Kao the Kangaroo – Recensione

Sviluppatore: Tate Multimedia Publisher: Tate Multimedia Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Kao è un personaggio forse poco noto ai più, ma che è stato parte dell’età d’oro dei platform degli anni Duemila. Sviluppato e di proprietà dello studio polacco Tate Multimedia, ha avuto vari episodi. Uno solo di questi, Kao the Kangaroo Round 2, è approdato anche su PlayStation 2. Dopo un digiuno durato quasi vent’anni, questo canguro è tornato a vivere nelle console di generazione attuale. Per la recensione di Kao the Kangaroo abbiamo saltato, scoperto e sognato, divertendoci come dei bambini.

Kao the Kangaroo - Recensione

Back from the past

Tate Multimedia sa esattamente come fare il proprio lavoro. Ci mancherebbe, direte voi, ma qui siamo a uno step successivo. Kao the Kangaroo è un gioco come ce ne vorrebbero di più al giorno d’oggi, giusta valorizzazione di un brand storico. Basato su una ricerca di famiglia, verremo subito introdotti senza molti preamboli alle vicende che supportano il gioco. Kao è immerso in un sogno, nel quale la sorella scomparsa lo accompagna verso alcuni combattimenti fino a un brusco risveglio. Parlando con la madre di Kao, scopriremo che anche il padre è scomparso. Kao si sente quindi obbligato a cercarli e parte alla ventura. Passeremo prima per il tutorial del gioco, tramite il dojo, per imparare le arti marziali e le tecniche di combattimento di base, per proseguire poi nella storia.

La struttura di gioco, che traspare sin da subito, è quella tipica dei platform classici dell’era PlayStation 2, in cui Ratchet & Clank, Jak & Dexter e molti altri hanno prosperato. Avremo due grossi hub dai quali poter accedere a varie sezioni del gioco, sostanzialmente livelli, tutti profondamente diversi tra loro. Tra i vari, sono presenti ad esempio le grotte di lava, la foresta e molto altro che non vogliamo anticiparvi. Ogni livello è un mondo a sé, con i propri nemici, le proprie particolarità e alcuni piccoli anfratti da cercare con attenzione. All’interno si nascondono (ovviamente) tesori e segreti.

Kao the Kangaroo - Recensione

Farsi strada a colpi di boxe

Kao è un canguro pugile, e come tale mena pugni come se non ci fosse un domani. Poco dopo l’inizio della storia ritroveremo i guantoni una volta appartenuti al padre, che renderanno il nostro eroe pronto a ogni battaglia. I guantoni, proseguendo nei mondi, assorbiranno nuovi poteri, diventando una formidabile arma di offesa. Ma non solo, potranno caricarsi con colpi elementali, come pietre del fuoco da poter usare nei modi più disparati, liberando la strada o sciogliendo blocchi di ghiaccio.

Mano a mano che si proseguirà nella ricerca dei parenti perduti, Kao potrà acquisire abilità sempre più importanti, come quella di poter camminare appeso alle orecchie o fare piroette in aria. Inoltre, come piccola chicca, nei momenti di pausa più prolungati sarà possibile vederlo saltare la corda per ingannare l’attesa. Qualcuno ricorda un altro marsupiale con lo yo-yo?

Kao the Kangaroo - Recensione

Livelli ricchi, lussureggianti e sorprendenti

Il corposo numero di livelli presenti nel gioco fa capire progressivamente quanto grande sia la passione degli sviluppatori. Si tratta sempre di sezioni ricche, piene di personaggi secondari e NPC, nemici e attività da svolgere. Come ogni platform che si rispetti è necessario utilizzare il pensiero laterale per aprire la porta di turno o arrivare sulla piattaforma che pare troppo distante. I livelli, se fatti “di corsa” non sono particolarmente lunghi, ma gli inevitabili rallentamenti sono fisiologici al piacere di gioco.

Una ulteriore spinta all’esplorazione è data dalla grande quantità di collezionabili più e meno nascosti. Ritrovare parte delle numerose monete di gioco, denominate “Ducati”, è fondamentale per acquistare potenziamenti della salute o vite extra. Inoltre, in alcuni anfratti, sarà possibile trovare dei livelli secondari completamente facoltativi, dalla breve durata, ma dalle ricompense succulente. Le rune sono senza dubbio gli artefatti più importanti: permettono infatti lo sblocco dei livelli successivi. Sarà possibile trovarle negli hub, senza alcuna fatica, o all’interno dei mondi che verranno via via visitati.

I numerosi nemici presenti nel gioco sono fedelmente catalogati nella “Kaopedia”, una specie di manuale di gioco con molte preziose informazioni. Ogni avversario necessiterà di un modo preciso per essere sconfitto, alcuni volteggiando in aria, altri schivando e colpendo, altri ancora sfruttando i momenti di pausa degli attacchi. Alcuni nemici avranno la capacità di sparare colpi a distanza, perciò saranno i primi a dover essere tolti di mezzo.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Oltre a un gameplay semplice ma raffinato, Kao the Kangaroo è dotato di uno stile grafico identificativo. La somiglianza con altri titoli platform usciti di recente come Spyro Reignited Trilogy o Crash Bandicoot 4, è netta. I colori, la scelta della palette cromatica e lo stile d’insieme è certamente pregevolissimo. Non si può che rimanere stupiti di fronte a un lavoro che, evidentemente, è stato realizzato da persone che se ne intendono e che hanno avuto precedenti esperienze nel genere. Abbiamo provato il gioco non nella sua versione definitiva, ma con un congruo tempo precedente alla data di uscita, quindi supponiamo che alcune rifiniture siano ancora possibili con una patch del day one. In ogni caso è senza dubbio evidente che la quantità di elementi a schermo, unita alla qualità e alla varietà, portino a una valutazione assolutamente positiva. Qualche piccola défaillance tecnica è presente, come qualche punto in cui la telecamera si incastra o alcune difficoltà nella calibrazione dei salti, ma niente che possa rovinare l’esperienza. Inoltre, il gioco gira perfettamente senza scatti, cali di frame rate o qualità visiva. Si tratta quindi, a conti fatti, di un prodotto tecnicamente molto valido.

Trofeisticamente parlando: dritti fino alla fine, alla ricerca del platino

La lista trofei di Kao the Kangaroo è davvero striminzita, ma funzionale al suo uso. Si compone di soli due bronzi, quattro argenti e nove ori, oltre al consueto Platino. Per ottenere quest’ultimo vi basterà completare la storia, battere tutti i boss e completare il gioco al 100%, andando a rivoltare ogni angolo come un calzino, come spiegato nella nostra guida ai trofei. Nulla di davvero impegnativo ma sicuramente piacevolissimo, per un ritorno in grande stile di un personaggio iconico del passato.

VERDETTO

Kao the Kangaroo è un perfetto esempio di come un personaggio storico dovrebbe essere fatto rivivere nel presente. Kao è simpatico, scanzonato e la struttura di gioco sottolinea le sue radici provenienti dal passato. È decisamente evidente che lo sviluppatore sa esattamente come progettare e realizzare un gioco platform completo, divertente e leggero. Per gli amanti dei platform si tratta di un titolo da non lasciarsi scappare per nessun motivo al mondo.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.