Metagal – Recensione

Sviluppatore: RetroRevolution Publisher: Ratalaika Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 4,99 € Italiano:

Qualche mese fa vi abbiamo proposto le recensioni di Mega Man X Legacy Collection 1+2 e del roguelike ispirato a Mega Man, 20XX. I tempi sono dunque maturi per un’altra proposta che non cerca di nascondere i richiami alla famosa serie Capcom e che, nonostante punti molto sul prezzo e sulla banale lista trofei (in pieno stile Ratalaika Games), riesce a dire la sua e a stimolare il videogiocatore arcade che è in noi. Vediamo dunque che cosa aspettarci da Metagal, che persino nel nome vuole accendere una spia nei fan di Mega Man.

metagal recensione

Il ratto delle… cyborg

E’ una pessima giornata per il dottor Ray, geniale creatore di una serie di ragazze cyborg. Il generale Creeper, sua vecchia conoscenza e malvagio nemico che guida un esercito corrotto, riesce a individuarlo nonostante si sia stabilito in un luogo nascosto. Il suo scopo, da buon villain, è quello di dominare il mondo, trasformando le cyborg in macchine da guerra inarrestabili. A nulla serve il loro tentativo di difendersi, perché un’altra ragazza creata dal dottor Ray e alleata con lo stesso Creeper interviene per fermarle. Le cyborg e il dottore vengono rapiti e il piano per portare il caos nel mondo sembra inarrestabile.

Ma la speranza è sempre l’ultima a morire, e nello specifico quella del dottor Ray è riposta nelle mani della giovane Meta. Dopo essersi messo in contatto con lei sfruttando gli ultimi residui della batteria nel trasmettitore nascosto nei suoi occhiali, il dottore la informa del pericolo e la incarica del delicato compito di salvare il mondo. Non prima di averle mostrato come potenziarsi e trasformarsi nell’eroina Metagal. Da queste piuttosto banali, ma dovute, premesse prende il via la nostra avventura.

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Platform vecchia scuola

Dopo aver scelto il personaggio con cui giocare, che all’inizio può essere solo Metagal stessa, veniamo accompagnati in un breve tutorial che espone tutte le meccaniche del titolo. Si tratta di un platform “salta-e-spara” a 16 bit che, come già ribadito, attinge a piene mani da Mega Man. La nostra protagonista dovrà farsi strada attraverso otto livelli, ben strutturati e di media lunghezza, e vedersela contro nemici infidi e pronti a rendere pericoloso anche il più banale dei salti. Lo scontro finale ci vedrà contrapposte a una delle nostre sorelle rapite e plasmate dal generale Creeper, in battaglie frenetiche che richiederanno rapidità, precisione, sapiente gestione delle armi e delle abilità in nostro possesso e anche un pizzico di fortuna.

Oltre al salto, che è di fatto la meccanica principale, considerato il genere, e che è utile tanto alla progressione quanto alla difesa da proiettili vaganti, dovremo gestire la potenza di fuoco e un’arma o abilità speciale. I proiettili “normali” sono infiniti e il danno che infliggono è molto limitato, ma saranno comunque la nostra risorsa primaria. L’abilità speciale varia invece in base all’arma equipaggiata (ne sblocchiamo una nuova ogni volta che sconfiggiamo un boss-sorella): da attacchi potenti a scudi, piogge di fuoco e così via.

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Morire e rinascere

Ogni livello ha una struttura piuttosto definita, e familiare, che prevede una sezione iniziale corposa e a natura platform e un corridoio finale che conduce alla battaglia contro il boss di turno. Per arrivare in fondo possiamo contare solo sulla nostra salute, rappresentata da una barra nella parte alta dello schermo, e su piccoli pacchetti di ripristino che possiamo trovare di tanto in tanto.

