Perfect Universe – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Will Sykes Games Developer: Will Sykes Games
Piattaforma: PS4 Genere: Arcade Giocatori: 1-4 PEGI: 7 Prezzo: 9,99 €

Perfect Universe è senz’altro qualcosa di diverso rispetto a quanto già presente nell’attuale panorama indie game: lo stile grafico monocromatico e la particolarità della fisica di gioco, rendono la produzione Will Sykes Games molto interessante, almeno a prima impressione. Abbiamo quindi deciso di dare una possibilità a Perfect Universe, provandolo e recensendolo per voi; ennesimo titolo casual o piacevole sorpresa?

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Gioca con la gravità

Perfect Universe non ha un comparto narrativo: subito dopo aver avviato il gioco infatti, ci si rende conto di essere davanti ad una sorta di grande contenitore di minigiochi. Per quanto riguarda il single player, avremo a disposizione tre modalità: la prima in cui controlleremo un umano, la seconda in cui dovremo far muovere un bizzarro alieno bipede e la terza nella quale ci ritroveremo a pilotare una navicella. In tutte e tre i casi, il nostro obbiettivo sarà quello di raccogliere degli oggetti (diamanti, foglie e razzi) sparsi per i vari livelli entro un certo limite di tempo. Insomma a dirlo così sembrerebbe tutto molto lineare, quasi banale: la verità è che a rendere diversa l’intera esperienza di gioco è la bassa gravità presente nei vari livelli di gioco. Questa caratteristica è centrale in Perfect Universe, dato che ogni stage, oltre ad avere un level design molto particolare e studiato per proporre nuove soluzioni di gameplay, ha la sua gravità in base alla quale dovrete regolare le vostre mosse.

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Inoltre la struttura “mordi e fuggi” delle missioni, considerata la loro breve durata, non fa altro che esaltare tutte le buone idee di Perfect Universe e massimizzare il divertimento. Buona anche la difficoltà, con un grado di sfida mai troppo alto, ma comunque neanche troppo semplice in caso vogliate ottenere il punteggio massimo. Guardando l’altra faccia della medaglia però, ci sono diversi problemi da tenere in considerazione: a partire dalla longevità che, senza considerare le ore spese in multigiocatore, si traduce in poco più di un paio di sessioni di gioco per completare tutto, nonostante il buon numero di livelli disponibili. Proprio a proposito di livelli, a volte neanche la gravità e il level design riescono ad evitare sezioni un po’ troppo simili e lineari.

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Da solo o in compagnia

Una delle feature più importanti di Perfect Universe è il multigiocatore, rigorosamente offline: dalla palla avvelenata, al golf spaziale, passando per gare di astronavi e finendo con partite di pallavolo con gravità alterata, giocare in locale è sempre piuttosto appagante. In alcuni giochi più che in altri (la pallavolo in doppio è devastante) il divertimento e le risate sono assicurate, a causa delle improbabili movenze dei nostri avatar e degli inaspettati effetti gravitazionali. Non parliamo di un party game vero e proprio, sia chiaro, ma di una simpatica raccolta di minigiochi capace di regalarvi un divertimento a volte quasi inaspettato, seppur limitato dalla quantità delle modalità disponibili e dalla loro profondità.

Tutto in bianco e nero

Oltre a tutte le caratteristiche di gameplay, di cui abbiamo parlato in precedenza, la primissima cosa che salta all’occhio di Perfect Universe è lo stile monocromatico. Non esistono colori nell’universo “perfetto” di Will Sykes, che però rimane comunque affascinante. Manca però qualcosa, quel di più necessario a dare carisma all’intera produzione: spesso infatti l’essenzialità del level design e l’assenza di colori finiscono per creare qualcosa di eccessivamente neutro, incapace di restituire chissà quali emozioni o sensazioni al giocatore. In questo senso, durante lo sviluppo si è pensato molto di più alla funzionalità dei livelli privilegiando il gameplay, piuttosto che l’aspetto “artistico”. Quasi inutili anche i personaggi, con un uomo senza alcuna peculiarità e un alieno neanche poi così tanto originale.

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Universo perfetto?

A livello artistico, Perfect Universe ci ha convinto a tratti e tecnicamente la situazione non è molto diversa. Il gioco non riserva molte sorprese dal punto di vista grafico, ma almeno regala qualche sorriso con le simpatiche animazioni dei modelli poligonali. La realizzazione stessa dei livelli è, come abbiamo già detto, scarna oltre ad essere poco generosa in quanto a dettagli. Non ci ha convinto la colonna sonora, che proprio a causa della sua eccessiva coerenza con lo stile monocromatico del gioco, risulta a dir poco anonima (quando compare, considerato che spesso dovremo accontentarci solo di effetti sonori).

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Trofeisticamente parlando.. raccogli le stelle! 

Perfect Universe porta con sè 8 trofei, di cui 3 bronzi, 3 argenti e 2 ori. Gli obbiettivi consistono nel completare le tre modalità disponibili, raccogliendo tutte le stelle. L’unico trofeo a fare eccezione, è quello che richiede di battere l’IA nelle modalità multigiocatore, niente di impossibile comunque. In ogni caso, per ulteriori informazioni potete consultare l’elenco ai trofei in italiano, già disponibile sul nostro forum.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=DO5VzDgRePg

VERDETTO

Perfect Universe può rivelarsi un buon passatempo, a patto di non avere troppe pretese: nonostante le buone premesse e l'originalità di alcuni minigiochi, l'assenza di contenuti e di profondità condanna questo indie game ad un voto che non può andare oltre la sufficienza. Considerate l'acquisto soprattutto se cercate qualcosa di non troppo impegnativo da giocare in multiplayer locale.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.