Mixups by POWGI – Recensione

Sviluppatore: Lightwood Games Publisher: Lightwood Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita, Mobile) Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 7,99 € Italiano:

Dopo One Word by POWGI recensito dal nostro Jury, Lightwood Games e la caccia alle lettere tornano alla ribalta con Mixups by POWGI. Questa volta, dopo essere passati su cruciverba e caccia alle parole, Mixups (lo dice stesso il nome) mischia le carte in tavola – o per meglio dire, i tasselli – e ci propone una pratica antica, la ricostruzione degli anagrammi. La sfida si fa ben più complessa del solito, perfetta per chi vive di enigmistica (ancor di più per chi è a caccia di un Platino facile) e capace di farci spremere le meningi più di quanto ci si possa aspettare. Ma non sempre per le ragioni giuste.

Mixups by POWGI

Come Scarabeo

Mixups by POWGI si presenta in maniera semplice, anche se un po’ troppo spartana, mostrando già al menù principale tutte le schede di categorie a cui attingere per giocare. Eccezion fatta per il primo paragrafo, ovvero How to Play, tutte le categorie presenti, addirittura centoventi, si compongono di sei puzzle ciascuna, numero impressionante di enigmi che terrà i giocatori maniaci del completismo incollati allo schermo per ore e ore.

Veniamo fin da subito però al primo, grande difetto del gioco: la mancata localizzazione in italiano. Facendo pressione esclusivamente sulle parole, la presenza della sola lingua inglese ne richiederà una grande padronanza; molti degli enigmi saranno veramente impossibili da completare altrimenti. Essenzialmente Mixups si comporta, almeno nel suo scheletro, come una variante dello Scarabeo. Ogni sezione ha un numero prestabilito di tasselli scombinati, ognuno composto da una lettera a cui attingere per formare una parola di senso compiuto e, talvolta, specifica per le richieste del gioco. Nessun tempo limite a cui pensare, è uno scontro logico, quando rilassante e quando stressante, tra giocatore e lettere.

Stressante perché, non solo per l’assenza dell’italiano, ci sarà da giocare teoricamente “a incastro”, come fosse un Tetris delle parole, siccome non tutte, seppur di senso compiuto, verranno accettate dal gioco, magari perché le lettere utilizzate serviranno per una delle altre due parole. Il tutto si fa, insomma, più complicato e meno intuitivo del previsto, ma proprio per questo il gioco ci viene incontro, consentendoci di chiedere tre aiuti per ogni partita che andranno a svelare la prima lettera di ogni parola. Non troppo consistente, ma buono per farsi un’idea iniziale.

Mixups by POWGI

Da dove comincio?

Mixups by POWGI è in grado di offrire tante ore di sfida anche ai giocatori più esperti grazie al suo enorme quantitativo di categorie. Tra queste vi sono argomenti adatti a tutti e accessibili fin da subito, come nomi maschili e femminili, parti del corpo, elementi chimici e cibi, questi anche italiani (come la divertente categoria Pasta), ma non mancano sezioni per gli appassionati dei motori e del cinema. C’è davvero l’imbarazzo della scelta e, soprattutto, sono pochissime quelle obbligatorie per ottenere il trofeo di Platino; vi potrete sbizzarrire e completare quelle che preferite senza freni e saltarne altre magari troppo difficili.

I problemi, tuttavia, non mancano, anche con una struttura di gioco tanto semplice. A cominciare dalle parole che, anche nella stessa categoria, si ripetono in continuazione, fino ad arrivare alla frantumazione della logica con alcune parole inopportune. Per fare un esempio, la categoria dedicata agli elementi, tra un argento e un carbonio, chiede al giocatore di scrivere kryptonite. Chicca magari divertente, ma davvero fuori luogo. A dire il vero, ricollegandoci alle parole che si ripetono, Mixups sembra avere un debole per Superman e Godzilla, voci che ci ritroveremo a dover scrivere in tante categorie. Il primo farà parte pure delle “cose che volano” insieme a un allusivo “tempo”.

Mixups by POWGI

Il suono della vittoria

Tra gli altri problemi – incredibile aspettarselo da un titolo dalla struttura così semplice – il gioco presenta alcuni bug nei menù in grado di causare un softlock del gioco. Il più facile da incontrare è premere rapidamente X alla fine di una sezione, azione che farà comparire la schermata dei risultati sfocata e trasparente, da cui è impossibile uscire. Ma questo bug è da attribuire alla versione PlayStation 4, il titolo su PlayStation Vita gira perfettamente, anzi, è più fruibile grazie al controllo touch che rimpiazza i comandi scomodi su home console. Ma i problemi non sono solo tecnici, alcuni ben più gravi si trovano nel gameplay. In alcuni casi – rari, a essere onesti – il gioco richiede che scriviate una parola errata per poter proseguire, com’è (amaramente) accaduto nella categoria nostrana con “focaccia” che diventa “foccacia”.

Mixups by POWGI

Per quanto riguarda i comparti audio e video, Mixups by POWGI si difende benissimo. L’interfaccia semplice e minimalista funziona e va dritta al sodo, nonché di facile comprensione per i giocatori di tutte le età mentre i suoni e le tracce musicali sono molto gradevoli da ascoltare, anche se queste ultime si limitano a tre tracce riprodotte per tutta la durata del gioco. Carine, ma dopo un po’ vanno a noia.

Trofeisticamente parlando: massima resa e minor sforzo

Senza nasconderlo, il vero target di Mixups by POWGI sono i cacciatori di trofei, in cerca di regalar loro una doppia soddisfazione. Il gioco conta trentatre trofei, trentadue di argento, uno d’oro e un platino facile facile da ottenere. Essenzialmente bisognerà completare, per l’appunto, trentatre categorie di gioco ben specifiche al 100% e potrete tranquillamente lasciare al loro destino tutte le altre. Il gioco se acquistato sul PlayStation Store è in cross-buy con PlayStation Vita e presenta due stack separati di trofei: non potrete caricare i vostri progressi da una console all’altra, ma potrete seguire la nostra guida completa giocando contemporaneamente con entrambi i sistemi per portarvi a casa due platini al prezzo di uno e in poco più di un’ora.

VERDETTO

Mixups by POWGI è un titolo gradevole, capace di rilassare e far stressare i giocatori al tempo stesso, anche quelli più esperti. Nonostante la semplicità delle meccaniche e della struttura di gioco in generale, tuttavia, il titolo presenta bug sgradevoli e inaccettabili errori di ortografia, anche se rari. E' un buon gioco, ma probabilmente poco adatto a sistemi come PlayStation 4, gli utenti della quale lo proveranno solo per il gusto di avere un Platino in più in bacheca (potenzialmente due). Lo consigliamo solo a chi sguazza nei giochi di parole e anagrammi, visto il prezzo ridotto.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.