Gran Turismo: la verità dimenticata – Speciale

Chi non conosce Gran Turismo? Beh, tutti, ovviamente. Ma conoscete anche i retroscena e la verità (dimenticata) sulla genesi di Gran Turismo?

Back in the 90s

Facciamo un salto indietro nel tempo e torniamo al 1992. Kazunori Yamauchi è un game developer con una sola idea in testa: creare il miglior gioco di guida di sempre. Le sue ambizioni si scontrano contro le volontà dei top manager di Sony che non vogliono, due anni prima che PlayStation venga pubblicata, prendere rischi assurdi. Effettivamente, nei primissimi anni Novanta, l’idea di un simulatore di guida realistico poteva non essere così appetibile. Per tutta risposta è incaricato di sviluppare un titolo “simile a Mario Kart”, molto venduto all’epoca. Nasce così Motor Toon Grand Prix, primo titolo di Polyphony Digital.

Per aspera ad astra

Questo titolo, simile a quello di Nintendo, ottiene un buon successo in termini di vendite, nonostante venga commercializzato solo in Giappone al lancio di PlayStation, il 14 Dicembre 1994. Yamauchi ha sempre ben in mente l’idea di simulazione, infatti il gioco ha una fisica delle sospensioni perfettamente funzionante, in contrasto con l’approccio arcade utilizzato universalmente finora. Questo fa sì che piovano addosso al gioco alcune critiche sulla presunta “stranezza” del modello di guida.

Due anni dopo esce il sequel, questa volta commercializzato anche negli Stati Uniti, intitolato Motor Toon Grand Prix 2. Si tratta di una vera evoluzione del primo titolo, accolta con entusiasmo dalla critica e con un buon successo di vendite. Ma “Kaz” sta lavorando nell’ombra e ha furbamente dirottato parte del budget dedicato ai due episodi di Motor Toon verso la creazione delle basi di Gran Turismo. Tra le cose più nascoste, una modalità bonus è sbloccabile in Motor Toon 2, consentendo di guidare una Stock Car (NASCAR, per capirsi) o una vettura Formula in luogo delle auto originali del gioco.

Carpe diem

Il successo del primo Motor Toon dà fiducia ai dirigenti Sony che finalmente accordano a Yamauchi il nullaosta a sviluppare il gioco dei suoi sogni. Siamo nel 1994 e il tempo non manca, se pensiamo che Gran Turismo uscirà a dicembre del 1997, il 23, e solo in Giappone. In Europa arriverà solamente l’8 maggio del 1998.

Nonostante questo, il team inizia a fare non solo gli straordinari, ma arrivare a vivere letteralmente a lavoro. La giornata dei pochissimi sviluppatori coinvolti nel titolo (dieci all’inizio, venti alla fine) è votata esclusivamente allo scrivere codice, dalla mattina alla sera. Yamauchi stesso si concede ritorni a casa solo poche volte all’anno. Un aneddoto che rende l’idea bene accade quando, una sera, esce dall’ufficio per prendere aria in t-shirt e rimane sconvolto dal fatto che sia la stagione fredda. In quel preciso momento si chiede quanti inverni siano passati da quando ha iniziato lo sviluppo del titolo. Uno sforzo immane, ma col preciso fine di creare la perfezione assoluta.

Un sogno realizzato

Creazione che, poi, gli riuscirà. Gran Turismo è il primo gioco a supportare pienamente il Dualshock, permettendo una guida precisa con vibrazioni realistiche. È il primo gioco a supportare il set-up approfondito dell’auto. Diventa il primo gioco a contare numerosissime vetture, ben duecentonovanta. È il primo in assoluto ad avere grafica con riflessi verosimili. Si tratta un capolavoro che segna profondamente la storia del videogioco. E lo fa in grande stile, con quasi undici milioni di copie vendute che lo rendono il gioco più venduto di sempre su PlayStation 1.

Questo enorme successo consegna Kazunori Yamauchi alla storia e il suo sogno, Gran Turismo, entra per sempre nell’Olimpo dei racing games.

A proposito, sapevate che Gran Turismo 7 è in uscita a marzo 2022?

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.