ZHEROS – Recensione

Sviluppatore: Rimlight Studios Publisher: Rimlight Studios Piattaforma: PS4 Genere: Picchiaduro a Scorrimento Giocatori: 1-2 PEGI: 7 Prezzo: 11,99 € Italiano:

C’è stato un momento di “boom”, di esplosione delle produzioni indipendenti italiane videoludiche. Questo sembra ormai passato, ma è un dato di fatto che a cadenza piuttosto regolare un videogioco nato sotto il vessillo tricolore faccia la sua comparsa sul PlayStation Store. E’ venuta la volta di ZHEROS, picchiaduro a scorrimento tridimensionale sviluppato dallo studio siciliano Rimlight Studios.

Nello spazio

Una volta avviato il gioco e finiti nello spartano menù, potremo decidere se avviare una nuova partita o modificare le opzioni di gioco attraverso la voce Impostazioni. Fatte presumibilmente entrambe le cose, non nell’ordine sovrastante, veniamo così a conoscenza di tre mondi (Sektor Zero, Wilderness e Forbidden City) diversi che offrono al videogiocatore la bellezza di quasi trenta livelli – il terzo e ultimo, per la cronaca, è parte del DLC “The Forgotten Land”, di cui parleremo un po’ più approfonditamente in seguito.

Al di là di un aspetto quantitativo più che discreto, la varietà degli stessi livelli sarà purtroppo ai minimi storici. Un level design fin troppo essenziale, con qualche banale sezione alla guida di un veicolo (un robottone che offre un sistema di combattimento, per altro, molto simile a quello “standard”) non riescono a risollevare le sorti di un gioco nel quale, per il 90% del tempo, si menano le mani senza che le meccaniche di gioco siano particolarmente divertenti.

Uno qualsiasi dei tre personaggi selezionabili (il grosso e tonto Mike, l’elastica Dorian e uno segreto da sbloccare), a vostra discrezione, può sferrare un attacco leggero e uno pesante, parare e schivare, sparare, con poca differenziazione tra l’uno e l’altro in tutte queste azioni; sarà dotato di una barra vitale e una dell’energia, da monitorare per capire se avremo la possibilità di eseguire azioni speciali o meno. Queste stesse azioni possono essere potenziate e arricchite tramite un apposito sistema di update consultabile prima dell’inizio di ogni livello, ma ciò non basta, davvero, a eliminare il livello della ripetitività che raggiunge picchi sconfortanti. Felice l’intuizione di proporre un sistema di combo legato a doppio filo con i danni arrecati ai nemici: più alto sarà il numero dei colpi consecutivi scagliati, maggiore il moltiplicatore di danno.

Le cose migliorano leggermente con la co-op a due giocatori, ma il nodo della questione permane: difficilmente non vi annoierete dopo poche, pochissime ore di gioco. Una trama inconsistente – più che altro dei personaggi totalmente privi di personalità, buoni o cattivi – e livelli poveri sia di dettagli che di qualità fanno sprofondare ZHEROS nel limbo dei giochi mediocri, senza che abbia particolari demeriti, ma allo stesso tempo senza che vanti alcuno specifico merito.

Dottor Vendetta

Ecco che ci ritroviamo, allora, a fronteggiare la minaccia potenziale del Dottor Vendetta, senza nessun valido motivo per detestarlo dopotutto, sconfiggendo un suo sgherro dopo l’altro, provando una combo dopo l’altra. Il quantitativo di nemici e relativi pattern è apprezzabile, ma non abbastanza per invogliare il giocatore a proseguire nell’avventura, come già detto – così come non lo è la presenza degli ormai immancabili collezionabili, presenti in questo caso sotto la forma di una stellina presente, più o meno nascosta, in ciascun livello.

Mentre il lato grafico è abbastanza povero e non particolarmente degno di elogi – anche per via di inspiegabili cali di frame-rate nelle situazioni più concitate e di caricamenti lunghissimi – migliore risulta essere quello sonoro, capace di arricchire l’esperienza ludica con una colonna sonora piacevole e azzeccata.

Chiudiamo facendo un cenno alla già citata espansione The Forgotten Land, che prosegue la storia principale – bruscamente interrotta senza un perché – ampliando il numero di nemici (e quello dei personaggi utilizzabili, grazie a Thione) in una location prima inesplorata. Come per quanto riguarda il gioco “base”, il livello di apprendimento richiesto è piuttosto ripido e potrebbe scoraggiare i videogiocatori più casuali – la strizzata d’occhio ai titoli old school è evidente.

Trofeisticamente parlando: l’unico al mondo

Il 100% di ZHEROS, stando alle percentuali riportate dal PlayStation Network, non è attualmente appannaggio di nessuno. Un po’ per il valore strettamente ludico del gioco, pensiamo, un po’ perché alcuni trofei sono “rotti”, un po’ perché la fanbase certamente non è delle più grandi, ma anche perché non è che le pretese siano molto abbordabili, anzi. Terminare il gioco alla massima difficoltà potrebbe non essere roba da tutti, ma d’altro canto la tentazione di essere gli unici al mondo potrebbe essere molta…

VERDETTO

Siamo tutto tranne che esterofili gratuiti, da queste parti, ma ZHEROS proprio non riesce a convincere sotto molteplici aspetti. Bug, linearità eccessiva e, soprattutto, una ripetitività folle tarpano le ali al prodotto firmato Rimlight Studios. Le basi poste dagli sviluppatori, comunque, sono intriganti in ottica futura.

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.