Life of Delta – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Airo Games Publisher: Daedalic Entertainment Piattaforma: PS5 Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 19,99€ Italiano: No

Certe esperienze sono legate in maniera quasi indissolubile all’hardware di riferimento, come i GDR classici o le avventure grafiche. A questo ultimo esempio si riferisce Life of Delta, protagonista dell’odierna recensione Speedrun. Il gioco targato Daedalic Entertainment, la stessa di Gollum, ma anche di Deponia, ci mette nei panni di un essere senziente robotico che, alla ricerca del suo amico scomparso, cerca anche se stesso e di conseguenza la sua umanità.

Ma gli androidi sognano lucertole elettriche?

La Grande Guerra ha segnato la fine dell’umanità. Gli unici sopravvissuti sono i robot al servizio delle lucertole umanoidi nate durante una lunga ricaduta radioattiva. In questo mondo post apocalittico, un certo Joe trasse in salvo il suo amico cibernetico, ma sparì successivamente senza lasciare traccia.

Il sopravvissuto Delta si prodiga allora per scovarlo, dovendo compensare la sua minuta altezza e la sua fragilità fisica con i suoi talenti cerebrali. Si viene a scoprire che il suo amico umano è stato rapito dal popolo lucertola e trascinato in una base militare dall’altra parte della megalopoli più nota del circondario, pertanto la sua strada sarà sbarrata ora da enigmi, ora da rettili ben poco amichevoli.

Le premesse narrative sono sì abusate nel panorama generale dell’intrattenimento eppure mantengono un potenziale che tuttavia non viene mai espresso in Life of Delta. Le circa tre ore per completare la campagna non possono rappresentare infatti una giustificazione per un ritmo tarato verso il basso e una grave mancanza di mordente.

Robot poco oleato

I quasi 30 livelli che compongono il gioco sono puntellati da puzzle di vario tipo che, come di consueto per i punta e clicca, creano una reazione a catena tale da portare di missione in missione verso i titoli di coda. Non manca la possibilità di raccogliere degli oggetti – stipandoli in un inventario che in maniera scomoda è sistemato in una piccola barra nella parte alta dello schermo – e di combinarli per ottenere la soluzione a questo o a questo altro enigma.

Prendere uno strumento dalla borsa e interagire con l’ambiente manca però di una qualche conferma sulla sua ipotetica riuscita, nella misura in cui, in caso di fallimento, l’oggetto interessato tornerà nell’inventario senza alcun tipo di ritorno in termini sonori o visivi. Se per altri esponenti del genere troviamo per esempio un commento da parte dell’alter ego a sottolineare uno sbaglio, in Life of Delta non si attesta nulla di simile.

Gli enigmi sono lineari e semplici (si deve prendere un oggetto apparentemente irraggiungibile, scovare la password di un terminale), ma deficitari nel fornire al giocatore la giusta dose di informazioni preliminari affinché possa o voglia affrontare la sfida data.

Life of Delta

Una versione console che non s’ha da fare

La versione per PlayStation 5 di Life of Delta manca di quella semplicità d’uso propria del PC con mouse e tastiera: non solo gli elementi a schermo sono tediosi da raggiungere con gli stick del DualSense, ma esiste pure un ritardo nella risposta agli input che rallenta ulteriormente il gameplay.

Con un’ambientazione desertica e cyberpunk, il gioco di Daedalic vanta una gradevole direzione artistica, assieme a un character design dettagliato per ogni personaggio, anche secondario. Si tratta però di uno dei pochi punti positivi di un’opera che non è davvero riuscita a convincerci, sia per colpa del ritmo compassato, sia per gli appena citati problemi tecnici.

Trofeisticamente parlando: caccia magra tra i robot

Life of Delta non rappresenta una preda ghiotta per i cacciatori di trofei. Mancando il Platino, la lista completa (che potete trovare sul nostro forum PlayStation Bit) consta di 4 trofei d’oro, 7 d’argento e 10 di bronzo. Questi sono tutti o quasi legati allo scorrere dell’avventura, compensando, vista la sua breve durata, la sua appetibilità a fronte del massimo trofeo mancante.

VERDETTO

Ammantato da una direzione artistica affascinante negli sfondi, dettagliata nel character design, Life of Delta non riesce a confermare tale attrattiva negli altri suoi aspetti. La versione per PlayStation 5 si dimostra deficitaria rispetto a quella per PC, ma alcuni problemi legati ora a una storia priva di mordente, ora ai suoi puzzle rappresentano gli ingranaggi più arrugginiti di questo pur novello robot uscito dalla fabbrica di Daedalic Entertainment.

Guida ai Voti

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.