Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Seal – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Atlus Developer: Aquaplus
Piattaforma: PSVITA Genere: Dungeon Crawler Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 39,99 €

La maggior parte dei titoli sviluppati su PlayStation Vita è ormai di stampo puramente giapponese, con un gran numero di giochi di ruolo e soprattutto una enorme quantità del cosiddetto fan service, tanto apprezzato dal popolo dagli occhi a mandorla che spesso (ma fortunatamente non sempre) viene usato per sopperire ad una storia banale e mantenere alto l’interesse del pubblico mostrando varie nudità e scene soft-erotiche. Il titolo sviluppato da Aquaplus, Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Seal, è un degno rappresentate di questa famiglia. Ma analizziamo più nel dettaglio il gioco.

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Ciao, io sono una Quinta Coppa C

Leggere la trama di Dungeon Travelers 2 fa subito pensare ad un susseguirsi di vicende misteriose, intriganti e coinvolgenti. Il giocatore interpreterà Fried, un giovane allievo della Royal Library interessato ai mostri solo a livello accademico che per una serie di eventi sarà costretto ad applicare le sue conoscenze sul campo. Si da il caso infatti che la libreria non si occupi solo di raccogliere informazioni sulle terribili creature che popolano il mondo ma anche, e soprattutto, di catturare le minacce nascoste in profonde grotte o tetre cattedrali così da evitare che il male si diffonda portando la devastazione. In aiuto del giovane, tanto bravo e intelligente quanto inabile nella fine arte della lotta, ci saranno inizialmente due giovani (e procaci) ragazze, che verranno poi seguite da un sempre maggior numero di membri, sempre dotati del doppio cromosoma X, che ci permetteranno di avere una buona varietà di stili di combattimento.
Mentre proveremo a dare al meglio il nostro contributo alla Royal Library però un terribile nemico riuscirà a liberarsi e saremo quindi obbligati a sfruttare tutte le nostre abilità per fermarlo prima che distrugga l’intero genere umano lasciando la Terra in balia dei mostri.
In questa trama insomma c’è tutto, azione, esplorazione, un terribile nemico, un gruppo di alleati. Quello che poi manca è in effetti la trama stessa, visto che dopo cotante premesse quello che ci verrà propinato saranno una serie di dialoghi volti solamente a portare avanti la scarna storia dicendoci “vai qua” oppure “sconfiggi il tal mostro” e soprattutto adducendo scuse per calare tonnellate di fan service, con scene al limite dell’assurdo e forzate dentro al gioco in qualsiasi punto possibile, tanto da diventare quasi fastidiose. Pur sforzandovi di leggere e capire quanto vi verrà riferito dai personaggi infatti non otterrete nulla più di un tema di un ragazzo delle medie, ma fortunatamente non tutto è perduto, visto che in soccorso al gioco verrà in aiuto il gameplay.

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Qualcuno ha una mappa?

Se siete fan dei dungeon crawler in 3D all’interno di Dungeon Travelers 2 troverete esattamente tutto quello che potreste aspettarvi. Per tutti coloro che invece non hanno idea di cosa si stia parlando, vi basterà sapere che il gioco si svolgerà all’interno di grosse mappe esplorabili in prima persona, cercando di trovare, come in un labirinto, il percorso giusto per arrivare al boss di turno oppure all’uscita, con difficoltà di orientamento crescente man mano che si proseguirà nella storia. Ci si potrà muovere nelle quattro direzioni principali e sfruttare scale, buchi o teletrasporti per cambiare le zone esplorabili e sbloccare nuovi percorsi, stando anche attenti alle trappole disseminate sul percorso, ad eventuali passaggi segreti e soprattutto ai mostri. Come si può intendere dal titolo infatti il nostro compito principale sarà eliminare quanti più mostri possibile, dai gregari ai pezzi grossi, per potenziarci e ottenere nuovi poteri dalle creature imprigionate, fattore che andremo ad approfondire più in là nella recensione.
Nonostante questo però non potremo permetterci di sottovalutare le strutture brillantemente progettate da Aquaplus, visto che così facendo ci si ritroverà molto spesso a girare in tondo senza mai trovare sbocchi, dato che superati i primi semplici livelli verranno introdotte leve per sbloccare porte, incantesimi sigillanti e molto altro che richiederanno un’attenta esplorazione e spesso anche delle ritirate tattiche alla base, per poi scoprire che così facendo attiveremo l’evento necessario a proseguire. Ovviamente però non possiamo tralasciare lo scopo principale del gioco, il combattimento con i mostri all’interno dei dungeon che andremo ad esplorare così diligentemente ed approfonditamente.

