Hyperdimension Neptunia Re;Birth3: V Generation – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Idea Factory International Developer: Compile Heart / Felistella
Piattaforma: PS Vita – PS TV Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 39,99 euro

Console war, ecco cosa spinge migliaia e migliaia – probabilmente milioni – di videogiocatori ad animare siti, forum, blog e quant’altro, con buona pace dei moderatori, ma questo “conflitto” è anche il punto di partenza della serie Hyperdimension Neptunia; questa infatti poggia la propria, tutto sommato solida, trama proprio sui duelli commerciali che avvengono fra le diverse compagnie, rileggendoli in chiave satirica e farcendoli di una follia tutta nipponica, che i fan ben conoscono. Tra una svariata serie di titoli appartenenti a questa saga, non sempre riuscitissimi, eccoci giungere al terzo – spin-off esclusi – e conclusivo, capitolo: Hyperdimension Neptunia: Victory. Vediamo insieme se questo remake saprà far meglio dell’originale, uscito PlayStation 3 nel 2013, dando così il giusto tributo all’incontinenza produttiva degli sviluppatori.

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Gooooood morning Gameindustri!

Hyperdimension Neptunia 3 ci porta ancora una volta nel regno di Gamindustri, una sorta di mondo virtuale che strizza l’occhio all’universo dei videogiochi, elemento che contraddistingue da sempre la serie con numerosi riferimenti al settore videoludico. Il titolo vede dunque la protagonista per eccellenza della serie, ossia Neptune – Sega docet -, alle prese con una nuova minaccia: una malvagia organizzazione denominata i Sette Saggi vuole dominare incontrastata su Gameindustri, liberandosi una volta per tutte delle nostre eroine virtuali. Per ovviare a questo, Neptune viene spedita in un’altra dimensione, dove non sono più le CPU a governare, ma proprio la setta stessa. Il nostro compito sarà quindi quello di tornare nella nostra dimensione e sconfiggere i sette membri di questo gruppo di super cattivi; come al solito incipit interessante e avvincente, ma di fatto la storia sarà, bene o male, l’unica novità del titolo visto che a parte alcuni piccoli cambiamenti, meccaniche e struttura sono rimaste pressoché immutate.

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Il titolo si presenterà nella sua tradizionale forma: World Map da dove sarà possibile intraprendere varie missioni, in cui sconfiggere nemici o raccogliere oggetti, parlare con i vari PNG ed esplorare dungeon, il tutto intervallato dai tipici siparietti comici e sequenze in visual novel. Avremo poi il classico negozio dove acquistare oggetti, abiti, accessori e armi, con qualche funzione aggiuntiva rispetto al passato, come la possibilità di ordinare gli oggetti in base a diversi fattori e provare armi e accessori in modo da confrontarli con quelli in nostro possesso. Poi torna lo Stella’s Dungeon, una sorta di mini gioco in tempo reale dove inviare in avanscoperta Stella – la mascotte di Felistella – all’interno di un dungeon, per raccogliere risorse utili, in poche parole farle fare del crafting. Da segnalare il ritorno del Remake System, interessante sistema che ci permette di creare nuovi armi e oggetti, di modificare la struttura degli stessi dungeon, la potenza dei nemici o di sbloccare nuove abilità/caratteristiche e così via.

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Probabilmente una delle componenti più importanti della serie Hyperdimension Neptunia è l’esplorazione dei dungeon. Questi ultimi tengono in piedi l’intero palco del gameplay e l’esplorazione degli ambienti tridimensionali, come vedremo decisamente più ampi ed articolati rispetto al passato ma ancora piuttosto scialbi, avviene liberamente senza la paura di incappare in nemici casuali. L’eclettica fauna che li arricchisce è infatti visibile ed è dunque sempre possibile evitarla, nel caso in cui non vogliate perdere tempo tra una run e l’altra. Oltre ai nemici da sconfiggere, come accennato, le varie location saranno piuttosto lineari e non vastissime, con qualche oggetto sparso da raccogliere e cubi segreti che una volta colpiti con la testa – it’s me, Mario! – vi premieranno con armi, oggetti o semplicemente soldi. Insomma niente che i fan della serie non abbiano già visto e che probabilmente avranno ormai a noia. Anche in questo nuovo capitolo passeremo dunque diverso tempo ad esplorare le varie location storiche, dalle caverne di cristallo alle foreste, dal paesaggio urbano ad un tempio in rovina, tutti pieni zeppi dei soliti nemici: melme canine, robot, i fantasmini di Pac-Man, alieni stile Space Invaders, fiori viventi, possenti dragoni e tutti i bizarri nemici che abbiamo incontrato in passato saranno nuovamente presenti, ovviamente con qualche new entry.

