Ghost Trick: Detective Fantasma – Recensione

Sviluppatore: Capcom Publisher: Capcom Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 29,99 € Italiano: Sottotitoli

Dai fasti del mitico Nintendo DS oggi vi offriamo la recensione di Ghost Trick: Detective Fantasma. L’apprezzatissimo titolo di Capcom torna in una versione riveduta e corretta per PlayStation 4. Se non avete paura dei fantasmi, continuate a leggere per scoprire tutto su queste indagini paranormali.

I Ain’t Afraid of No Ghost

Siamo nel 2010 quando Shū Takumi, creatore della celebre serie Ace Attorney, decide di cambiare genere e toccare temi che non siano quelli delle aule di tribunale. Pur mantenendo una forte struttura narrativa, l’autore pubblica con la collaborazione di Capcom su Nintendo DS Ghost Trick: Detective Fantasma. Il gioco ebbe un buon successo e un’ottima accoglienza, tanto da portare a questo remake giunto anche su console Sony con tante novità. Partiamo però da qualche conferma, come ad esempio la storia, rimasta invariata.

Il protagonista dell’avventura è niente meno che il detective Sissel, abile e scaltro ma con un grosso difetto: essere morto. L’iconico inizio di Ghost Trick mostra infatti un sicario pronto a freddare una giovane donna, dopo essersi già “preso cura” di un biondo belloccio. Sissel, inizialmente privo di memoria, scoprirà di essere diventato un fantasma, in grado però d’interagire con l’ambiente. Guidato da una lampada senziente, sfrutterà le sue abilità paranormali per salvare la donna, un’altra detective di nome Lynne, e lanciarsi in una grande avventura.

L’inizio della storia è utile anche per fornire al giocatore una carrellata dei poteri di Sissel, che vanno dalla già citata possibilità d’interagire con l’ambiente ad altri decisamente più particolari. Il nostro investigatore fantasma può infatti spostarsi tramite le linee telefoniche e perfino riavvolgere il tempo di un defunto di quattro minuti, per cambiarne le sorti e salvarlo. Tutto questo servirà a far luce su vari misteri, tra cui quello della morte del nostro eroe.

Il gameplay di Ghost Trick: Detective Fantasma

Detto della trama, che anche a distanza di anni risulta piacevole e coinvolgente, è doveroso svelare anche cosa dovrà fare il giocatore per aiutare Sissel. Ai tempi della sua pubblicazione su Nintendo DS, il titolo fu molto apprezzato grazie alle sue formule try and error. La sostanza non è cambiata su PlayStation: Sissel dovrà risolvere una serie di puzzle ambientali usando i suoi poteri per spostarsi negli oggetti e attivarli al momento giusto.

A volte utilizzare delle funzioni degli strumenti posseduti si rivelerà indispensabile per proseguire o per far avanzare la scena. Altre invece determinati oggetti saranno inutili e faranno solo perdere tempo, dunque in caso di fallimento bisognerà ricordarsene ed evitarli. Il meccanismo comunque non risulta mai frustrante, complice anche la non eccessiva lunghezza delle sequenze da completare. Per questo non peserà tentare e scoprire quale sia la tattica più efficace da adottare in determinate situazioni. Suonare un campanello potrebbe aiutarci a disarmare un nemico spaventato, ma magari usare una gru potrebbe risolvere il problema alla radice.

Questo è solo un esempio dei dilemmi che Sissel dovrà affrontare, in un’escalation di eventi che vanno di pari passo con una difficoltà ben calibrata che consente a chiunque di divertirsi. A differenza infatti di altri puzzle game a enigmi, qui basterà esplorare ogni possibilità per comprendere quali siano quelle più adatte a una determinata situazione. In ogni caso non dubitate: la materia grigia sarà comunque indispensabile per completare l’indagine.