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Non fa male… Non fa male!

Nel corso delle nostre esplorazioni avremo modo di incontrare diversi tipi di avversari, i quali richiederanno di sfruttare le nostre alleate per eliminarli in un combattimento che è la cosa più riuscita del titolo, abbastanza semplice da essere compreso da tutti gli amanti dei JRPG ma nel contempo abbastanza profondo da richiedere una certa dedizione e soprattutto attenzione al giocatore, che non potrà limitarsi a selezionare l’attacco base per ogni personaggio nemmeno contro i mostri “normali”, pena una morte rapida e dolorosa.
Per liberarci degli avversari non potremo però mai usare Fried, inadatto come già sottolineato al combattimento, bensì una serie di personaggi femminili dotati di un’incredibile capacità mammaria e, cosa più importante, di varie abilità. Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti avremo varie classi, dal guerriero al guaritore, passando per alcune più atipiche come il bardo o la danzatrice, ognuna delle quali avrà le sue peculiari caratteristiche, abilità dedicate ed equipaggiamenti specifici.
Ognuna delle nostre guerriere, che potranno essere schierate fino ad un massimo di 5 contemporaneamente in battaglia, avrà oltre al classico attacco con l’arma, delle Skills, abilità particolari che potranno essere potenziamenti, debuff, incantesimi di attacco o di cura e molto altro ancora, sfruttabili per far si che l’ago della bilancia penda dalla nostra parte e che il nostro gruppo riesca a sopraffare l’avversario. Ogni aumento di livello ci fornirà poi punti abilità da usare per ottenere nuovi poteri o migliorare quelli già in nostro possesso, dandoci modo di progredire in base al nostro stile di gioco. Unitamente a questo, dopo aver raggiunto un certo livello, potremo decidere di far “evolvere” le ragazze in una nuova classe che migliorerà le statistiche e le specializzerà ancora di più verso uno stile, così un guerriero più improntato alla difesa diventerà Paladino, uno d’attacco un Berseker e così via.
Si tratta di un sistema senza dubbio non innovativo ma che adempie egregiamente al suo compito e soprattutto fornisce un motivo per continuare a giocare, anche grazie a numerosi equipaggiamenti e alla possibilità di resettare i livelli di un personaggio qualsiasi per ricominciare da zero e impostare un nuovo percorso di sviluppo sia come classe che come abilità.

