FoxyLand – Recensione

Sviluppatore: BUG-Studio Publisher: Ratalaika Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita, Mobile) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 4,99 € Italiano:

Esiste, o almeno dovrebbe esistere, un confine tra la realizzazione di un videogioco che si ispira ai classici del passato e la realizzazione di un videogioco anacronistico o, ancor peggio, mal sviluppato. Nulla vieta che nel 2020 una software house decida di creare un platform con grafica 8 bit e gameplay degno del primo Super Mario Bros, ma ci si aspetterebbe di trovare qualche minima innovazione, o per lo meno un livello di coinvolgimento paragonabile all’esempio di partenza. FoxyLand non soddisfa le attese, configurandosi come un titolo freddo, poco ispirato e inevitabilmente oppresso dal peso del Platino facile targato Ratalaika Games.

FoxyLand

Il solito pretesto, ma potevate sforzarvi…

E’ una legge non scritta dei videogiochi quella che il protagonista di un platform puro debba avere una motivazione per fare quello che fa. E’ evidente che il vero scopo di un gioco è farci correre e saltare mettendo alla prova la nostra abilità e i nostri riflessi, eppure è sempre necessario fornire un pretesto che giustifichi a livello narrativo tali azioni. Nessun giocatore dovrebbe avere grandi pretese in questo senso, eppure FoxyLand riesce a lasciare un senso di amaro in bocca anche ai meno esigenti.

La “cutscene” iniziale, per la quale dovremmo usare molte più virgolette, dura solo pochissimi secondi e non spiega niente neanche per iscritto. Assistiamo semplicemente, nella stessa grafica e impostazione 2D del gioco vero e proprio, al rapimento della volpe compagna del nostro protagonista da parte di un’aquila. La nostra Jennie (nome che scopriamo solo leggendo la pagina del gioco sullo store), mentre viene portata via, lascia cadere a terra gemme viola il cui significato diverrà chiaro nel gioco vero e proprio. Non c’è altro… siamo pronti a partire.

Da mobile, e si vede

FoxyLand è un titolo che si trova anche per smartphone e per comprenderlo non serve neanche andare a controllare sugli store. L’impostazione del gioco, con la classica schermata di selezione dei livelli e la valutazione a tre stelle al termine di ognuno di essi, lascia poco spazio a dubbi. Non che non sia possibile portare giochi mobile su console fissa, ma solitamente è un chiaro indicatore del livello di qualità, profondità, gameplay e coinvolgimento che ci si può aspettare.

FoxyLand

Nello specifico, FoxyLand è un platform classico, bidimensionale e con grafica a 8 bit nel quale il nostro scopo è completare trentasei livelli guidando la volpe Foxy. Ogni livello contiene diverse gemme viola (quelle lasciate da Jennie) e numerose ciliegie da raccogliere. Le prime sono necessarie per poter completare il livello; una volta raccolte, si aprirà una porta di uscita che ci farà procedere. Le ciliegie sono invece facoltative e servono a ottenere la valutazione massima di tre stelle, se raccolte tutte, e ad acquistare oggetti di gioco nel negozio disponibile nel menù.

Salto, poi salto, infine salto

Dai primissimi livelli, che durano una manciata di secondi e non presentano alcun ostacolo, si aumenta gradualmente il grado di complessità e difficoltà. Andando avanti incontriamo i primi nemici (rospi, opossum e aquile), alcune leve da attivare per accedere ad aree interdette, ostacoli ambientali come frecce avvelenate, spuntoni metallici e pareti mobili pronte a schiacciarci, scale e piante rampicanti a cui appenderci e piattaforme instabili o molto ristrette su cui calibrare al millimetro i nostri salti.

