Sviluppatore: Fairy Forest Publisher: Sometimes You Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 5,99 €
The Tower of Beatrice è un videogioco sviluppato e pubblicato da Fairy Forest e Sometimes You; appartiene a un genere che è ormai considerabile “di nicchia” nel mondo del gaming, quello dei punta e clicca. Dunque aspettatevi schermate fisse con enigmi da risolvere, umorismo e, perché no, anche qualche boss finale da abbattere.

Una torre magica… e poco altro
La storia di The Tower of Beatrice non sprizza certo fantasia da tutti i pori. Si basa su fatti canonici del genere. Impersoneremo un ladro che viene contattato da uno sconosciuto tramite una lettera; il nostro compito sarà quello di addentrarci nella torre della strega Beatrice, scomparsa ormai da molti anni, e rubare sia il suo libro degli incantesimi che il suo calderone per le pozioni. Una volta dentro verremo catturati dalla stessa strega che non è mai scomparsa, ma è finita semplicemente prigioniera del suo stesso libro, dal quale ci parlerà.
Da questo momento, dal piano più alto della torre di Beatrice, inizia la nostra fuga attraverso le varie stanze; avremo a che fare con demoni, bauli incantati e strane creature di tutti i tipi. Quando infine riusciremo ad aprire la porta principale, l’unica via di fuga dalla torre infestata, si para di fronte a noi un mago che si scopre essere colui che ci ha ingaggiato. Egli ci ha ingannato fin dal principio e, non volendo onorare la propria parte dell’accordo, tenta la fuga; è a questo punto che dovremo affrontarlo, sempre in pieno stile punta e clicca, e sconfiggerlo per poter finalmente uscire dalla torre come apprendisti della strega Beatrice.

Come premesso, la storia di The Tower of Beatrice sa di già visto e non riesce a catturare l’attenzione del videogiocatore; difetto abbastanza grave visto il genere a cui appartiene. Tuttavia rimane godibile, risultando sì poco attraente, ma mai noiosa; inoltre costituisce un buon entry level per coloro i quali non sono avvezzi ai punta e clicca e vogliono cimentarsi per la prima volta.
Punta, clicca e… beh, c’è un motivo se il genere si chiama così!
Il gameplay del gioco si svolge in pieno stile punta e clicca: ogni livello costituiste una stanza, per un totale di sette e, dunque, sette livelli. Non c’è una vera e propria caratterizzazione. Cioè: nella seconda stanza, quella dell’orologio, gli enigmi sono piuttosto dissonanti, hanno poco a che fare con il tema del tempo; così è per quasi tutte le stanze, tranne alcune. Menzione obbligatoria per quella delle torture, che si dimostra la più divertente e logica da giocare. In ogni stanza dovremo dunque risolvere degli enigmi che implicheranno la raccolta e l’interazione di vari oggetti. Tutto quello che dovremo fare sarà puntare un oggetto, premere il tasto X per selezionarlo e usarlo assieme ad altri.

Unico elemento degno di nota del fin troppo classico gameplay di The Tower of Beatrice è il mixaggio degli oggetti. Questa è una componente tipica dei punta e clicca, ma qua viene adattata alla storia, rendendo necessario inserire gli oggetti nel calderone delle pozioni, sempre a portata di mano, per creare, appunto, pozioni che saranno spesso il metodo risolutivo per uscire dalla stanza e completare il livello.
Arriviamo infine ai due difetti che abbiamo il dovere di sottolineare: il primo difetto riguarda la totale assenza di qualsivoglia tutorial. Il gioco catapulta il giocatore immediatamente nell’azione senza spiegare nulla, elemento questo che rende l’incipit piuttosto rigido e legnoso. Il secondo difetto, meno problematico, ma comunque abbastanza fastidioso, è l’assenza della lingua italiana. Tutti i dialoghi e, più in generale, le linee di testo del gioco sono in inglese, rendendo la fruizione più complicata.
