TETRA’s Escape – Recensione

Sviluppatore: ABX Games Studio, Djingarey Publisher: Ratalaika Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita, Mobile) Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 4,99 € Italiano:

Nel 1984 nacque in Russia uno dei giochi più conosciuti dell’intero panorama videoludico: Tetris, puzzle game diventato poi, con il passare del tempo, un vero e proprio simbolo della cultura pop. Un titolo oggetto ancora oggi di conversioni e imitazioni sulle console più disparate. Tra queste esiste un indie uscito da poco, che ha come protagonisti gli inconfondibili tetramini (i blocchi che hanno reso celebre il titolo originale) ma in una formula tutta nuova. Benvenuti in TETRA’s Escape!

Salviamoli tutti!

Il gioco si presenta con una trama semplice e basilare: ci sono dei cubi chiamati tetramini che sono intrappolati all’interno di otto mondi. Il compito del giocatore è quello di riportarli a casa, sfruttando i tetra a propria disposizione. Il potere dei tetramini è infatti il fulcro centrale del gioco; i nostri amati cubetti possono trasformarsi in blocchi dalle forme più complesse, riprese pari pari dal classico Tetris. Il giocatore ha il compito di scegliere le forme più giuste per costruire dei ponti, che serviranno poi per raggiungere l’uscita.

Proseguendo nell’avventura verranno implementate delle nuove funzioni. Il giocatore potrà ruotare i blocchi, specchiarli o persino ucciderli sfruttando i vari pericoli presenti nei livelli. Tutto questo renderà la sfida ancora più ostica da affrontare, in quanto verranno raddoppiate le mosse a disposizione, creando quindi più alternative (non sempre ovvie) per il completamento di un livello.

Parlando di difficoltà ci troviamo di fronte a un titolo traballante; il gioco è pieno zeppo di livelli tutorial, dalla difficoltà misera, che appariranno man mano che verranno sbloccate tutte quelle nuove abilità già citate prima. Il problema è il bilanciamento. Ci sono dei mondi iniziali che sono assai ostici da affrontare, al contrario i mondi seguenti sono di una facilità disarmante. Esiste un mondo, in particolare, che più della metà si può completare a occhi chiusi, con l’aggravente che si tratta di uno dei mondi finali.

Ad aggiungere un ulteriore grado di sfida ci sono i collezionabili. In ogni livello sono presenti tre stelle. Se collezionate tutte, apparirà dal nulla una coppa, che bisognerà raccogliere. In verità prendere tutte le stelle è di per sé facile, il problema, molte volte, risiede nella posizione della coppa stessa, che apparirà in un punto non sempre calcolato del livello. Capita infatti che una coppa appaia proprio in un punto irraggiungibile per il giocatore, che in quel caso dovrà ripetere il livello e creare una strada alternativa per raggiungere sia il tanto ambito premio che l’uscita.

Repetita iuvant?

Esiste solo una modalità di gioco, che possiamo definire come una vera e propria story mode, con otto livelli per ognuno degli otto mondi disponibili (divisi alla Super Mario Bros. 3, per intenderci). Il problema è il fattore ripetibilità; tanto di cappello per l’aggiunta dei pericoli o delle funzioni secondarie al fine di rendere l’avventura sempre più complessa, ma alla fine il concept è sempre quello: portare i tetramini dal punto A al punto B.

In questo caso, ci saremmo aspettati di più di una semplice story mode, come una modalità cooperativa o un creator per creare nuovi mondi e condividerli online (un po’ sulla falsariga di Little Big Planet). Del resto la natura del titolo è perfetta per delle modalità simili.

Persino il lato tecnico cerca di appesantire il problema, con uno stile grafico che a prima vista è gradevole e si applica perfettamente al contesto, ma, andando a controllare nel dettaglio, alla fine tutti i livelli si diversificano soltanto per le palette cromatiche delle piattaforme e per gli sfondi. In questo caso la natura mobile del titolo si sente eccome, e sicuramente giocarci su una console fissa rispetto a una portatile non fa altro che peggiorare la situazione. Non ci sono dubbi invece riguardo alla colonna sonora presente nel titolo, orecchiabile e per niente banale, composta da Levi Bond (già compositore di indie come InkSplosion e Twin Robots).

Trofeisticamente parlando: una passeggiata

I ventidue trofei di Tetra’s Escape sono di una semplicità imbarazzante, e non richiedono nemmeno di completare tutto il gioco, ma solo sei mondi su otto. I collezionabili inoltre non vanno raccolti tutti, ma solo il 50%, dando così l’opportunità al giocatore di scegliere i mondi più facili per sbloccare i trofei dedicati. Per i palati più fini, inoltre, si tratta di una lista trofei con quasi solo trofei d’oro e d’argento, con tanto di Platino. Insomma, un piatto succulento per i cacciatori più golosi.

VERDETTO

TETRA's Escape è un esperimento curioso dalle basi interessanti e da un concept che strizza l'occhio alla serie Tetris. Purtroppo si tratta di un titolo che non ha più niente da dire superata la prima metà del gioco, e quasi tutti gli elementi tenderanno a ripetersi all'infinito. A peggiorare la situazione troviamo una difficoltà di gioco che fa acqua da tutte le parti, con alcuni mondi iniziali assai ostici da affrontare e mondi finali di una facilità disarmante. Non basta, purtroppo, un Platino succoso e una colonna sonora più che accettabile per dare un voto più alto. Un gran peccato.

Guida ai Voti

Gianmarco Merli
Videogiocatore da quando aveva 3 anni, la sua prima console fu la prima Playstation. Sonaro convinto con un occhio di riguardo verso il mondo Nintendo, si appassionerà al genere Platform con la serie di Spyro The Dragon e al genere Picchiaduro con Tekken 4. Durante la settima generazione di console scoprirà il mondo dei trofei PlayStation: vera droga nonché fine della sua vita sociale (mai avuta).