Play Modena: il pagellone del Festival del Gioco 2024

Domenica si è conclusa l’intensa tre giorni di Play, iniziata con il botto già venerdì 17 maggio. Il tema di quest’anno ha permesso di celebrare al meglio i cinquant’anni di un mito inossidabile come Dungeons & Dragons, spingendo gli organizzatori a rivedere in occasione della quindicesima edizione del Festival del Gioco alcuni concetti. Ma si è trattato di cambiamenti positivi o negativi? E soprattutto, come è stata l’avventura tra giochi di ruolo e da tavolo? Per scoprirlo, non vi resta che leggere il pagellone di PlayStationBit, che racchiude il meglio e il peggio di Play Modena 2024, oltre a una carrellata delle nostre fotografie!

Top – Ravensbuger e Disney: Lorcana

Se siete stati a Play non potrete non aver notato la splendida area allestita da Ravensburger. Oltre a numerosi tavoli per provare giochi vecchi e nuovi, grande spazio è stato dedicato all’avvincente Disney: Lorcana. Il gioco di carte collezionabili, per il quale è in arrivo una nuova espansione, è infatti stato tra i protagonisti del Festival, anche grazie a uno spettacolare parco dedicato. Colonne luminose, l’alternanza degli eroi più amati e la presenza della malvagia Ursula sono stati elementi perfetti per realizzare tante scenografiche foto. Inoltre, come vi sveleremo a breve, Play è stata l’occasione perfetta per la stampa per provare la nuova variante del gioco, in cui si dovrà collaborare proprio per sconfiggere la malvagia antagonista de La Sirenetta. Se volete saperne di più, non perdetevi il nostro speciale, in uscita nei prossimi giorni!

Voto: 9

Top – L’organizzazione di Play Modena

Lo scorso anno avevamo espresso alcune perplessità in merito alla gestione di un Festival in costante espansione. Ebbene, quest’anno pare che suggerimenti e critiche siano state ascoltate, per un’edizione di Play che ha deciso, sfruttando il gancio delle celebrazioni di Dungeons & Dragons, di farsi letteralmente in due. Una parte dei padiglioni è stata riservata ai boardgames, l’altra ai giochi di ruolo. Una scelta che ci ha convinto, garantendo una divisione netta e permettendo agli appassionati di muoversi negli ambienti in grado di rispecchiare le loro passioni. Il tutto nel pieno rispetto dello spirito di Play: Modena, evento che da sempre promuove il gioco libero e inclusivo. Ora però, bisogna puntare ancora più in alto.

Voto: 8

Top – Demo, novità e esclusive targate Ghenos Games e DV Giochi

Tra i protagonisti di Play troviamo sicuramente Ghenos Games e DV Games. La coppia di publisher ha portato in fiera la solita carrellata di titoli, con tante novità e persino un prodotto in esclusiva. Stiamo parlando di Forests of Pangaia, titolo dal look incredibile e presentato sfruttando il palcoscenico di Play. Ad affiancarlo il nuovissimo Wyrmspan, l’apprezzato Bonsai e il curioso Deducto. Tante novità ma anche alcune conferme, tra cui un grande successo quale Trio. Insomma, ce n’era davvero per tutti i gusti, per giocare in compagnia grazie alle spiegazioni di uno staff molto attento e presente.

Voto: 8

Top – Giochi Uniti: tra gravità e terre emerse

Girando nel padiglione dedicato ai giochi da tavolo era impossibile non notare l’ampia area occupata da Giochi Uniti: questo sia per la presenza di tantissimi tavoli, sia per il colore e il divertimento che le opere presentate sono state in grado di regalare agli appassionati. Tra i titoli più curiosi troviamo sicuramente Cards VS Gravity, di cui realizzeremo a breve un’approfondita recensione, in grado di attirare tantissimi curiosi. Ampio spazio dedicato anche a Emerge, boardgame oggetto anche di intense partite con volti noti dell’ambiente, mentre un tavolo ha permesso di scoprire Botanicus. A fianco alle novità, classici immortali come Carcassonne, presentato anche in versione gigante. Un’esperienza imperdibile, che incarna tutto lo spirito di Play.

Voto: 8

Top – Asmodee e i videogiochi, un legame incredibile (con pochi tavoli)

Altro publisher immancabile a Play è Asmodee, che quest’anno ha presentato due “pesi massimi” davvero interessanti per gli amanti dei videogiochi. Parliamo dei boardgames dedicati a Cyberpunk e Borderlands, opere sicuramente corpose ma dall’innegabile fascino, grazie anche alle spettacolari miniature marchio di fabbrica di CMON. Un vero e proprio paradiso per i gamer che non resistono al fascino di qualche gioco da tavolo da fare in compagnia dei propri amici. Piccola critica per il numero di tavoli, che purtroppo era un po’ risicato. Se però siete curiosi di scoprire di più sulle novità di Play targate Asmodee, non perdetevi i nostri articoli e i video in arrivo sul nostro canale YouTube.

Voto: 7

Top – Giochi per tutti i gusti

Il mondo dei giochi non è fatto solo di boardgames: Play ne è la dimostrazione lampante, con aree dedicate agli amanti dei giochi di ruolo, spazio agli sviluppatori indipendenti e persino zone per il gioco scientifico. Alcune aree, non lo neghiamo, ci sono sembrate un po’ scorporate dal resto della fiera, come il padiglione contenente università e centri di studio che essendo aggiunto doveva essere raggiunto “staccandosi” dal corpo principale. Questo ha reso in parte vani gli sforzi dei tanti enti che hanno partecipato a Play per diffondere cultura abbinata al gioco. Chi ha esplorato ogni angolo del Festival ha comunque potuto scoprire accessori per i propri giochi di ruolo, manuali, test per i daltonici, giochi in cui impersonare dei virus e molto altro ancora. Colore, divertimento e gioia, tutti elementi che a Play sono presenti da anni.

Voto: 7

Flop – Parcheggio moderno, comunicazione ridotta

Abbiamo fatto un plauso all’organizzazione di Play, che ha gestito al meglio i padiglioni. Quello che ci ha lasciati perplessi è invece la questione parcheggi, per la quale è necessaria una pagella a parte. Da quest’anno infatti si è deciso di rendere obbligatoria la prenotazione delle aree di sosta, probabilmente per tentare di ridurre gli ingorghi ed evitare la “corsa al posto”. Chiudendo un occhio sull’inevitabile aumento di prezzo (sia parcheggiando fronte fiera, sia scegliendo l’area più lontana), ci ha lasciato perplessi la scelta di diffondere il messaggio solo con l’anno nuovo. Considerata l’ormai grandissima affluenza del Festival, una comunicazione più tempestiva avrebbe aiutato i visitatori. Anche così, comunque, ci ha fatto piacere non riscontrare particolari problemi al momento dell’accesso, se non qualche inevitabile coda.

Voto: 5

Flop – Le truffe

Dove c’è successo, si sa, ci sono spesso gli avvoltoi. Play non fa eccezione: il Festival è infatti sempre più noto e quest’anno ha attirato la bellezza di 45mila visitatori. Questo ha creato anche un giro di truffe, che hanno coinvolto anche alcuni publisher, ma che probabilmente si allarga anche in ambienti non “pubblicizzati”. I consigli sono quelli tipici: comprate sempre dai siti ufficiali o, meglio ancora, affidatevi agli stand presenti in fiera. Diffidate dagli sconti troppo elevati e fate attenzione anche a tutto ciò che ruota attorno a un evento di questa portata.

Voto: 0

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.