Redout 2 – Recensione

Sviluppatore: 34BigThings Publisher: Saber Interactive Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Corse Giocatori: 1 (Online: 2-6) PEGI: 3 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Abbiamo avuto il piacere di provare Redout 2 per la nostra recensione e abbiamo scoperto un degno successore di F-Zero e Wipeout, in grado di raccogliere la loro pesante eredità. 34BigThings ha fatto un lavoro estremamente valido, che riesce a portare sull’Olimpo degli anti gravity racer il loro nuovo titolo. Redout 2 riesce a non essere mai ripetitivo pur facendo sempre la stessa cosa, cioè fluttuare a oltre mille chilometri orari.

Piloti, allacciate le cinture

Redout 2 è il sequel di Redout, uscito nel 2016. Si tratta di un racer fantascientifico antigravitazionale ambientato nell’anno 2560, in cui i giocatori competono nella Solar Redout Racing League pilotando una selezione di navi su diversi tracciati. Tutto inizia con il tutorial, che dà il via a una lunga modalità campagna ricca di prove a tempo, gare ed eventi più specifici. In poche parole, l’esercitazione non prepara a ciò che verrà dopo. I suoi metodi d’insegnamento incredibilmente brevi vengono a malapena registrati, al punto che alla prima gara vera e propria è praticamente garantito un finale a calci nel sedere. La curva di difficoltà di Redout 2 è ripida e lo rimane fino a quando non avrete memorizzato ogni tracciato e ogni curva a gomito.

La carriera prosegue con la Lega B, la Lega A, la Lega S e infine alla SRRL Invitational. Per avanzare è necessario superare l’evento di promozione di ogni livello. Questo si ottiene guadagnando un numero sufficiente di stelle in altri eventi; le stelle vengono assegnate per il primo, il secondo e il terzo posto, più una stella aggiuntiva per aver completato con successo l’obiettivo del trofeo. Gli obiettivi dei trofei sono obiettivi secondari che possono variare da una vittoria con un margine prestabilito a un numero limitato di respawn.

I tracciati sono semplicemente stupefacenti, con design esagerati che offrono un’esperienza molto diversa, che lascia senza fiato ad alta velocità. Ogni tracciato non solo garantisce un’esperienza cinematografica durante le corse, ma funge anche da guida per il pianeta su cui ci si trova, mostrando tutti i dettagli più fini che ne costituiscono l’estetica.

Difficoltà non per tutti

Gran parte della potenziale frustrazione è legata ai comandi di Redout 2. Per governare la nave si usa la combinazione di levette analogiche destra e sinistra, puntando il muso all’angolo giusto prima di scivolare in una curva. All’inizio è indubbiamente scomodo, ma inizia a funzionare quando si prende confidenza con la velocità vertiginosa del gioco.

Per quanto lo schema di controllo sia semplice, non si riesce a padroneggiarlo in poche gare. È facile prendere velocità nei tratti rettilinei, ma è altrettanto facile urtare e strusciare lungo i bordi della pista quando si affrontano curve strette, e anche non così strette. Ulteriori problemi sorgono quando si inizia a modificare la navicella con le parti sbloccabili. Basta una sola modifica per alterare notevolmente la sensibilità dello stick e sarete costretti a riadattarvi completamente.

Le piste sono molto numerose e decisamente varie tra loro, i tipi di gara offrono una buona alternanza di discipline tra corse regolari, gare di velocità e varianti che ad esempio impediscono di rigenerarsi in caso d’incidente o aumentano la velocità a ogni giro completato.

Turbo? Non solo, iperturbo!

A differenza di altri titoli racing, non c’è un indicatore da riempire prima di poter usare il turbo. Si può iniziare a usarlo quando si vuole, ma se lo si fa troppo a lungo il veicolo si surriscalda e subisce danni. Sotto la barra della salute è presente un indicatore che si riempie man mano che si corre. Una volta pieno il veicolo si surriscalda e il gioco emette una sirena di avvertimento per avvisare, dato che l’attenzione è tutta rivolta alla gara.

Se il turbo è utilizzabile a richiesta e a piccole dosi, l’iperturbo invece è di tutt’altra categoria. Si tratta di un super turbo che si scarica tutto in una volta e spara la navicella a massima velocità (e temperatura) per numerosi secondi. L’iperturbo è disattivabile premendo il freno, ma è necessario attendere il tempo di ricarica prima di poterlo riutilizzare. Solitamente il momento giusto è nei lunghi rettilinei, per massimizzare le prestazioni.

Colonna sonora da rave party

La colonna sonora di Redout 2 è un ottimo mix di elettronica, synth e rock che rendono eccellente l’esperienza di gioco. Redout 2 brilla per il modo in cui ogni colonna sonora sembra davvero parte del mondo che sta ritraendo. Ad esempio il tema della Fossa delle Marianne, Ahti, suona davvero inquietante e minaccioso rispetto al tema audace e quasi maligno di Tantalus.

È presente un numeroso numero di artisti, da Giorgio Moroder a talenti acclamati come Zardonic e Dance with the Dead.

Trofeisticamente parlando: anche a 2000 km/h è comunque una lunga carriera

La lista trofei di Redout 2 comprende una serie corposa di obbiettivi da completare. La maggior parte di questi verranno sbloccati durante la lunga carriera del gioco. Altri chiederanno di essere bravi, come quelli che impongono di battere numerosi tempi degli sviluppatori. Anche lo sblocco dei vari potenziamenti sarà tra le richieste. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

VERDETTO

Redout 2 è una lettera d'amore verso i racer anti gravitazionali come Wipeout e F-Zero. Si tratta di un prodotto di ottima fattura, che pecca pesantemente nella difficoltà quasi verticale del modello di guida. Una risicata quantità di modalità completa il pacchetto che sarebbe potuto essere più corposo. Nonostante tutto, la carriera è sostanziosa e permetterà di passare numerose ore a volare e derapare a zero G.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.