Life is Strange – Episodio Finale: Polarized – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Square Enix Developer: Dontnod Entertainment
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 4,99 €

“Hanno questo di proprio le opere di genio, che quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l’inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad un’anima grande che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggiamento della vita, o nelle più acerbe e mortifere disgrazie […] servono sempre di consolazione, raccendono l’entusiasmo, e non trattando né rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta.”

Giacomo Leopardi, Zibaldone

Life is Strange è stata una delle sorprese più belle del 2015. Con i primi tre episodi che si sono aggiudicati un buonissimo otto su dieci su questo sito, e un quarto episodio che ha raggiunto vette emotive non indifferenti, anzi, tutt’altro, a tal punto da beccarsi un eclatante nove in pagella, giungiamo così al quinto ed ultimo episodio, “Polarized”, che ha reso il titolo sviluppato dai ragazzi di Dontnod Entertainment non una delle sorprese del 2015, come detto ad inizio paragrafo, bensì una delle produzioni migliori degli ultimi anni. Tanto è vero che certi rumor vogliono come già in sviluppo una seconda stagione.

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Polarizzata

Visto che il “grosso” di un titolo come Life is Strange sta nel comparto narrativo, e considerato il nostro essere (a tempo perso, per carità) delle persone di buon senso, non ci dilungheremo più di tanto in merito. Anzi, non vi diremo proprio nulla circa le peripezie che vivrà la nostra Max in Polarized. Ciononostante, è impossibile non fare qualche considerazione di carattere qualitativo: considerazioni, come era lecito aspettarsi, di carattere estremamente positivo.
A dispetto dello tsunami che sembra stare per distruggere Arcadia Bay, gli sviluppatori non si sono persi in un bicchier d’acqua, ma anzi, hanno condotto magistralmente l’ultimo episodio riportando tutti i tasselli mancanti al loro posto, pur lasciando – come giusto che sia – qualche margine di interpretazione al videogiocatore.

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E questo nelle sue più diverse sfumature, visto che ognuno di noi, in base alle scelte fatte e al nostro relazionarci con i personaggi di questa meravigliosa ma tragica avventura, si ritroverà per le mani un episodio da giocare “diverso”. Badate bene: si tratta di situazioni legate ai personaggi secondari (anche se in campo c’è la loro vita, dunque il tutto, contestualizzato, si rivela essere “secondario” fino ad un certo punto), che non determineranno il finale.
Finale di questo quinto episodio che, per essere così devastante e claustrofobico dal punto di vista sentimentale, non avrebbe potuto tenere conto di troppe alternative. E’ vero, grazie a del materiale fornitoci da Square Enix sappiamo che certe strade prese condizioneranno le ultimissime sequenze, e magari in futuro, con uno speciale, vedremo di approfondirle. Ma è risaputo che per avere una trama con i tempi e i modi giusti troppa libertà non può essere concessa, da parte di chi poi in effetti tira le fila del discorso (avete mai letto un “libro game” bello? No, perché non ne esistono).

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La molteplicità delle variabili, una volta arrivati di fronte alla scelta che non avremmo mai voluto fare, si riduce a due: e, a prescindere da che cosa decidiate, la realtà si dimostrerà spietata.
Oltre alla decisione definitiva, comunque, l’intero episodio (dalla durata delle solite tre ore circa) brilla di luce propria. Il margine di esplorazione è piuttosto sacrificato, rispetto ai capitoli precedenti, ma vivrete una quantità tale di esperienze così varie sia a livello di luogo che di tempo da rimanere a bocca aperta, e rimarrete “ingabbiati” in questa eccezionale esperienza ludica fino allo scorrere dei titoli di coda, questa volta definitivi, almeno per questa “prima stagione”.

