Dakar Desert Rally – Recensione

Sviluppatore: Saber Porto Publisher: Saber Interactive Piattaforma: PS5 (disponbile anche per PS4) Genere: Corse Giocatori: 1 (Online 2-4) PEGI: 3 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Chi si ricorda Dakar 18? È stato quello l’ultimo titolo dedicato alla più famosa competizione di tipo Raid al mondo. Venne accolto con un misto di sensazioni contrastanti, ma non di certo positive. Le maggiori critiche mosse sono state quelle riguardo il modello di guida, una generale scarsità ambientale e una trascuratezza a tutto tondo. Dakar Desert Rally promette molto, moltissimo e, come vedremo nella nostra recensione, si tratta di un enorme salto di qualità. Salite in macchina e allacciatevi le cinture, vi portiamo nel cuore dell’Arabia Saudita.

Welcome to the desert

Mettendo sul piatto l’offerta di ben tre anni di competizione, potremmo quasi dire che Dakar Desert Rally sia un condensato di tre giochi in uno. Sviluppato da Saber Porto, il titolo inizierà con il consueto tutorial e potremo prendere sin da subito le misure con un modello di guida abbastanza facile da padroneggiare, nonostante i terreni accidentati. Abbiamo provato il titolo su PlayStation 5, per poterci garantire la migliore esperienza possibile. Il gioco si presenta come un simulatore, ma offre una esperienza valida sia per i novizi che per i veterani.

Le modalità fruibili saranno poche, in verità. Carriera, in cui acquistare uno o più veicoli ufficiali per competere nei vari rally, multiplayer online e niente altro. Non che serva davvero molto, onestamente, ma una modalità prova a tempo slegata dalla carriera, a mo’ di tappa libera potrebbe essere stata gradita. La Carriera si snoda attraverso i numerosi rally presenti nelle varie edizioni delle Dakar, proposti in maniera sequenziale come tappe di vari eventi, alcuni disponibili sin da subito e alcuni ottenibili solo raggiungendo un certo livello di esperienza.

Cinque sfumature di Dakar

Quello che dà una vera variazione al gioco, dividendolo ulteriormente in cinque sotto categorie, è la presenza di diversi mezzi. Auto, moto, camion, quad e SxS (side by side) rappresentano modi diversi di vivere i tracciati che, seppure similari, possono sembrare completamente differenti. Chiaramente ogni mezzo dispone di un suo modello di guida specifico, quindi i comportamenti che si avranno con un quad (ad esempio la difficoltà di controllo ad alta velocità) saranno differenti in camion.

Quest’ultimo in particolare si è rivelato il nostro mezzo preferito, a causa di una stazza e di una stabilità davvero invidiabili. Le auto propongono la classica guida simil arcade dei rally, che perdona ma fino a un certo punto. È sempre bene evitare di sfidare la fisica. Moto e SxS sono i due mezzi che vanno molto bene alle medie velocità, ma non alle basse e alle alte. Nelle prime avremo difficoltà di controllo con le due ruote e scarsa potenza con il SxS, mentre alle alte è facile capire che il controllo non sia agevole.

In ogni caso, con oltre centocinquanta mezzi diversi, tutti con licenza ufficiale, tra cui poter scegliere (e da collezionare uno dopo l’altro), avremo un l’imbarazzo della scelta. Sottolineiamo il fatto che in futuro saranno rilasciate altre auto sotto forma di contenuti scaricabili, aumentando ancora di più il parco mezzi.

Punto dopo punto

Per chi non fosse pratico dei Raid, ecco come funziona la Dakar: non c’è una strada da seguire, ma ci sono punti da raggiungere. Questi, nominati waypoint, sono sequenziali in base a un elenco chiamato roadbook. Il roadbook include informazioni basilari per orientarsi, come kilometraggio totale (dalla partenza) al raggiungimento di un determinato waypoint e kilometraggio parziale rispetto al punto precedente. Ma non solo, verranno infatti indicati anche il CAP, cioè l’orientamento in gradi della bussola per raggiungere un punto e le eventuali coordinate GPS. Avremo anche una serie di disegni stilizzati e indicazioni generali da seguire per poter capire meglio come e dove spostarci, oltre che dove girare per raggiungere il punto successivo.

A grandi linee, se da bambini o ragazzi avete praticato l’Orienteering, avete capito di cosa parliamo. Il senso della posizione e della direzione da prendere è fondamentale per poter completare una tappa in un tempo accettabile. Le tre difficoltà del gioco vanno a lavorare proprio in questo senso. La più facile sarà Sport, molto simile a quello che accade nei rally “classici”. Seppure non ci sia una strada unica, in questa modalità avremo indicazioni precise, con frecce a terra, waypoint luminosi e decisamente ben segnalati. Nella modalità Professionista si passa alle cose da duri. Niente indicazioni, danni aumentati, tutto basato sull’orientamento. Se si vuole giocare a Simulazione dovremo prima di tutto raggiungere il livello 25 e poi imbarcarci in una avventura pari a quella reale, con consumi di carburante e danni realistici.

