Black Mirror – Recensione

Sviluppatore: KING Art Games Publisher: THQ Nordic Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Arrivato nel 2004 su PC, Black Mirror (seguito poi da altri due episodi) ottenne un buon riscontro di critica e pubblico, diventando subito una pietra miliare del genere Punta e Clicca. Un po’ a sorpresa, quest’estate THQ Nordic ha annunciato il ritorno della serie con un reboot, curato dai ragazzi di KING Art Games. Già noto per la saga di The Book of Unwritten Tales, il talentuoso studio di sviluppo tedesco ha provato a ridare vita a un brand che non ha mai avuto un grande successo mediatico, ma che sicuramente ha lasciato un ottimo ricordo di sé nel cuore degli appassionati di avventure grafiche.

La maledizione dei Gordon

Siamo nel 1926. Cresciuto in India, David Gordon, a causa della misteriosa dipartita del padre, è costretto a recarsi in Scozia, Paese della famiglia paterna, per tutte le burocrazie del caso. Arrivato a Sgathan Dub, nome della storica tenuta dei Gordon, David farà la conoscenza dell’avvocato di famiglia, incaricato di curare gli aspetti legali relativi all’eredità, del maggiordomo Angus e della nonna paterna Margareth. Un’accoglienza non troppo calorosa a dire la verità, anzi, piuttosto diffidente nei confronti di David, soprattutto a causa del ricordo non positivo lasciato dal padre. Questo clima ostile insospettisce non poco il protagonista che piano piano comincia a svelare tutti gli scheletri nell’armadio della gloriosa, ma ormai decadente, famiglia Gordon.

Inoltrandoci nella trama, scopriremo il passato dei nostri antenati, legato ad antichi rituali e tradizioni druidiche. Lo stesso David sembra avere dei poteri sovrannaturali o comunque essere sensibile a fenomeni paranormali. Le continue visioni a cui fin da piccolo è stato soggetto, una volta arrivato a Sgathan Dub, si sono infatti riacutizzate e sembrano volergli comunicare qualcosa. Black Mirror è quindi un grande contenitore di elementi storici, con richiami alle origini della Scozia, sovrannaturali, ripresi in parte da quelli della saga originale, e letterari, con citazioni più o meno velate ai grandi classici della narrativa gotica, da Edgar Allan Poe a Howard Phillips Lovecraft, senza dimenticare Horace Walpole con riferimenti all’opera Il castello di Otranto. Gli ingredienti per una grande storia insomma, ci sono tutti.

Dopo una fase iniziale di altissimo livello, riuscita sia sotto il punto di vista narrativo che di gameplay e capace di mantenere sempre altissima l’attenzione del giocatore, l’avventura soffre un evidente calo per poi riprendersi, almeno parzialmente, nel finale. Sia chiaro, non è tutto da buttare, anzi, la trama proposta da Black Mirror è qualcosa che difficilmente troverete altrove grazie all’originalità dei temi trattati e ai numerosi colpi di scena che vi porteranno a seguire con un certo interesse gli sviluppi, spesso imprevedibili, della trama fino alla fine.

Allo stesso tempo però, ci sentiamo di dire che con questo materiale si poteva fare molto di più. Spesso il gioco ingarbuglia (a volte anche involontariamente) intrighi e misteri per nascondere la verità al giocatore, ottenendo però l’effetto contrario a quello desiderato. Ci si ritrova in confusione, con tanti spunti che vengono introdotti in maniera interessante ma poi liquidati sommariamente. Non bocciamo l’aspetto narrativo, ma non vi nascondiamo che ad avventura completata la sensazione è stata quella di avere tra le mani una grande occasione persa da KING Art Games e THQ Nordic.


Dalla teoria alla pratica

Analogamente a quanto detto per l’aspetto narrativo del gioco, il potenziale del gameplay di Black Mirror ci è sembrato sfruttato in maniera superficiale. Sempre nelle sue prime fasi, il gioco propone spunti molto interessanti, con enigmi intriganti e ben congegnati; purtroppo però, nel prosieguo nell’avventura, gli sviluppatori hanno sacrificato significativamente l’interattività in favore della narrazione. Una scelta che in fin dei conti non si è rivelata troppo azzeccata, ma neanche completamente fallimentare. E’ evidente la volontà degli sviluppatori di dare un taglio piuttosto cinematografico all’avventura, ma considerata la discreta qualità dei rompicapo e alcune trovate narrative discutibili, qualche enigma in più, a nostro avviso, avrebbe potuto solo far bene alla produzione. Da segnalare inoltre la presenza di quick time event, grazie ai quali le cutscene vengono rese più accattivanti e coinvolgenti.