Life is Strange (7) guide

La ciliegina sulla torta consiste in una sorta di esplorazione del sub-conscio di Max, che ripercorre tutto quanto accaduto sino ad ora con un senso di paura e terrore in continuo aumento, fino alla spannung più nitida: non procederemo oltre per lasciarvi assaporare per conto vostro tutto quanto, ma non lasciatevi sfuggire nemmeno un secondo di gioco, perché certi “tocchi” non hanno proprio nulla da invidiare a quello ben più pubblicizzato di Hideo Kojima.

La vita è strana. Una volta per tutte.

Dal punto di vista del gameplay le innovazioni sono di fatto inconsistenti, e a dispetto degli altri episodi, in Polarized non si registrano variazioni, benché leggere, di alcuni tipo. Quanto appena detto non vuole essere una critica, tutt’altro: si tratta ancora una volta di puntualizzare come quest’ultimo episodio si incanali in una via che rende chi gioca più uno spettatore che non un giocatore.

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Un’opzione, quella adottata dagli sviluppatori in questo caso, che ci sentiamo assolutamente di condividere, trovandoci alle battute finali.
Non pensate comunque di ritrovarvi davanti ad un quinto episodio eccessivamente atipico: di fasi giocate ce ne sono, e si incanalano perfettamente in quanto già visto e apprezzato con decisioni da prendere, piccoli enigmi da risolvere e riavvolgimenti temporali – il perno dell’intera produzione – da effettuare per potere procedere o anche solo per vedere cosa sarebbe successo nel caso in cui aveste preso un’altra strada (questa opzione, come pronosticabile, non sarà attuabile nel caso della scelta “fatale” posta alla fine, ma con le giuste ricerche su Google troverete “l’altra” conclusione, anche senza rigiocarvi l’ultima sezione).
Mentre non avrebbe troppo senso dilungarsi in analisi sul – gradevole – comparto tecnico, sia perché è quello di sempre sia perché Life is Strange non richiede migliaia di poligoni per “colpire”, come invece necessitano altri suoi “colleghi”, evidentemente, ci teniamo invece a spendere due parole su quello sonoro.

Life is Strange (8) lista trofei

Il doppiaggio risulta ancora una volta assolutamente convincente, ma ciò che ci tenevamo a sottolineare sono i brani di accompagnamento, azzeccatissimi, e che seguono, vibrando, l’intensità espressa altrimenti con le sole immagini. Da applausi il lavoro svolto sotto il profilo del puro design, in particolar modo nella fase “onirica” di cui abbiamo già fatto menzione.

Trofeisticamente parlando: come Telltale, ma con i collezionabili

E’ solo con quest’ultimo episodio che i Trophy Hunter più accaniti potranno puntare all’agognata coppa di platino di Life is Strange. Il set di trofei del titolo targato Dontnod infatti richiede, per essere ottenuto in toto, di completare tutti e cinque gli episodi: ma non sarà sufficiente solo questo, come accade solitamente nei titoli di Telltale. Dovrete infatti trovare anche tutti i collezionabili – una cinquantina in totale – sparsi per i livelli. Tranquilli, comunque: non solo la maggior parte di questi sono piuttosto intuitivi da scovare, ma grazie ad una modalità pensata appositamente per trovarli, avrete modo di giocare a Life is Strange potendo ripartire da qualsiasi checkpoint voi desideriate! Insomma, anche sotto il profilo “trofeoso”, Life is Strange è uno spettacolo.

VERDETTO

Life is Strange è una delle cose più belle che siano capitate al mondo dei videogiochi, negli ultimi anni. Semplicemente. Il voto è relativo all'ultimo atto, ma come di solito facciamo in occasione dei titoli ad episodi potrebbe essere esteso all'intera opera. Fatevi emozionare dal capolavoro targato Dontnod Entertainment il prima possibile!

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

2 Commenti

  1. Gioco interessantissimo, peccato per la mancata localizzazione in italiano…ma questo potrebbe essere un problema risolto! Pare che esca una collector’s edition con la traduzione di Life is Strange anche nella nostara lingua!
    A quel punto diventa un acquisto obbligatorio!

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