Everybody was role fighting

Come ogni JRPG, degno di tal nome, non ci saranno solo combattimenti, ma il nostro gruppo di eroine passerà attraverso improbe vicissitudini, condite da una quantità di dialoghi tra il serio ed il faceto, più o meno utili ai fini dell’avventura, e più in generale del divertimento. I lunghi scambi di battute tra le protagoniste lasciano trasparire una piacevole unione di stili differenti, per un risultato finale altalenante, che propone momenti simpatici e distensivi, alternati da scivoloni di stile che troncano il ritmo di gioco con futili amenità e poco pathos, strappando più che sorrisi, delle smorfie. Rimane sullo stesso identico tenore anche la struttura di gioco, la quale, dopo l’iniziale effetto novità del primo remake, si adagia su uno strato di “già visto” macchiato qua e là da qualche semplice, ulteriore, restyling.

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Questo nuovo Hyperdimension Neptunia non porta grandi novità al franchise, nemmeno per quanto riguarda il Combat System. Torna dunque la classica impostazione a turni con la possibilità di muovere i propri personaggi, le varie abilità suddivise in supporto e attacco, il cambio del raggio d’azione a seconda dell’arma equipaggiata, le potenti Ex Skill, le trasformazioni in Hard Drive Divinity e l’ottimo sistema di combo. Quest’ultimo ha però avuto dei piccoli cambiamenti, infatti ora potremo customizzare le combo con gli attacchi che sbloccheremo livellando le nostre fanciulle, andando dunque a modificare gli attacchi Rush, quelli potenziati, quelli per il Guard Break e anche le Ex Finisher. Ognuna delle nostre protagoniste ovviamente vanterà di attacchi speciali unici, sia elementali che fisici, dotati alcune volte anche di particolari caratteristiche come la possibilità di causare un contraccolpo.

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Le abilità non saranno gratuite, ma potranno essere inserite nei vari slot della combo in base ai vari punti che otterremo salendo di livello. Insomma un piccolo tocco di classe che va dunque a variare un po’ gli scontri ed a svecchiare, anche se di poco, il sistema di combattimento. Tra le altre cose segnaliamo anche il ritorno del Lily Rank System che ci permetterà di attivare attacchi di supporto e abilità passive di alcuni personaggi, oltre alla possibilità di aumentare le statistiche delle ragazze in base alle nostre azioni. In fin dei conti possiamo affermare che il Combat System di Hyperdimension Neptunia era già ben fatto e divertente in precedenza e nonostante i pochi cambiamenti lo è ancora tutt’ora.

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Hyperdimension Neptunia 3 propone il suo tradizionale stile grafico coloratissimo e spensierato che i fan hanno sempre apprezzato, soprattutto per quanto riguarda i modelli dei nemici e delle protagoniste, splendidamente animate durante le loro tecniche devastanti. E’ vero che i dungeon non sono ricchi di dettagli, ma nonostante tutto, su PS Vita rendono abbastanza bene. Per ciò che riguarda il comparto sonoro il titolo offre sempre i soliti brani, carini, ma di certo non memorabili, oltre ad un discreto doppiaggio in inglese affiancato dal sempre ottimo doppiaggio originale che per qualche strana ragione è presente solo tramite DLC gratuito. Dunque Hyperdimension Neptunia Re;Birth3 V Generation non propone nulla di nuovo, tuttavia rimane comunque un titolo divertente e spensierato che ben si accosta ad un contesto portatile come PlayStation Vita, ottimo per qualche dungeon veloce da giocare nei momenti di noia, nelle pause lavorative. Insomma, la serie comincia a sentire il peso degli anni e avrebbe bisogno di una restauro generale, ma probabilmente i fan più irriducibili lo apprezzeranno comunque.

VERDETTO

Prodotto particolare questo: pur non eccellendo in nessun campo, riesce a mantenere una discreta media, che gli consente d'esser consigliato a quasi - sono ovviamente esclusi gli avversi al genere - tutti i videogiocatori. Il fan, per antonomasia, è risaputo che non desideri sravolgimenti che lo rendano spaesato nel "proprio" ambiente di gioco, ma assapora le piccole, progressive, aggiunte. Chi invece si avvicina per la prima volta alla serie, non dovrà necessariamente rigiocarsi, o comunque studiarsi la storia dei precedenti episodi, ci saranno infatti pochi collegamenti al passato ed il loro disconoscimento non inficerà la godibilità del titolo. Questi elementi, uniti ad una generale semplicità e spensieratezza, rendono Re;Birth3: V Generation un gioco tranquillamente consigliabile, specie se in viaggio o lontani da casa. Buon gioco a tutti!

Guida ai Voti

Pietro Cardaci
Appassionato di videogiochi e tecnologia da tanti anni, si dedica, da autodidatta, a studio, analisi e utilizzo di software e hardware. Scevro da pregiudizi, si accosta a ogni genere di titolo. Non disdegna, circostanze favorevoli permettendo, una piacevole lettura o la visione di un buon film, specie quelli che riescono a saziare il suo famelico spirito d'osservazione. Conosce un paio di barzellette niente male che sfodera nei momenti migliori...