È passato oltre un anno dall’uscita di PlayStation 5 e oltre due da quella di Assetto Corsa Competizione. Kunos Simulazioni ha provveduto ad aggiornare e potenziare la sua ultima creazione, garantendo i 60 FPS costanti, livree aggiornate e risoluzione 4k. Armati di volante Logitech G29 e postazione Trust GXT 1155 Rally Racing Simulator Seat ci siamo messi al volante dei bolidi GT3. Come è andata? Scopritelo in questa nuova recensione, ma Assetto Corsa Competizione non è un gioco per tutti anche su PlayStation 5, sappiatelo da ora in poi.
Siediti e ascolta, che qui non abbiamo tempo da perdere
Inizierà più o meno così la nostra avventura in Assetto Corsa Competizione, simulatore duro e puro dedicato al motorsport GT3. Competeremo infatti con auto da sogno, dalla Lamborghini Huracan alla Ferrari 488, passando per Bentley Continental e Nissan ‘Godzilla’ GT-R. Monza sarà il nostro primo teatro di prova, con una auto del Toro. Sistemati sulla postazione siamo scesi in pista e, con delicatezza tipica di chi guida per la prima volta un mezzo fantastico, abbiamo percorso i primi kilometri. Sono serviti numerosi aggiustamenti, un controllo al firmware del volante (come consigliato dal gioco stesso) e una calibrazione realizzata con grande perizia, dato che i valori predefiniti sono decisamente “spannometrici”, impedendo di fatto una guida sensata e armoniosa.
La danza tra i cordoli
Nonostante le iniziali difficoltà, abbiamo preso la mano con l’auto. Subito dopo siamo stati messi a guidare sul bagnato, e qui le cose hanno preso una piega inaspettata oltre che quasi terrorizzante. Guidare con 500 cavalli che spingono rabbiosamente dietro di noi è una esperienza dal notevole impatto emotivo. Abbiamo modificato un po’ di parametri, sistemando il traction control e la mappatura dell’auto per la guida sul bagnato e, con parecchie difficoltà, abbiamo chiuso un giro pulito. Successivamente ci siamo trovati nella home del gioco, con le classiche opzioni davanti: gara singola, prova a tempo, campionato o carriera. Quest’ultima può essere intrapresa in maniera breve, normale o lunga, a seconda del numero di gare. Abbiamo passato una buona quantità di tempo ad affinare la tecnica di guida su una pista nota e facile come Brands Hatch, che nonostante le sue colline, permette d’imparare a dosare il gas in una buona varietà di curve.
È come essere un pilota vero
Quello che stupisce e sorprende è l’incredibile cura nel riprodurre le auto e le piste, unito all’eccellente visuale dall’interno auto. Guidare con una postazione come la nostra in un titolo del genere è una delle esperienze che ogni “petrolhead” dovrebbe provare almeno una volta alla settimana. I dettagli e l’estrema diversificazione tra auto e auto consentono davvero di sentirsi dentro l’abitacolo. Se giocato con le cuffie, poi, l’immersività è totale. Avremo modo di ascoltare, apprezzare e distinguere i singoli rumori ed effetti sonori che fanno parte del motorsport. Mancano solo i profumi di carburante e gomma bruciata, giusto per farvi capire. Grazie alla scansione delle piste mediante laser ogni asperità, ogni cordolo, ogni avvallamento è perfettamente trasportato nella realtà videoludica. Questo viene poi trasmesso al nostro G29, grazie al quale possiamo tenere il controllo dell’auto.
Gara dopo gara, il feeling diventa droga
Servirà una buona quantità di tempo e di studio per poter apprezzare fino a fondo il modello di guida. Ogni auto ha un comportamento dinamico diverso, suoni diversi, ha un suo carattere preciso. Ogni motore ha una sua erogazione, ad esempio il 6 cilindri Nissan è molto docile rispetto al 10 cilindri Lambo, che urla tutta la sua rabbia senza soluzione di continuità. E l’otto cilindri Ferrari è una via di mezzo tra i due. Il gioco, in sostanza, è tutto qui. L’essere nel campionato GT3 su piste da Mondiale è stupendo, ma il fulcro del gioco è la sua fisica altamente reattiva che permette di subire l’assuefazione e la dipendenza dalle sensazioni che trasmette. E quando scrivo tutto qui, intendo tutto qui, purtroppo.
Ma stiamo giocando la versione PlayStation 4?
Quello che lascia interdetti e un po’ delusi è che oltre i 4K e 60 fps non si sia andati. I pop-up sono ancora abbastanza evidenti, e dato che il gioco è uscito oltre due anni fa su console old-gen è un po’ strano, contando anche il fatto che Assetto Corsa Competizione giri su PC. Resta un punto interrogativo su questa ottimizzazione un po’ scarsa. Inoltre, con nostra somma sorpresa, abbiamo subito un crash del gioco durante la selezione dell’auto da usare in carriera. Fossimo stati in gara avremmo capito, ma in un menù fa strano. Ulteriore critica da apportare: i contenuti del gioco certo non mancano, avendo numerose piste già presenti, tra cui Monza, Misano e Barcellona oltre al già citato Brands Hatch, ma molte altre risultano bloccate. Infatti, sono usciti nel tempo ben quattro DLC del gioco, i quali però vanno acquistati a parte e non sono compresi nella versione PlayStation 5. Va bene che si tratta di un upgrade gratuito, ma aver realizzato una versione ad hoc “definitive” forse sarebbe stato meglio. A causa di questi blocchi, non abbiamo potuto partecipare agli eventi online previsti dallo sviluppatore stesso. Peccato.
Trofeisticamente parlando: l’Assetto necessario al platino è una Corsa con molta Competizione
Il set di trofei di Assetto Corsa Competizione è composto da quarantuno trofei, suddivisi in ventidue di bronzo, quindici d’argento e tre d’oro. Per conquistare il Platino, dovrete alternarvi tra trofei più semplici, come quelli che richiedono di completare una gara multiplayer (unico trofeo online presente), e altri più ostici, come l’ottenere tutte le medaglie di tutte le piste. Questo potrà essere molto impegnativo, ma non facile sarà guadagnare la massima costanza su una qualunque pista, attività che vi impegnerà parecchio.