The Bad Touch

Una delle più grandi carenze della versione PlayStation di Ghost Trick: Detective Fantasma è legata a un limite della console Sony. Essendo infatti il titolo nato su Nintendo DS, Shū Takumi e Capcom hanno fatto un uso intensivo del touch screen del dispositivo. L’assenza di funzioni “manuali” su PlayStation priva leggermente il gioco della sua immediatezza, senza però creare eccessivi problemi ai giocatori. Il porting è stato infatti eseguito con cura, sfruttando tutte le funzioni del DualShock per permettere di spostarsi rapidamente tra gli oggetti da possedere.

Questo consente di non risentire troppo dell’assenza di un touch screen e ovviamente di completare le sfide senza sforare il tempo limite imposto dal gioco. Diverso il discorso per quanto riguarda l’aspetto puramente grafico. Detto che anche qui il lavoro svolto dal team è stato ottimo, ci è dispiaciuto trovarci di fronte le bande laterali a fare da riempitivo. Ghost Trick infatti è presentato in 4:3 anziché nei moderni 16:9, scelta fatta per non dover incappare in un lavoro di restyling molto più importante.

Certo è che l’aspetto risulta un po’ compassato, nonostante come detto l’impegno profuso sia per rendere il gioco fluido anche su PlayStation 4, sia per passare dalla manciata di pixel della console portatile Nintendo a degli importantissimi 1080p mantenendo comunque lo stile e la qualità originali.

Le novità di Ghost Trick: Detective Fantasma

Pur cercando di mantenere il titolo più fedele possibile all’originale, Capcom ha deciso di rendere omaggio ai fan di Ghost Trick inserendo alcuni interessanti extra in questa versione riveduta e corretta. La prima funzione che salta all’occhio è un’enciclopedia che si andrà via via arricchendo proseguendo nell’avventura. Qui è possibile consultare alcune informazioni sui personaggi che domineranno lo schermo del gioco, scoprendo anche interessanti curiosità.

Immancabile poi una sezione contenente tantissimi bozzetti e artwork, per osservare come è nato e come si è evoluto il gioco sotto le abili mani di Shū Takumi. A completare poi la rassegna di contenuti digitali (che sostituiscono sostanzialmente i contenuti delle Collector’s Edition) troviamo anche una sezione per ascoltare la colonna sonora. Qui è possibile sentire sia i brani originali che quelli riarrangiati da Yasumasa Kitagawa.

Se tutto questo non vi basta, sappiate però che Capcom vi ha riservato un’ultima chicca molto più “interattiva”: una volta terminata la storia si potrà infatti accedere al mini gioco Ghost Puzzle, una sfida con tessere a scorrimento che è decisamente piacevole affrontare dopo le fatiche dell’investigazione. Questo inoltre consente di aumentare una longevità più che buona, attestabile sulla decina circa di ore per la sola campagna principale.

Il Platino di Ghost Trick: Detective Fantasma

Abbiamo parlato di aggiunte, ma quella che potrebbe fare più gola ai giocatori PlayStation è sicuramente l’inserimento di una lista trofei per il gioco. Il Platino è tutt’altro che complesso, al netto di qualche richiesta di miscellanea in alcuni capitoli. Di base bisognerà terminare la storia, tutti i puzzle 5×5 e come detto portare a termine una serie di sfide più o meno semplici. Per ottenere la coppa blu saranno comunque sufficienti un po’ di pazienza e soprattutto qualche tentativo.

VERDETTO

Nel lontano 2010, Shū Takumi creò una piccola perla su Nintendo DS. Ghost Trick: Detective Fantasma non poteva però rimanere confinato nella console portatile della grande N, tanta era la qualità da mostrare a milioni di giocatori. Nel portare l'opera su PlayStation, peraltro, Capcom ha dimostrato grandissima cura e attenzione ai particolari, fornendo agli utenti della macchina di Sony un prodotto ottimizzato al meglio e con tante aggiunte di qualità. La versione "riveduta e corretta" di Ghost Trick: Detective Fantasma è un prodotto che non può mancare nella collezione di qualsiasi appassionati di indagini. Se poi non avete mai vissuto l'avventura di Sissel, meglio ancora: scoprirete un prodotto come raramente se ne vedono al giorno d'oggi.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.