Not a Hero – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Devolver Digital Developer: Roll 7
Piattaforma: PS4 Genere: Sparatutto a scorrimento Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 12,99 €

Not a Hero è il nuovo titolo sviluppato dal team inglese Roll 7, responsabile dei due discreti OlliOlli e pubblicato da Digital Devolver, una tra le case più attive per quanto riguarda il panorama indie odierno.
L’intento degli autori è chiaro fin da subito: spedire il giocatore indietro nei primi anni Novanta e gettarlo all’interno di uno sparatutto a scorrimento frenetico e punitivo, condito da una coloratissima grafica in pixel art e un umorismo demenziale all’insegna del non-sense. Ma procediamo con ordine…

NOT A HERO

King of Britain

Il gioco racconta dell’ascesa al potere di un coniglio antropomorfo, tale BunnyLord, candidatosi a sindaco di Londra con il nobile intento di difendere l’umanità da un’imminente minaccia aliena: in particolare, seguiremo da vicino le 3 settimane precedenti le elezioni e la spietata campagna elettorale messa in atto dal violaceo politico. La campagna elettorale di BunnyLord, infatti, prevede l’eliminazione sistematica e spietata di tutte le gang presenti sul suolo londinese, in modo da aumentare la sicurezza e il benessere dei cittadini. Per raggiungere tale obiettivo, il nostro simpatico coniglio decide di affidarsi ai servizi di 9 killer professionisti (più o meno…) per eliminare i boss di 3 bande che tediano Londra con i loro giri illeciti.
Si parte da Bogdan, il capo dei russi che gestisce il traffico di superalcolici, seguito da Darren, il boss di colore di una gang che gestisce lo spaccio di marijuana, per arrivare ad Akemi una pericolosissima esponente della Yakuza.

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La caratterizzazione dei personaggi è decisamente sopra le righe e non teme di affidarsi a stereotipi e cliché già visti e rivisti per riproporre il tutto rivisto sotto la luce di una comicità surreale bizzarra che, tuttavia, non sempre riesce a fare centro: se da un lato la presentazione dei nuovi sicari di cui prenderemo il controllo con il progredire della storia strappa spesso una risata, lo stesso non si può dire di molte “freddure” pronunciate da BunnyLord durante il briefing delle missioni, battutacce che difficilmente racconteremo al bar agli amici.
A proposito del repertorio di BunnyLord, faccio presente che esiste un vero e proprio “generatore casuale di freddure” che varia da partita a partita; quindi non escludo che le sue uscite peggiori si siano concentrate nel mio walkthrough.

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Global Megalooord!

Concentriamoci ora sul lato gameplay, il vero piatto forte di questa produzione indipendente.
Not a Hero si presenta come uno sparatutto a scorrimento orizzontale che si rifà apertamente ad un certo filone di giochi arcade che hanno caratterizzato i primi anni ’90; e, sebbene non proponga novità sostanziali, il team inglese ha levigato con maestria tutti gli elementi tradizionali del genere dando vita ad un prodotto che, sotto questo punto di vista, si presenta solido e raffinato. La struttura a prima vista è molto semplice: si corre tanto e si spara di più, uccidendo i malcapitati di turno mentre si scivola di copertura in copertura e si raccolgono i numerosi power up lasciati dai nemici o improbabili armi secondarie, come dei gattini che esplodono in esplodono in faccia agli avversari tra un miagolio e l’altro.

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I proiettili sono infiniti, ma l’arma va ricaricata, lasciandoci completamente vulnerabili per un lasso di tempo più o meno lungo a seconda dell’arma usata, che permette ai nemici di avvicinarsi al nostro sicario più del dovuto e colpirci in corpo a corpo. Questa semplice meccanica obbliga di fatto il giocatore ad analizzare sempre il campo di battaglia per capire quando ricaricare.

Hateful Eight Nine

Ogni missione ha un obiettivo base che deve essere portato a termine per avanzare con la storia (far esplodere dei depositi di droga, appendere i manifesti di BunnyLord, ecc…) e 3 obiettivi extra che metteranno a dura prova coloro i quali punteranno a completare il gioco al 100% per sbloccare il finale segreto.
Tuttavia è proprio a questi giocatori che Not a Hero rivelerà la profondità delle sue meccaniche: i 9 personaggi sbloccabili nel corso dell’avventura sono, infatti, dotati di particolari armi e abilità che dovranno essere comprese e utilizzate correttamente per avere la meglio su un level design intelligente e davvero diabolico.

