Remnant II – Recensione

Sviluppatore: Gunfire Games Publisher: Gearbox Publishing Piattaforma: PS5 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 49,99€ Italiano: Audio + Sottotitoli

Dopo il buon successo sia di pubblico che di critica di Remnant From The Ashes, gli sviluppatori dello studio Gunfire Games non si sono seduti sugli allori e hanno alacremente lavorato sul suo seguito: Remnant II. Questo nuovo capitolo migliora praticamente sotto tutti gli aspetti il primo e regala ai giocatori, che avranno il fegato di combattere i Root, centinaia di ore di puro divertimento. Se volete saperne di più continuate a leggere la nostra recensione.

Remnant 2

Il mondo è in rovina e le speranze stanno per morire

Forse l’unico aspetto di Remnant II che non ha avuto l’upgrade sperato è stato quello riguardante la trama. Come nel primo capitolo, anche qui dovremo scoprire cosa sia successo in questo decadente mondo attraverso le conversazioni con i numerosi NPC presenti. Le linee di dialogo sono fisse e ci sveleranno tantissime cose. Inoltre, se esauriremo le battute con alcuni personaggi, questi ci ricompenseranno con oggetti particolari e introvabili. Quindi non pensiate che sia solo una perdita di tempo saperne di più sulla storia di Ford e dei suoi discendenti, chi ha buone orecchie sarà lautamente ricompensato.

Anche se la storia probabilmente non vi rapirà, si è rivelata un buon collante per avviare le nostre incursioni nei territori nemici. Per salvare la nostra nuova amica Clementine dovremo esplorare ben cinque enormi mondi ricchi di segreti e mortali avversari. Come da formula ormai ben consolidata non mancheranno i boss intermedi e di fine livello, che indubbiamente abbiamo trovato migliorati rispetto a quelli del precedente capitolo. Il livello di sfida si attesta piuttosto alto e le diverse difficoltà che si potranno scegliere creeranno delle vere e proprie prove hardcore per i giocatori più incalliti.

Se si muove tu sparagli, poi magari fagli delle domande

Remnant II è principalmente uno sparatutto in terza persona e il suo gameplay si è dimostrato solido e divertente. Accanto a questo c’è un lato RPG piuttosto sviluppato e che richiederà una certa attenzione sia all’inizio che durante il gioco. Infatti sin dalle prime battute saremo chiamati a scegliere a quale archetipo apparterrà il nostro protagonista. Questi sono dei modelli di personaggio con abilità e caratteristiche peculiari. Ci sarà il domatore, perfetto per chi vuole affrontare la minaccia Root in solitaria in quanto è in grado di evocare una bestia che lo affiancherà nelle battaglie, oppure il medico che potrà curarsi e rammendare i compagni feriti. O ancora il cacciatore, specializzato negli attacchi a lunga distanza e come ultima opzione il pistolero (subito accessibile solo in alcune edizioni del gioco) che potrà contare munizioni praticamente infinite.

Ma queste non sono le uniche classi disponibili, infatti proseguendo nel gioco ne sbloccheremo tante altre. Interessante anche la possibilità di associare al nostro archetipo primario un altro secondario. In questo modo potremo creare combinazioni che daranno vita a davvero tantissime tipologie di personaggio. Se non bastasse, ci sono anche diverse caratteristiche da modificare grazie a dei punti che guadagneremo salendo di livello o con oggetti particolari. Tutto ciò ci permette di costruire un numero davvero elevato di build. Molte di queste si dimostreranno vere e proprie macchine da guerra e il nostro potenziale offensivo diventerà altissimo. Fortunatamente, non dovrete aspettare la fine del gioco per sperimentare varie combinazioni. Si potranno cambiare sia gli archetipi che resettare le caratteristiche in qualsiasi momento. Vi suggeriamo quindi di non essere timidi e provare tutti gli abbinamenti, per trovare quello che vi diverte di più.