Colpo d’occhio notevolissimo

A differenza del passato, l’aspetto grafico di Dakar Desert Rally è invidiabile. Ricordando la prova su PlayStation 5, abbiamo potuto apprezzare una moltitudine di ambientazioni suggestive, convincenti e decisamente ben realizzate. Il passaggio tra spiagge e deserti, montagne e corsi d’acqua, strette gole e ripide salite è assolutamente senza soluzione di continuità, dando delle sensazioni eccezionali.

Se a questo aggiungiamo che la cura riservata ai mezzi di trasporto è assolutamente a un livello superiore al passato, possiamo capire che abbiamo di fronte un prodotto dalle indubbie qualità d’intrattenimento. Inoltre, gli effetti atmosferici del meteo e quelli delle luci del tramonto danno ulteriore prova della passione infusa nello sviluppo. Abbiamo corso in mezzo a delle tempeste tropicali spaventose, sia da un punto di vista visivo che sonoro. Sembravano davvero molto reali, con pioggia battente, vento sferzante e fulmini incessanti. Abbiamo, in diverse circostanze, potuto apprezzare i riflessi sull’acqua e la bellezza del tramonto sul mare, caratteristica non scontata in un racing game.

La fluidità del gameplay è invidiabile. Su console old gen il rendering si ferma a Full HD e 30 FPS, mentre su console di corrente generazione sono possibili due modalità grafiche. La prima è legata alla fedeltà, con 4K costanti e compromessi lato framerate. La seconda è il contrario, con 60 FPS costanti e risoluzione dinamica. Inutile dire che giocare un racing a 60 FPS è assolutamente impagabile.

Sonoro di grande impatto

Sin dal primo avvio abbiamo avuto l’incontro con la colonna sonora del gioco. Il tema iniziale è molto orientaleggiante, con sonorità tipicamente mediorientali. Ci ha ricordato Uncharted 3, per darvi un’idea. Durante il gioco vero e proprio potremo scegliere se avere della musica con noi, e sarà sempre di stampo metal o rock. Non per tutti i gusti, è chiaro, ma si rivela sempre molto piacevole e mai fastidiosa.

I rumori dei mezzi si rivelano sempre adeguati al contesto. Stesso dicasi per quelli ambientali, dati da impatti, condizioni atmosferiche, acqua o altri effetti sonori, che sono decisamente validi. Dakar Desert Rally è difficile da criticare sono un punto di vista visivo e sonoro, si tratta di un lavoro decisamente ben realizzato.

Qualche ombra in tutta questa luce

Dakar Desert Rally non è perfetto, e soffre di qualche problema tecnico che le future patch saranno certamente in grado di sistemare. In primis ci sono alcuni crash gratuiti che non dovrebbero esserci. Capitano a volte in fase di avvio, a volte nel menù principale, a volte a caso. Abbiamo sperimentato anche freeze violentissimi di diversi secondi, apparentemente inspiegabili. Nulla di sconvolgente, perché a parte questi momenti di difficoltà il gioco, come detto, gira senza intoppi e con grande fluidità.

Un ulteriore punto su cui si dovrebbe lavorare (e sappiamo che è già così) è l’aggiunta di qualche contenuto, come una modalità copilota o un editor tappa. Necessario forse rivedere anche in parte il modello di guida ad alta velocità di quad e moto, con i quali è molto molto facile cadere anche in modalità Sport, la più arcade e facile da usare.

Trofeisticamente parlando: una pazienza di Platino

L’elenco trofei di Dakar Desert Rally è costituito da ben cinquantasei trofei, di cui quarantotto di bronzo, cinque d’argento e due d’oro, oltre al prestigioso Platino. La conquista di quest’ultimo è incredibilmente lunga e tediosa, a causa di alcune coppe che chiedono di percorrere un numero significativo di km, ben 6.000 per ogni tipologia di mezzo. Sebbene, con la patch attuale, il computo chilometrico sia abbastanza esagerato (in positivo), nel senso che il gioco conta molti più km di quanti ne siano realmente percorsi, questi rimangono comunque una quantità importante. Inoltre è chiesta una grande abilità (e un altrettanto alto senso dell’orientamento) per il completamento del gioco alla massima difficoltà, cioè Simulazione. Riservato ai cacciatori di trofei senza paura dei propri limiti.

VERDETTO

Dakar Desert Rally è un prodotto che dimostra una grande maturazione da parte del team di sviluppo, con una quantità davvero enorme di superficie calcabile dagli pneumatici dei mezzi a disposizione. Il parco veicoli è immenso, sono contenuti ben tre anni di eventi e il titolo è generalmente molto piacevole sia da giocare che da vedere. La colonna sonora accompagna i lunghi km nel deserto arabico, intervallato da catene montuose e spiagge, per non farsi mancare nulla. Anche grazie al prezzo popolare, Dakar Desert Rally è uno dei titoli racing più belli e ambiziosi in assoluto di quest'anno. Caldamente consigliato agli amanti dell'offroad.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.