Order of Battle: World War II – Recensione

Sviluppatore: The Artistocrats Publisher: Slitherine Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 19,99 € Italiano:

La guerra è un complicato equilibrio di strategia, forza militare e disponibilità economica da impiegare per essa. In Order of Battle: World War II tutti questi aspetti saranno fondamentali e dovranno essere sapientemente gestiti per poter conquistare l’unica cosa che conta, la vittoria! Se volete sapere quali sono i punti di forza di questo gioco strategico sulla Seconda Guerra Mondiale leggete il resto della nostra recensione.

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La storia non si cambia

Anche se questo è un videogioco, lo studio di The Artistocrats ha voluto rimanere estremamente fedele alla storia reale della Seconda Guerra Mondiale. Tutte le battaglie che affronteremo e lo sviluppo delle campagne ripercorrono esattamente i fatti che si sono svolti durante il secondo grande conflitto mondiale. Quindi non aspettatevi zombi o cose strane, ciò che verrà narrato è già presente sui libri di storia, vi facciamo anche un enorme spoiler: la Germania nazista perde.

Ma, come vincere le battaglie sarà nostro compito deciderlo e, soprattutto, metterlo in pratica. L’obbiettivo finale di ogni scontro è ben chiaro, come arrivarci, rimane a nostra discrezione. Gli amanti dei giochi strategici potranno sbizzarrirsi e studiare diversi approcci per ogni situazione!

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La strategia è più importante dei numeri in campo

Order of Battle: World War II farà la felicità dei giocatori che amano pianificare, studiare e poi mettere in atto delle accurate strategie militari. I fattori che influenzano i singoli scontri sono diversi e dovranno essere tenuti tutti in considerazione prima di ogni mossa. Ad esempio il tipo terreno che vorremo attraversare modificherà la portata dei nostri spostamenti, oppure dovremo prendere in considerazione che le fortificazioni nemiche avranno un impatto importante nel decidere le sorti del conflitto.

Il gameplay è quello di un classico strategico a turni in cui prima dovremo muovere le nostre truppe per poi attaccare. Accanto a queste scelte di base ci sono altre opzioni che arricchiscono le possibilità di scelta, come poter richiedere rinforzi per le unità sfiancate o comprarne di nuove tramite il nostro quartier generale.

Il movimento base avverrà con la selezione dell’unita scelta, questo che evidenzierà gli esagoni che potranno essere raggiunti e in seguito allo spostamento si potrà passare all’attacco. Quando due unità si scontreranno avremo ben chiaro il risultato che otterremo e sapremo quanta energia perderemo e quanta riusciremo a prosciugarne al nemico. Quando questa energia arriverà a zero l’unità verrà distrutta. Ma ogni unità, sia nostra che nemica, quando raggiungerà una basso punteggio di vita tenterà la fuga, abbandonando la posizione e lasciando sguarnito anche il forte meglio difeso.

Quante cose dobbiamo tenere d’occhio?

Order of Battle: World War II è un gioco adatto sia ai neofiti del genere che agli appassionati, in quanto semplifica alcune meccaniche ma non permette mai di sottovalutare i numerosi fattori che possono influenzare le battaglie. Ad esempio essere tagliati fuori dai rifornimenti sarà deleterio ma a volte le incursioni solitarie saranno necessarie. Alla fine di ogni mappa guadagneremo dei punti che potremo spendere per migliorare delle abilità particolari, così potremo personalizzare il tipo di approccio da utilizzare durante la campagna.

Tecnicamente parlando dobbiamo ricordarci che il gioco di The Aristocrats è nato su PC e trasportato sulle nostre console. Solitamente la parte più complicata di questo genere di adattamento è la mappatura dei tasti, ma, in questo caso, è stato fatto un ottimo lavoro. Infatti la scelta delle varie unità, opzioni e quant’altro, pad alla mano è veloce e piuttosto intuitiva. Inoltre, probabilmente grazie anche al lungo rodaggio su computer, non abbiamo riscontrato bug o problemi vari. Anche il frame rate si mantiene sempre stabile anche nei momenti più concitati con molte unità in campo, quindi promuoviamo a pieni voti lo sbarco su console.

Un aspetto importante da tener presente è che Order of Battle: World War II è completamente in inglese e quindi chi non avesse una discreta dimestichezza con questa lingua potrebbe trovare un grosso scoglio data anche la notevole mole di cose da leggere.

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Una guerra quanto può durare?

Le campagne presenti in questa edizione di Order of Battle: World War II sono due, il boot camp, che è una campagna tutorial (piuttosto lunga e impegnativa) e la campagna Blitzkrieg. Quest’ultima è una corposa campagna in cui guideremo i tedeschi durante l’invasione della Polonia, proseguendo con la sconfitta dell’asse franco-britannico per terminare con l’assalto a Mosca del 1941.

Questi due scenari ci impegneranno un buon numero di ore, ma, se non saremo ancora soddisfatti, potremo comprare molte espansioni presenti sullo store alla non modica cifra di 14,99 euro ognuna. Le espansioni sono molte e potremo provare il primo scenario di ognuna gratuitamente, in quanto è compreso nel gioco base.

Trofeisticamente parlando: una guerra sanguinosa…

Vincere tutte le battaglie e finire le due campagne non sarà sufficiente per conquistare la coppa di Platino. Infatti ci sono parecchie richieste impegnative da soddisfare per raggiungere il traguardo massimo. Come quella di riuscire a distruggere quindici unità di ogni tipo con una singola unità durante una campagna. Per sapere quali sono le altre potete controllare il nostro elenco dei trofei.

VERDETTO

Order of Battle: World War II è un classico strategico a turni che non deluderà gli appassionati del genere e intrigherà i neofiti. Tanti fattori da considerare in ogni battaglia e tante possibilità d'azione. In questo capitolo ci sono due campagne da fare e poi sarà possibile acquistarne tante altre. La versione console si difende molto bene in confronto all'ormai storica per PC.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!