Non lunghissimo ma con tantissimi contenuti

Ma non sarà solo questo l’elemento che porta la rigiocabilità di Remnant II a un numero spropositato di ore. Sia la sequenza dei mondi che andremo a visitare, che le mappe degli stessi, sono generati proceduralmente e cambieranno a ogni nostra run. Questo significa che qualcuno potrebbe capitare sin dai primi momenti del gioco in ambienti davvero ostili, mentre altri avere la vita più facile. Inoltre sono presenti dungeon secondari e missioni facoltative che ci ricompenseranno con armi e oggetti davvero devastanti. E anche in questo caso qualcuno sarà più fortunato di altri e li troverà subito, mentre alcuni li potrebbero scovare solo sul finire del gioco. Esplorare le mappe a fondo sarà quindi molto utile non solo per avanzare nella storia, ma anche per incontrare questi segreti e anche per trovare importanti materiali per il potenziamento delle armi.

I ragazzi di Gunfire Games hanno dichiarato che serviranno almeno 400 ore per esplorare tutti i misteri celati in Remnant II. Forse il numero è un pochino gonfiato, ma davvero questo gioco potrebbe impegnare per moltissimo tempo chi volesse sperimentare le innumerevoli build presenti e andare alla ricerca di tutte le chicche nascoste nelle varie mappe. Anche perché non tutti i segreti saranno disponibili in una singola run, ma dovremo azzeccare la giusta disposizione delle stanze per accedere ad alcune nascoste, ma non vogliamo dirvi di più per non privarvi del piacere della scoperta. Anche i puzzle presenti non saranno banali e richiederanno di accendere il cervello se vorremo risolverli e ricevere la giusta ricompensa per i nostri sforzi.

Tantissime novità e miglioramenti, ma ancora qualche sbavatura

In generale Remnant II si presenta divertente e longevo e quasi tutti gli aspetti sono stati migliorati dal primo capitolo. Però sono ancora presenti alcuni difetti che si trascina dal passato. Tutte cose imputabili, probabilmente, a un budget limitato. Vi ricordiamo che il gioco viene venduto a una cinquantina di euro, contro le ottanta richiesti dai tripla A. La grafica generale è migliorata molto, complice anche il passaggio all’Unreal Engine 5, e le texture come i dettagli sono ottimi. Anche il colpo d’occhio e il design dei livelli ha fatto un balzo in avanti, mostrandoci mondi molto interessanti e intelligenti sistemi di scorciatoie e level design.

Peccato che non si possa dire lo stesso della stabilità del frame rate. Ogni tanto cala e mostra il suo fianco debole sopratutto quando ci sono molti nemici sullo schermo. Anche se è una cosa abbastanza trascurabile e non influenzerà più di tanto la nostra esperienza di gioco. Mentre alcuni pop up e caricamenti ritardati delle texture potrebbero far storcere il naso maggiormente. Il lato sonoro invece è impeccabile e le atmosfere create dalle musiche di sottofondo aumenteranno l’inquietudine dell’ambientazione dark. Inoltre, associate ai pochi checkpoint presenti contribuiranno, a mantenere il livello di attenzione sempre elevato e i nostri sensi sempre attivi.

Trofeisticamente parlando: salvare il mondo dagli alieni non è certo facile

Arrivare a vedere i titoli di coda, come vi abbiamo già detto, non sarà la fine delle avventure in Remnant II, infatti per ottenere il Platino dovremo soddisfare diverse richieste oltre a terminare il gioco. Alcuni trofei saranno da conquistare con un’esplorazione attenta, come quello che richiede di trovare il nascondiglio di Leto o suonare una canzone segreta sull’arpa. Altri invece richiederanno una buona dose di grinding, come quelli che pretendono di aumentare al massimo quasi tutte le caratteristiche o raccogliere 1000000 di scarti. Mentre uno, in particolare, sarà da ottenere solamente grazie alla nostra abilità, infatti dovremo sconfiggere un boss senza subire danni.

VERDETTO

Remnant II è il secondo capitolo della saga di Gunfire Games e migliora sotto tutti gli aspetti il primo. Ci troveremo tra le mani un ottimo sparatutto in terza persona con elementi RPG che permetteranno tantissime build. La rigiocabilità altissima, data dalla creazione procedurale dei mondi e delle mappe, rende questo gioco quasi infinito. Nonostante alcune sbavature tecniche, Gunfire Games ha fatto uno splendido lavoro che speriamo raggiunga vette ancora più alte nel terzo capitolo.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!