Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons – Recensione

Sviluppatore: Secret Base Publisher: Modus Games Piattaforma: PS4, PS5 Genere: Picchiaduro a Scorrimento Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 24,99 € Italiano: Sottotitoli

Double Dragon è uno di quei nomi che hanno fatto la storia del medium videoludico. La serie, nata durante la fine degli anni ’80, affonda le sue radici nell’età d’oro dei picchiaduro a scorrimento. Dopo numerosi capitoli sulle piattaforme più svariate, è arrivato il momento di un nuovo gioco che aggiunge linee narrative e divertimento. Per la recensione di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons abbiamo chiuso gli occhi e siamo andati a salvare una città intera: seguiteci se abbiamo suscitato il vostro interesse.

Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons - Recensione

La storia di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons

Siamo nell’anno 199X (la X non è un errore) e una guerra nucleare ha devastato New York City, costringendo i cittadini a lottare per sopravvivere, mentre per le strade si scatenano rivolte e criminalità. La città è stata invasa da bande criminali che terrorizzano ciò che ne rimane mentre lottano per il controllo totale. Non essendo più disposti a sopportare tutto questo, i giovani Billy e Jimmy Lee si assumono la responsabilità di cacciare via le bande dalla loro città.

Questo l’incipit narrativo che ci viene proposto nelle primissime fasi di gioco. Dopo un breve colloquio col neoeletto sindaco della città, che ci esprime la sua impotenza nel ripristinare la legalità, saremo autorizzati a scendere per le strade. E lì saranno botte da orbi per tutti, nel vero senso della parola.

Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons - Recensione

Un gameplay classico ma un po’ statico

Sviluppato da Secret Base, il gioco mostra subito elementi tipici dei picchiaduro a scorrimento in 2,5D. Potremo infatti muoverci in alto e in basso nella schermata, come di consueto, oltre che a destra e sinistra. Potremo picchiare i vari nemici a pugni e nelle fasi successive anche con bastoni, armi bianche e oggetti contundenti in generale.

Il gameplay è fresco e reattivo, infatti è proprio divertente giocarci. Nonostante questo, si tratta di una forma di gioco piuttosto legata alla tradizione che pecca dal lato dell’innovazione. Per colmare questo gap è stata inserita una meccanica di tipo roguelite, facendo in modo che ogni partita sia differente dalla precedente, andando quindi a dare un po’ di pepe al gioco. Grazie a questo espediente è possibile scegliere percorsi in ordine differente, i quali porteranno a sviluppi diversi.

Il gioco presenta un interessante elemento di strategia, potendo cambiare in corsa tra i due personaggi, in maniera da evitare morti troppo veloci oppure per rimediare a piccoli errori e sovraffollamenti. Inoltre, man mano che si procede nell’avventura è possibile sbloccare ulteriori personaggi per poter creare combinazioni sempre nuove.

Dopo ogni livello è possibile acquistare potenziamenti da utilizzare negli scenari successivi, oppure vite aggiuntive e altre interessanti curiosità.

Aspetti su cui si poteva fare meglio

Rispetto ai titoli più blasonati, Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons non presenta meccaniche di combo da realizzare ma delega tutto alla pressione di pochi tasti e alle mosse caricate. Le sezioni platform sono estremamente basilari come abbiamo già citato all’inizio, infatti il tutto è quasi sempre eseguito in piano, salvo casi eclatanti come la salita di una montagna, circondati da massi cadenti.

Le meccaniche roguelite potevano essere più incisive e meglio pensate, così come l’end game, che lasca un po’ l’amaro in bocca. Insomma, il gioco poggia su solide basi ma si perde nella realizzazione, che poteva essere decisamente migliore e più appagante.

Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons - Recensione

Il Platino di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons

La lista trofei di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è composta soli venti trofei, divisi in due coppe di bronzo, nove d’argento, otto d’oro e uno scintillante Platino. Ottenere quest’ultimo sarà piuttosto facile e dovremo finire il gioco, uccidere oltre 3000 nemici con le mosse speciali, sbloccare più di sei personaggi e poche altre azioni. Una decina di ore per i giocatori più agguerriti saranno più che sufficienti.

VERDETTO

Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è un picchiaduro a scorrimento onesto, che prende a piene mani dalla tradizione degli anni '80 e che non apporta niente di nuovo al genere. Nonostante tutto, si presenta come un prodotto ben confezionato, che funziona bene e che diverte. Consigliato sia agli amanti del genere che ai curiosi che vogliono vivere un'esperienza retro con le comodità moderne.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.