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L’architettura degli scenari farà di tutto per ostacolarci nel completamento simultaneo degli obbiettivi secondari: obbiettivi che, obbligatoriamente, vanno completati tutti nella stessa volta; non sarà possibile infatti completarne solo 1 o 2 su 3 e poi dedicarsi a quello mancante, ogni volta si riparte da zero! Anche i nemici faranno la loro parte nel renderci dura la vita: essendo ben diversificati e mossi da una IA molto aggressiva, metteranno alla prova prova sia i riflessi del giocatore che le sue abilità strategiche. Si spazia dai semplici gangster armati di pistola sui quali è possibile effettuare delle cruentissime esecuzioni dopo averli storditi con una scivolata, ai colossi armati di fucile pompa, per arrivare fino ai ninja che con un solo colpo di katana possono ridurci facilmente ad accumulo informe di pixel.

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Non tutte le campagne elettorali riescono col buco…

Purtroppo però, Not a Hero, oltre ad una comicità poco riuscita, scopre il fianco anche ad altre critiche, prima su tutte quella relativa al sistema di controllo spesso impreciso: non sarà raro ritrovarsi ridotti a un colabrodo per colpa di un’esecuzione fallita inspiegabilmente; così come talvolta assisteremo a cambi di direzioni improvvisi del nostro personaggio o a delle mistiche accelerazioni mentre si cala tra un piano e l’altro dei palazzi facendoci sfracellare al suolo senza possibilità di salvezza.
L’elevata difficoltà del gioco, unita alla mancanza di checkpoint e ai problemi del sistema di movimento può rendere davvero frustranti dei passaggi, in particolare dalla seconda metà del gioco in poi.
Ultimo, ma non ultimo, se non mirate a completare al 100% tutti i 21 livelli (più i 3 segreti), potrete finire tranquillamente il gioco in un paio d’ore e considerato il prezzo necessario per portarvi a casa il titolo, potreste legittimamente volere qualcosa in più. Per quanto riguardo il comparto grafico invece, Roll 7 ha utilizzato il motore ISO-Slant (lo stesso di OlliOlli) che da vita a dei simpatici mondi di gioco in 2¼ D. Questa peculiarità influisce anche sul gameplay, rendendo possibile l’utilizzo di coperture poste su un piano più “interno” rispetto a quello dove si muovono i personaggi.

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Trofeisticamente parlando.

La lista trofei di Not a Hero presenta 7 bronzi, 4 argenti e 1 oro; per la cui conquista sarà richiesto sostanzialmente il completamento del gioco al 100% e l’uccisione dei nemici con colpi critici ed esecuzioni.
Personalmente sono riuscito a completare il 95% del gioco, ovvero 78 degli 84 obiettivi presenti, in circa 6 ore e mezza.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=4DMvZOPm14Y

VERDETTO

Not a Hero non è un gioco per tutti; a partire dalla veste grafica in Pixel Art che può piacere o meno, questa produzione indie è indirizzata in particolar modo agli amanti dei giochi arcade che non temono di dover ripetere lunghi passaggi più e più volte per completare al 100% il gioco ed hanno la pazienza necessaria per sviscerare tutte le meccaniche presenti e godere appieno del titolo. Tutti gli altri, a fronte di alcune imprecisioni nel sistema di controllo, della difficoltà non sempre “friendly” e della brevità della campagna farebbero bene a valutarne l'acquisto attentamente. Non sarà certamente il gioco che fisserà nuovi standard per le produzioni indipendenti, ma resta un piacevole passatempo, in particolare per sessioni "mordi e fuggi" sulla vostra PlayStation Vita. 

Guida ai Voti

Giacomo Bornino
Sonaro dalla nascita. Muove i primi passi nel mondo videoludico all'età di 5 anni quando gli viene regalata la PS1; scoprendo Crash CTR e Rayman 2: The great escape nasce quella che diventerà la sua più grande passione: i videogiochi. Lo svezzamento passa per l'era PS2 dove il "Trittico" Jak&Daxter/Ratchet&Clank/KingdomHearts, come una freccia di Cupido, rende indissolubile il suo amore per la materia. Al fianco di queste Pietre Miliari è d'obbligo citare anche l'impareggiabile Dragonball Z: Budokai Tenkaichi 3, compagno di mille e uno battaglie con gli amici, nonché responsabile principale della sua miopia. La piena maturità viene raggiunta con il lancio di PS3, la quale gli permetterà di scoprire e apprezzare più o meno tutti i generi esistenti, da Mirror's Edge a Bayonetta, passando per Uncharted, Heavy Rain e molti altri. Tra le altre cose adora Batman e i supereroi (sì, Batman fa categoria a sé) in tutte le salse, la saga di Matrix e i libri di Chuck Palahniuk.