Nacho Party – Recensione

Sviluppatore: Pandasaurus Games - Ken Gruhl Publisher: Giochi Uniti Piattaforma: Boardgame Genere: Boardgame Giocatori: 2-6 PEGI: 7 Prezzo: 19,99 € Italiano: N/A

Abbiamo organizzato una serata a base di gustosi snack per realizzare la recensione di Nacho Party. Il gioco da tavolo di Pandasaurus Games e Giochi Uniti ha infatti come protagonisti le croccanti chips di mais, tipiche della cucina messicana. Ad aggiungere un po’ di pepe ci pensano le meccaniche ideate da Ken Gruhl, che obbligheranno i giocatori a mischiare fortuna, logica e un pizzico di temerarietà.

Una tira l’altra!

Uno degli affronti peggiori che possiate fare a un appassionato di giochi da tavolo, soprattutto a quelli particolarmente precisi, è mangiare durante le partite. Gli snack salati, come patatine fritte e affini, sono infatti tra le peggiori minacce per carte e componenti di gioco, anche in caso vengano utilizzate delle bustine protettive. Sembra quasi un controsenso quindi che Nacho Party si presenti proprio come un sacchetto di patatine, di quelli che si trovano comunemente sugli scaffali dei supermercati.

Abbandonate l’idea della classica scatola in cartone: qui tutto è funzionale al gioco. Una volta strappata la chiusura superiore, potremo infatti estrarre dal sacchetto (richiudibile con ziplock) le varie componenti, trovandoci di fronte a sei piattini di cartone spesso, che saranno le plance dei giocatori, e un sacco nachos di plastica, di splendida fattura e leggermente ricurvi per risultare ancora più realistici. Nacho Party, come lascia anche intendere il nome, si presenta fin da subito come uno di quei giochi che possono essere portati dovunque e intavolati in qualsiasi condizione.

Una volta estratti nachos e piattini, nel sacchetto resta solo il compatto regolamento, che spiega rapidamente le meccaniche di questo party game incentrato principalmente sulla fortuna. Non fatevi però prendere troppo alla sprovvista da Nacho Party: dietro un’apparente semplicità si cela la necessità di adottare un po’ di tattica e qualche ragionamento, indispensabili per vincere le partite.

Come giocare a Nacho Party

Come abbiamo già anticipato, il regolamento di Nacho Party è molto snello e può essere spiegato in una manciata di minuti. Il titolo di Giochi Uniti è di base un push-your-luck, in cui i giocatori sono chiamati a pescare alla cieca dal sacchetto un numero variabile di nachos. Questi possono riportare stampato un numero da 1 a 7, la lettera J (che sta per jolly) oppure un disegno accompagnato da un potere bonus. Le tessere numerate e i jolly sono presenti in 6 copie ciascuno, i bonus invece sono di tre tipi, con 2 copie di ognuno per un totale di 54 chips.

Nel proprio turno, il giocatore per prima cosa mette nel suo piatto tutti i nachos già presenti davanti a sé: questi saranno vinti e non potranno più essere rubati o rimossi da nessuno. A questo punto, prende il sacchetto ed estrae un nacho alla volta, leggendone il valore e collocandolo davanti al suo piatto. Può continuare così fino a che non deciderà di fermarsi, passando la mano, oppure sballerà. Se il giocatore pescherà infatti due tessere uguali, sarà obbligato a rimettere tutte quelle estratte nel sacchetto e passare il turno, rimanendo a mani vuote.

Se invece si fermerà, il giocatore potrà anche rubare tutte le pile di nachos i cui numeri o simboli corrispondano a quelli da lui estratti da davanti agli altri giocatori, togliendogli la possibilità di vincerli una volta che inizierà il loro turno. In quel momento potrà anche attribuire al jolly un valore a sua scelta, per compiere ulteriori “furti”. Riuscire a portare a casa un ricco bottino e riempirsi a dovere la pancia, però, potrebbe non portare automaticamente alla vittoria.

Il boccone della vittoria

Il vero colpo di scena nel regolamento di Nacho Party è che l’elemento che permetterà di vincere una partita sarà sempre casuale. I turni infatti si susseguono fino a quando nel sacchetto non rimarrà una sola chip da pescare. Questa rappresenta anche l’unica tipologia di tessera che permetterà di fare punti a fine partita. Non importa se si tratti di un numero o di un bonus: il giocatore a possedere il maggior numero di nachos corrispondenti all’ultimo sarà vincitore. In caso di pareggio, però, prevarrà chi ha più nachos nel piatto.

Questa imprevedibilità divide di fatto la partita in due macro fasi. Nella prima si cercherà di rischiare per ottenere più tessere possibili, rubandole ai rivali. Nella seconda, con il numero di possibilità più ridotto, si dovranno fare dei ragionamenti. Questo implica utilizzare al meglio i tre bonus presenti. Uno permette di rubare una pila, uno di rimuoverla rimettendola nel sacchetto e il terzo infine di mettere nel piatto un valore a nostra scelta. Sfruttarli saggiamente potrebbe ribaltare le sorti di una partita, che saranno comunque in bilico fino alla fine.

La forte componente di alea potrebbe far però storcere il naso ai giocatori più tattici, dato che anche un’attenta pianificazione potrebbe soccombere al più classico dei colpi di fortuna. Pur essendo inoltre un gioco studiato per 2-6 amici, Nacho Party è un titolo che dà il meglio di sé quando il tavolo è quasi pieno: con un numero ridotto di giocatori, perde infatti un po’ del suo fascino. La durata contenuta delle partite, che vanno dai 10 ai 20 minuti circa, lo rendono comunque un ottimo filler per serate in compagnia.

VERDETTO

Può un sacchetto di patatine essere divertente, oltre che gustoso? Se si tratta di quello di Nacho Party, la risposta è sì. Il gioco da tavolo di Giochi Uniti e Pandasaurus Games racchiude in una semplice busta un push-your-luck dalle regole semplici, ma che nasconde una certa tattica. L'imprevedibilità finale, in cui la tessera che determina la vittoria è sempre casuale, obbliga i giocatori a ragionare sulle proprie scelte. I bonus rendo le sfide sempre pepate, anche se la componente di alea rimane, ovviamente, molto forte. Chi non riesce ad affidarsi al caso potrebbe trovare Nacho Party un po' indigesto. Chi invece adora i party game adorerà sgranocchiare questo titolo con i propri amici, in sfide all'ultimo nacho.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.