Hakuoki: Kyoto Winds – Recensione

Sviluppatore: Idea Factory Publisher: Idea Factory Piattaforma: PS Vita Genere: Visual Novel Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 39,99 € Italiano:

“La macchina tecnologicamente più efficiente che l’uomo abbia mai inventato è il libro”.
Northrop Frye

Da quando il termine videogioco ha fatto la sua prima comparsa, ossia dalla seconda metà circa del 1970, il divertimento digitale ha subito un’evoluzione incredibile dando vita a una moltitudine di generi, alcuni anche decisamente particolari, per soddisfare il palato sempre più raffinato degli utenti. Questo è il caso delle cosiddette visual novel, storie interattive di cui Hakuoki: Kyoto Winds è un validissimo esponente.

Amami o uccidimi

Quello di Hakuoki: Kyoto Winds non è un esordio assoluto su console; quella approdata su PlayStation Vita è infatti una versione riveduta e corretta della storia già pubblicata nel lontano 2008, con però una serie di sostanziali modifiche che renderanno il prodotto appetibile anche a coloro che fossero già a conoscenza della trama originale.

Ambientata nel Giappone del 1860, la peculiarità della serie Hakuoki è quella di mischiare sapientemente le caratteristiche tipiche degli otome (traducibile come “giochi per fanciulle”), quali le relazioni sentimentali tra personaggi, con una buona dose di mistero e di azione che terranno letteralmente il giocatore incollato allo schermo.

Parlando nello specifico di Kyoto Winds, la trama ruoterà attorno alla giovane e avvenente protagonista, Chizuru Yukimura, la quale si ritroverà a vagare per Kyoto in cerca di suo padre, disperso da tempo immemore. Questa particolare caccia all’uomo, cliché tipico degli otome, porterà la ragazza a ritrovarsi letteralmente circondata da uomini che, a differenza delle classiche narrazioni giapponesi, faranno tutto meno che accapigliarsi per lei.

Dopo una piccola disavventura in città Chizuru verrà presa in custodia da un gruppo di samurai-vampiri noti ai più per la loro violenza, e da qui si dipanerà una lunga e intensa storia fatta di battaglie e colpi di scena, anche se non vogliamo ovviamente svelarvi troppo della trama.

Scegli me!

Come in ogni buon otome che si rispetti comunque il fine ultimo non sarà rappresentato tanto dal giungere al termine della storia, quanto dal riuscire a stringere relazioni interpersonali di natura intima con uno o più dei personaggi principali che ruoteranno attorno alle grazie di Chizuru.

Hakuoki: Kyoto Winds in questo particolare settore non ha rivali, vantando la bellezza di 12 possibili pretendenti e quindi dello stesso quantitativo di strade percorribili, che si modificheranno man mano che ci avvicineremo a un personaggio piuttosto che a un altro.

Le deviazioni sul percorso principale saranno rappresentati da una serie di scelte multiple (solitamente tra due opzioni) in cui incapperemo di tanto in tanto nel corso della narrazione; ogni decisione presa avrà delle ripercussioni.

I nostri progressi con i vari samurai non potranno però essere tracciati tramite particolari indicatori né barre; l’unico segnale che ci verrà dato saranno dei fiori che spunteranno vicino agli stessi dal menù di pausa, che indicheranno un maggior legame con un dato personaggio.

L’unico frutto dell’amor è LA SPADA

Come abbiamo segnalato all’inizio della nostra recensione, una delle caratteristiche che fin da subito colpiranno il giocatore è la forte caratterizzazione dei personaggi, dotati di un’incredibile charme e soprattutto di una buona dose di violenza.

Per lunga parte dell’avventura infatti la domanda che ci frullerà per la testa è se sia saggio rimanere in compagnia di simili individui, pronti in pochi attimi a trasformarsi in combattenti sanguinari e pronti a eliminare ogni avversario.

Questa particolare svolta narrativa permette al titolo di assumere tinte decisamente più adulte dei classici “m’ama non m’ama” e dei tira e molla amorosi che vengono proposti come visual novel, rendendo la narrazione interessante e coinvolgente e stimolando gli utenti a rigiocare la storia per scoprirne ogni più piccolo risvolto.

A ben supportare questa curiosità troviamo due eccellenti caratteristiche: la prima è la consueta galleria in cui sarà possibile riguardare le immagini e i video sbloccati nel corso del gioco mentre la seconda, ben più interessante, sarà un’enciclopedia dei termini utilizzati nel gioco.

Trattandosi infatti di una storia ambientata nel 1860 molti dei termini utilizzati (nonostante certe frasi siano decisamente “contemporanee”) risalgono al periodo e dunque potrebbero essere fraintese o non comprese; per questo Idea Factory ha saggiamente inserito una sorta di dizionario che spiegherà in parole semplici i termini utilizzati permettendo a chiunque di comprendere quanto leggerà su schermo.

Qua ci disegno un cuoricino

Trattandosi di prodotti simili a dei manga interattivi, gli otome molto spesso (per non dire quasi sempre) vengono prodotti utilizzando una grafica stile anime e Hakuoki: Kyoto Winds non poteva essere da meno.

La maggior parte dei dialoghi tra personaggi verrà infatti mostrata con testo a schermo, accompagnato da immagini statiche degli stessi interamente disegnate a mano con un effetto simil carta di riso che farà risaltare ancora di più la qualità delle illustrazioni che verranno mostrate a schermo.

Ognuno dei protagonisti sarà facilmente identificabile grazie a un design unico e azzeccato, così come ogni emozione sarà leggibile distintamente sul volto di ognuno di essi, fattore che aumenterà notevolmente il coinvolgimento dell’utente nella vicenda.

Molto interessanti anche gli effetti dinamici applicati per i fendenti di spada e per gli schizzi di sangue che verranno riprodotti su schermo a fondo nero e daranno decisamente l’idea di una sanguinosa battaglia in atto. Immancabile infine la classica funzione di rimozione del testo per godersi appieno la qualità di certe scene proposte dai talentuosi ragazzi del team.

Piccola nota infine per il comparto audio, mai eccessivamente invadente e perfetto per accompagnare le ore di lettura che ci porteranno fino al travolgente finale delle vicende narrate in Kyoto Winds.

Trofeisticamente parlando: come è facile innamorarsi

Il vasto elenco trofei di Hakuoki: Kyoto Winds è composto per la quasi totalità da coppe nascoste, per non svelare parti importanti della trama. Trattandosi di una visual novel comunque l’ottenimento del Platino sarà una vera passeggiata, sarà infatti sufficiente consultare la nostra guida completa (in arrivo a breve) per sapere quali scelte di dialogo fare per i vari finali.

VERDETTO

Dare una valutazione a un videogioco in cui in effetti non si gioca è decisamente difficile. Quello proposto da Idea Factory è comunque un otome decisamente ben realizzato, con una trama intricata e coinvolgente e un numero di relazioni decisamente alto, che permetteranno di rigiocare più volte il titolo senza annoiarsi. Si tratta pur sempre di un racconto interattivo (interamente in inglese, peraltro) che solo chi ama questo genere di titoli sarà in grado di apprezzare appieno, mentre chi cerca l'azione a ogni costo non avrà nulla da "mordere". Se siete però amanti degli otome non lasciatevi sfuggire Hakuoki: Kyoto Winds e sentitevi tranquillamente liberi di alzare la valutazione di un punto pieno, perché non rimarrete delusi dalla vastità e dalla qualità dell'opera di Idea Factory.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.