Sparkle Unleashed – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: 10tons Developer: 10tons
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3, PS Vita) Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 7,99 €

Partire con la premessa che l’obiettivo principale di un gioco sia fare girare le palle, beh, forse sarebbe stato meglio evitarlo. Ma è quello che ho fatto. Dunque, anche se un po’ in ritardo rispetto alla sua uscita, di seguito potete trovare la recensione di Sparkle Unleashed, titolo sviluppato da 10tons disponibile per tutte le console Sony, con formula cross-buy riservata alla sola utenza nordamericana e non a quella europea, notoriamente stronza un tantino tantinello sfortunata.

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Genere: Shooter Action Puzzle. Sarà una figata per forza, con un nome così.

La dicitura “Shooter Action Puzzle” in realtà non sta a significare altro che delle meccaniche similari ai preistorici – con tutto il doveroso rispetto – Puzzle Bubble, senza però che tale Sparkle Unleashed abbia conservato molto altro, ad esempio le coloratissime schermate, gli adorabili protagonisti o quel pizzico di follia nipponica che hanno reso il suddetto Puzzle Bubble un grande classico. Lo scopo è quello di mettere in sequenza tre o più sfere dello stesso colore, in modo tale che queste scompaiano, fino al punto in cui non ne sia più presente nessuna e il “quadro” possa definirsi risolto.
Gli altri elementi al di là dell’interminabile – o quasi – colonna di sfere colorate, che avanzerà incessantemente, sono l’accessorio metallico di dubbio gusto estetico controllato dal giocatore, capace di scagliare a sua volta delle sfere in modo tale da riuscire nella “missione”. A dare vitalità e brio al gameplay di Sparkle Unleashed c’è veramente poco altro, rispetto alla formula tradizionale, e questo può essere ridotto al cambiare la pallina da lanciare e alla presenza di power-up, un elemento capace di allontanare la noia almeno per qualche oretta – forse – in più rispetto ai dieci minuti che altrimenti la longevità avrebbe vantato. Si tratta nella totalità dei casi di aiuti guadagnati dal giocatore dopo che questo avrà realizzato una combo: uniformare il colore di una serie di sfere vicine tra loro, distruggerle o farle indietreggiare rispetto al punto di arrivo equivalente al Game Over sono alcuni dei bonus di cui potrete godere.

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Con l’avanzare dei livelli – molto numerosi, in verità, tanto che ne avrete per ore e ore, casomai la noia non vi raggiunga prima – il giocatore avrà anche la possibilità di potenziare i power-up, in modo da avere vantaggi sempre più consistenti, compensati tuttavia in maniera sapiente da una scala di difficoltà ben graduata. Tra uno scenario e l’altro avrete anche modo di sentire, a tratti, una mistica voce narrante (in inglese, con sottotitoli nella stessa lingua) che commenterà degli scorci di paesaggio, visto che in teoria l’avanzare per i diversi livelli di gioco rappresenta proprio una sorta di “pellegrinaggio” mistico del vostro alter ego videoludico.

Il gioco (non troppo) sbagliato, nel posto sbagliato

Da quanto si è già detto vi dovreste essere resi conto della caratura del titolo: Sparkle Unleashed non è un cattivo titolo, anzi, probabilmente vi saprà anche intrattenere nel classico avanzo di tempo difficilmente impiegabile in altri modi. Il problema vero è che Sparkle Unleashed finisce per avere senso solo ed esclusivamente in questo contesto, e non vediamo proprio il motivo per cui un individuo di intelligenza media debba spendere otto euro circa per Sparkle Unleashed quando sul Play Store di Google, ad esempio, si possono trovare in forma del tutto gratuita titoli assai più intriganti. Già, non abbiamo citato il PlayStation Store perché il titolo c’azzecca proprio poco con il marchio PlayStation e con le console in generale, al contrario sembra nato più che altro per girare su dispositivi mobile o su PC, tra un viaggio in metro o un’annoiata pausa pranzo a lavoro.
Prima di concludere la recensione parlando del lato “trofeoso” del titolo, è bene spendere due parole sul lato audiovisivo: la colonna sonora risulta essere piacevole, ma lo stesso non può dirsi della grafica, che non avrebbe fatto fatica a comparire su PlayStation 2, per quanto “pulita” possa essere.

Trofeisticamente parlando: noia, noia everywhere

Il difetto principale di Sparkle Unleashed, ossia la monotonia, persiste anche nell’elenco trofei (disponibile a questo link sul nostro forum). Si tratta di una decina di coppe virtuali, tra cui spicca un trofeo d’oro, che sbloccherete semplicemente giocando, cambiando modalità e difficoltà. Anche i tanto apprezzati riconoscimenti virtuali pensati per l’utenza Sony, dunque, non riescono a spingere il giocatore ad esplorare nuovi lidi nel gameplay – è d’altra parte vero che i lidi dovrebbero esistere, per essere esplorati. Per qualche strano motivo, infine, il titolo non vanta la formula del cross-buy nel Vecchio Continente, ma la lista trofei è condivisa da parte di tutte e tre le console, ossia PlayStation 3, 4 e Vita.

VERDETTO

Come appena finito di dire, Sparkle Unleashed non è pessimo, anzi. I problemi riguardano la "collocazione" del gioco, decisamente errata visto che titoli del genere sono molto più adatti per la pubblicazione su mobile o PC, e lì dovrebbero rimanere, e una banalità e una spartanità a tratti sconcertante. Consigliato solo a chi si ritrova puntualmente con un quarto d'ora "da riempire" nell'arco della giornata. Forse.

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.