremo fare per difenderci dai nemici sarà sparare in linea retta solo se saremo appoggiati al terreno, dato che non potremo combinare attacchi e salto. Tutto ciò sarà più che sufficiente, comunque, per sbarazzarci degli avversari e per fronteggiare i vari boss che ci ostacoleranno all’interno del gioco. L’abbattimento di uno di questi, peraltro, ci darà accesso alla seconda e ultima arma a disposizione del nostro sommozzatore, ossia una sciabola con la quale potremo eseguire soltanto colpi ravvicinati e che obbligherà il giocatore a rivedere – almeno in parte – il suo approccio ai nemici, che diventeranno più numerosi e più pericolosi con il proseguo del gioco.

In groppa al cavalluccio

Le sezioni di gioco di Deep Ones si amalgameranno decisamente bene, aiutate da un ritmo non forsennato ma comunque incalzante e da una buona varietà di situazioni. Momenti di combattimento più puro verranno infatti inframezzati da sezioni platform a piedi e da una serie di minigiochi. Una delle prime sfide che dovremo affrontare sarà, ad esempio, la fuga a bordo di un cavalluccio marino, mentre più avanti ci si troverà a sparare con dei cannoni per abbattere una serie di navi, a fuggire da una prigione e perfino a superare un labirinto fatto di piattaforme.

Decisamente interessanti anche i già citati scontri con i boss, nei quali proprio come nei videogiochi del passato sarà fondamentale imparare i pattern d’attacco per riuscire a evitare la morte e sconfiggere il nostro avversario, in grado spesso di eseguire un cosiddetto one shot, vanificando in un attimo i nostri sforzi. Tutte queste idee saranno ben inserite all’interno di un gioco che non brilla per longevità, si parla infatti di 2-3 ore per il completamento della storia, ma che sicuramente sarà in grado di offrire qualche momento di svago sia ai giocatori più rodati sia a tutti coloro che vogliono provare un titolo diverso che non richieda eccessivo impegno.

Vedo tutto nero

Deep Ones inneggia ai fasti del passato propendo un gameplay semplice e lineare ma nel contempo vario e che punta tutto sulla semplicità e sul divertimento immediato piuttosto che sulla longevità. Questa scelta dei ragazzi di BURP! Games lascia però perplessi nel momento in cui si arriva alla fine del gioco. Dopo aver infatti superato nemici, pericoli e dopo aver assisto al filmato finale, tutto quello che sarà possibile fare sarà ricominciare l’avventura da zero, senza nessun bonus da collezionare o modalità aggiuntive.

I minigiochi inseriti all’interno dell’avventura principale ben si prestavano, a nostro dire, per proporre ai giocatori qualcosa da fare anche nell’endgame così da non ritrovarsi ad archiviare l’opera dopo un paio d’ore, così come sarebbe stata decisamente interessante l’aggiunta di vari livelli di difficoltà o di collezionabili da sbloccare. Tutto quello che invece sarà possibile fare, a patto di volerlo, sarà ricominciare il nostro viaggio da zero, senza nessuna variazione sul tema, bonus o altro che possa stimolare l’interesse del giocatore. Questa, a conti fatti, è forse l’unica debolezza del titolo, altrimenti come detto decisamente interessante sia come stile che come gameplay.

Trofeisticamente parlando: il tempo di un film

Dei ventuno trofei che compongono la lista di Deep Ones non ce ne sarà praticamente nessuno che non sarà ottenibile con un singolo playthrough (e per un paio sarà necessario un piccolo escamotage). Seguendo la nostra dettagliatissima guida ai trofei in anteprima italiana, comunque, potrete aggiungere questo Platino alla vostra bacheca senza troppi sforzi.

VERDETTO

Dopo alcuni scivoloni, i ragazzi di Sometimes You avevano bisogno di riprendersi e ci sono riusciti con l'aiuto di BURP! Games. Deep Ones è infatti un titolo che pesca nel passato per puntare al futuro, proponendo un gameplay semplice ma mai banale che riesce a soddisfare sia il giocatore navigato che quello invece più legato alle modernità. Pecca del titolo è la longevità, oltre all'assenza di uno stimolo a giocare nuovamente l'avventura o quanto meno tenere installato il gioco. Se cercate un'opera in grado di allietarvi piacevolmente per qualche ora e amate i platform vecchio stile, vi suggeriamo di accompagnare senza paura questo sommozzatore nei fondali oceanici.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.