Morire significa dover ricominciare e ripetere intere sezioni, ma in questo senso vengono in soccorso i checkpoint (uno sempre prima del boss finale) e soprattutto le rinascite. Queste ultime sono aiuti fondamentali per non dover rigiocare troppo spesso all’inizio. Spendendo un ingranaggio di quelli che possiamo recuperare liberamente su alcune piattaforme o dai nemici sconfitti, rinasceremo nelle immediate vicinanze del punto di morte, risparmiando un sacco di tempo. Sta a noi decidere se abusare di questa facilitazione, comunque limitata dal numero di ingranaggi a disposizione, o conservarla per le sezioni davvero ostiche.

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Non proprio all’acqua di rose

Passando al gameplay vero e proprio, Metagal sa regalare buone soddisfazioni. Non è sicuramente un titolo impossibile, ma combinare con la massima efficienza salti, salti più lunghi (realizzabili grazie allo scatto della nostra protagonista) e attacchi richiederà una buona dose di attenzione e precisione. Se in alcuni passaggi potremo prendercela comoda, sempre che non vogliamo dare importanza alla valutazione finale legata al tempo di completamento, in altri gli ostacoli ambientali e l’aggressività dei nemici ci costringeranno ad agire con prontezza e a mettere in conto la morte, per ritentare con maggior pianificazione e consapevolezza.

I controlli rispondono bene, anche se non sempre l’attivazione dello scatto del personaggio risulta impeccabile, costringendoci a riprovare un salto lungo due o tre volte prima di riuscire nell’intento. In qualche passaggio, inoltre, riuscire a superare indenni alcune trappole sembra davvero impossibile, il che assomiglia tanto a un artificio per aumentare la difficoltà generale. Questo è vero particolarmente per i boss, che sapranno sempre spremere al massimo la nostra abilità e la velocità delle dita sul controller tra attacchi a raffica degni di un bullet hell. Non si può negare, però, che la soddisfazione durante e dopo il combattimento sia grande.

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Un buon lavoro

Nel suo complesso, quindi, Metagal offre un’esperienza semplice ma ben calibrata, di sicuro commisurata al prezzo di vendita. Non ci sono novità capaci di far evolvere l’industria videoludica e gli otto livelli disponibili non impegneranno per decine di ore, a meno che non si punti a migliorare la valutazione finale o a ripeterli con uno dei nuovi personaggi sbloccabili, ma arrivare alla fine accenderà un piacevole senso di sfida, tipicamente arcade. Segnaliamo solo una spiacevole tendenza, già vista in un altro titolo pubblicato da Ratalaika Games, ossia quella di abbinare a un gioco valido un elenco trofei con un Platino regalato ben prima della fine del gioco, una scelta che rema contro alla fruizione globale dello stesso e che ne occulta la vera bontà per buona parte del pubblico.

Come anticipato, Metagal si presenta con un’evocativa grafica a 16 bit che è uno degli aspetti meglio riusciti e credibili. Gli amanti dei videogiochi di una volta si sentiranno subito a casa e nelle ore dedicate a Metagal sarà facile dimenticare che non siamo negli anni Novanta. Le location dei diversi livelli sono ben caratterizzate e distinte e la scelta dei colori rende ogni schermata gradevole alla vista. Discorso analogo per il comparto audio, decisamente arcade e mai invadente.

Trofeisticamente parlando: vabbé, Ratalaika…

Dal punto di vista dei trofei, Metagal è un oltraggio ai veri cacciatori. Con appena dodici coppe suddivise in undici d’oro e un Platino, ottenere la massima onorificenza sarà questione di quindici minuti. Non serve neanche finire il gioco, infatti, ma solo il primo (o uno qualunque) dei livelli per completare la scarna ma preziosa lista e aggiungere alla propria bacheca un trofeo piuttosto imbarazzante.

VERDETTO

Metagal è un clone piuttosto palese di Mega Man e non fa nulla per nasconderlo, ma più che una parodia si configura come un meritevole esempio di platform "salta e spara" bidimensionale a 16 bit. Tutto nel gioco grida a gran voce "old chool", dal comparto audiovisivo alla struttura dei livelli, dal tasso di difficoltà non proprio terra terra alle impegnative boss fight. Longevità non elevatissima, ma adeguata al prezzo, per un titolo che presumibilmente farà successo solo grazie al Platino regalato.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.