L’altra fase fondamentale del gameplay è quella dell’esplorazione, tanto cara agli amanti delle avventure grafiche. Nel gioco controlleremo David attraverso la levetta analogica sinistra, seguiti da una telecamera a inquadratura fissa (anche se leggermente regolabile attraverso lo stick analogico di destra) che esalta la buona caratterizzazione degli scenari. Abbiamo infatti apprezzato tantissimo lo stile gotico e la cura riservata alle ambientazioni, soprattutto all’interno di Sgathan Dub, ma purtroppo, a ostacolare la fluidità del gameplay, abbiamo trovato un comparto tecnico piuttosto datato.

Ogni qual volta cambieremo stanza o si avvierà una cutscene partirà un caricamento, con una durata variabile da un minimo di 20 secondi a più di un minuto. Potete facilmente intuire che trattandosi di una produzione fortemente incentrata su cutscene ed esplorazione, una frequenza così alta di caricamenti, seppur di durata esigua, sia molto fastidiosa e incida negativamente sul ritmo dell’avventura.

Una famiglia decaduta

Proprio come viene mostrato nel gioco, in cui i Gordon, pur essendo una delle più grandi famiglie nobili della Scozia, con il passare degli anni hanno perso la loro prosperità economica, anche il nuovo Black Mirror ci è sembrato un gioco con un nome nobile e pesante da portare sulle spalle, ma lontano dagli standard qualitativi a cui la saga ci aveva abituato. Soprattutto in merito agli aspetti tecnici, il titolo è molto sottotono. Abbiamo già parlato dell’altissima frequenza dei caricamenti, ma c’è da menzionare anche la scarsa fattura dei modelli dei personaggi, delle animazioni degli stessi, tutti i vari glitch grafici e i vistosi cali di frame, figli di un’ottimizzazione a dir poco mediocre.

Quello che invece ci è piaciuto tantissimo sono le ambientazioni, che qualitativamente sembrano avanti anni luce ai modelli dei personaggi, capaci di riportarci con la mente alla tenuta della quale ci eravamo innamorati nel primo Black Mirror. Abbiamo anche apprezzato molto il comparto sonoro, con una buona colonna sonora, capace di esaltare i diversi momenti della narrazione e un doppiaggio di ottimo livello.

Trofeisticamente parlando: benvenuto a Sgathan Dub

Black Mirror offre appena 22 trofei, tra i quali però non manca il tanto ambito Platino. Quasi tutti gli obiettivi sono legati alla storia e anche quelli mancabili sono facilmente recuperabili anche a gioco finito, visto che avremo la possibilità di selezionare i vari capitoli dell’avventura. Per ulteriori informazioni vi rimandiamo all’elenco trofei in italiano, già presente sul nostro forum.

VERDETTO

Il reboot di Black Mirror, a opera di KING Art Games, ci è sembrata una grandissima occasione sfruttata solo a metà dallo studio tedesco. Gli ingredienti per un gran titolo ci sono tutti: ottime premesse narrative (quasi del tutto inedite, riprese quindi solo parzialmente dalla saga originale), meravigliosa ambientazione gotica e tanti misteri sovrannaturali e non legati alla famiglia Gordon, con l'aggiunta di diversi riferimenti alla storia scozzese. Dopo una partenza impeccabile, però, il gioco non sempre riesce ad amalgamare al meglio i vari spunti di trama, introdotti bene ma spesso risolti in maniera superficiale, e di gameplay, sacrificato in favore della narrazione e afflitto da diversi problemi di natura tecnica. In definitiva, consigliamo Black Mirror a chi ama le avventure grafiche a tinte horror e a chi già aveva apprezzato la saga originale, aspettando magari un leggero calo di prezzo. Se invece non siete particolarmente fan del genere, abbassate di un punto il voto finale.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.

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