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XXX Factor

La sensazione di soddisfazione che riesce a regalare un titolo come Dungeon Travelers 2 a un affamato di JRPG come il sottoscritto è incredibile, dato che raramente mi è capitato di vedere una simile ricercatezza , soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle classi orientabili su 3 livelli di evoluzione e con una marea di abilità tra cui scegliere, senza contare l’esplorazione profonda e mai banale ed un sistema di combattimento che, come detto, richiede una grande attenzione e una pianificazione di ogni piccola mossa. Tutta questa brillantezza purtroppo viene letteralmente demolita dal soft porno che viene offerto dai fan service, vero e proprio strumento per accalappiare i giocatori giapponesi ed elemento immancabile, a quanto pare, in ogni gioco del genere sviluppato su PlayStation Vita.
La prima cosa ad essere rovinata è la trama, mero strumento per introdurre scene ambigue ed allusive. Una delle scene che più mi è rimasta impressa è senza dubbio quella legata all’allenamento di una delle mie alleate, che ritenendosi troppo debole non ha trovato nulla di meglio che allenarsi contro un tronco, ovviamente in mutandine e con tanto di frasi allusive. Tutto ciò spezza la tensione e in generale trasforma tutto quello che ci viene detto in una farsa in cui l’importante è capire il prossimo luogo in cui andare, il che autorizza spesso a premere il tasto “Salta tutto”, facendo scivolare fiumi di parole sotto i nostri occhi ormai saturi di nudità. Come se non bastasse alla fine di ogni boss battle avremo modo di intrappolare il mostro, ovviamente una procace signorina desnuda, all’interno del nostro libro. Quale miglior occasione quindi, per dare soddisfazione totale dopo una dura battaglia, se non buttare in faccia al giocatore un artwork (senza dubbio ben realizzato, ci teniamo a dirlo) che ritrae il suddetto mostro in posizioni equivoche e con i vestiti stracciati, introducendo altri dialoghi banali e allusivi prima di rinchiuderla per sempre nel libro?
Insomma, un vero peccato, perchè se al posto di creare una serie di giovincelle con gravi problemi di sviluppo e un mondo in cui la carenza di stoffa e l’assunzione di pose erotiche sembrano essere problemi cronici che affliggono sia mostri che umani il team avesse scelto di puntare su una trama meglio sviluppata saremmo di fronte al miglior esponente del genere.
Ah, l’ho già detto che gli sviluppatori hanno dedicato un tasto specifico (Cerchio, per chi ci tenesse a saperlo) alla possibilità di rimuovere temporaneamente dallo schermo la finestra di dialogo lasciando in evidenza solo l’immagine “artistica”? No, forse mi era sfuggito…

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Trofeisticamente parlando – Parliamo di Poppe Coppe

I trofei inseriti all’interno di Dungeon Travelers 2 sono tutto meno che complicati, dato che con un po’ di attenzione riuscirete a sbloccare più della metà degli stessi entro la fine del gioco, senza in realtà dovervi applicare molto. Molti saranno legati al proseguimento nel gioco, gli altri vi richiederanno di completare quest, potenziare oggetti, migliorare le abilità dei personaggi e molte altre cose che in realtà sarete comunque obbligati a fare per sopravvivere all’interno dei dungeon che affronterete. Un Platino semplicissimo insomma? Sì sulla carta, no nell’effettivo, perchè una volta arrivati alla fine del vostro percorso vi accorgerete di un piccolo dettaglio, vi mancheranno un paio di trofei. Il primo vi chiederà di uccidere 5.000 mostri qualsiasi. “Fattibile dai, e il secondo?” vi starete chiedendo. Ebbene, stessa richiesta, ma i mostri saranno 20.000. Come detto per la fine del gioco potrete ritenervi fortunati di essere arrivati a 1.000, dunque la quota a quattro zeri richiederà molto, moltissimo farming, ma non temete, visto che in vostro soccorso arriverà un corposo post-game fatto di esplorazioni extra. In ogni caso mettete in conto svariate ore e una bella scorta di pazienza.

httpvh://youtu.be/4s45GlYxKKg

VERDETTO

Dungeon Travelers 2 è indubbiamente un buon gioco, in cui l'esplorazione dei dungeon proposti deve essere fatta con intelligenza, così come il combattimento, facile da comprendere ma difficile da padroneggiare, viste le numerose varianti in ballo e soprattutto la generale difficoltà delle battaglie, soprattutto contro i boss. Purtroppo un titolo potenzialmente da 8 si vede decurtare un voto intero a causa di una trama che diventa forzatamente schiava del fan service, presente così tanto da diventare fastidioso. Un vero peccato, ma se riuscite a guardare oltre le scollature esagerate e le allusività vi troverete tra le mani un dungeon crawler di altissimo livello.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.