Tutto quello che possiamo fare, infatti, è appunto saltare con il tasto X. Se ci sentiamo particolarmente arditi, possiamo addirittura premerlo due volte ed eseguire un doppio salto, ma è bene riservare queste acrobazie alle sezioni più difficili. Con il salto possiamo recuperare gemme e ciliegie sopraelevate e persino saltare in testa ai nemici per eliminarli con un colpo solo. Che altro ci serve, dopotutto? Potremmo pensare a un tasto diverso per attivare le leve, ma perché implementarlo quando basta passarci sopra per alzarle o abbassarle?

foxyland

Equilibrio, questo conosciuto

Sulla carta, FoxyLand non dovrebbe avere niente che non va. Se si accetta, come è giusto, che non tutti i giochi debbano essere film interattivi o romanzi complessi in termini di trama, un titolo leggero e semplice come questo ha la sua ragion d’essere. E’ però lecito aspettarsi un’attenzione particolare su tutti gli aspetti di gioco, cosa che in FoxyLand non abbiamo rilevato. A non convincerci pienamente è, riassumendo, la mancanza di equilibrio.

Non c’è equilibrio neanche nei nemici. Sono pochi, come detto, e non si differenziano praticamente in nulla: i rospi saltano, gli opossum corrono e le aquile volano, ma ognuno segue il suo percorso indipendentemente da noi, come un qualunque ostacolo fisso. Solo le aquile introducono un minimo di varietà planando su Foxy quando è vicino, ma anche con loro basta un salto in testa per avere la meglio. Altro appunto sulle leve: non è possibile non aver previsto un tasto per attivarle, con il problema di abbassarle per sbaglio ogni volta che ci si capita sopra.

Non è equilibrato, ad esempio, il climax di difficoltà. Si parte da livelli in cui basta andare avanti in linea retta e si procede in altri più strutturati, ma non si muore mai e non si viene mai messi alla prova se non in modo artificioso. Le poche morti in cui incapperete, infatti, saranno dovute a piattaforme volutamente troppo strette, o che cadono troppo rapidamente dopo esserci saliti. Anche le pareti mobili vi schiacceranno per differenze millimetriche di posizione che non possono essere ben valutate con i comandi non sempre precisissimi del gioco.

FoxyLand

In conclusione, FoxyLand non ci cattura mai davvero. Arriviamo alla fine dei livelli disponibili più per inerzia che per volontà di essere messi alla prova e quando ci sentiamo sfidati percepiamo una certa macchinosità negli ostacoli e nel level design che non ci rende pienamente responsabili delle nostre eventuali morti.

Dal punto di vista grafico FoxyLand non è malaccio, se lo si considera entro il terreno in cui gioca. A far storcere il naso è però la totale assenza di variazione sul tema: tutti i livelli sono costruiti con gli stessi elementi, senza alcuna differenziazione tra ambienti e/o momenti del giorno diversi. Persino Super Mario prevedeva livelli sotterranei o altri subacquei! La “bellissima musica chiptune” di accompagnamento, come la definiscono gli sviluppatori, non ci è sembrata proprio degna dell’aggettivo, ma fa comunque il suo lavoro, sempre relativamente alla natura del gioco.

Trofeisticamente parlando: Platino da volponi!

FoxyLand è un gioco Ratalaika, quindi non serve neanche sottolineare quale sia il suo approccio verso i trofei. Ne troviamo solo quindici, quasi tutti d’oro, prima del facile Platino, che richiede solo di completare venti livelli e di acquistare un oggetto qualunque nello store. Tutto il resto verrà praticamente da sé e in una mezz’ora scarsa, come potete dedurre dalla nostra guida.

VERDETTO

FoxyLand è un platform che poteva dire la sua nonostante la semplicità e l'impostazione da mobile game. Poteva farlo curando un po' di più il bilanciamento tra alcune sezioni banali e altre artificiosamente difficili, ma comunque mai insuperabili. Poteva farlo, soprattutto, con uno sforzo verso la varietà di ambienti, nemici e situazioni, che invece si ripetono sempre uguali a sé stessi in tutti i livelli. Poco male, perché basta a spingere le vendite la politica del Platino facile.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.