Struggling – Recensione

Sviluppatore: Chasing Rats Games Publisher: Frontier Foundry Piattaforma: PS4 Genere: Platform Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 12,99 € Italiano:

“lottare v. intr. [lat. lŭctare, lŭctari] – Sostenere una lotta, sia con la forza delle braccia, sia in altro modo e con altri mezzi, anche spirituali, per combattere, difendersi, per dominare o non lasciarsi sopraffare, per superare ostacoli, difficoltà, resistenze”

Lo studio Frontier Foundry e i ragazzi di Chasing Rats Games portano su PlayStation 4 Struggling, un curioso titolo basato sulla fisica. Riuscirà l’abominevole protagonista, Troy, a diventare un vero eroe?

Da Sparta ai giorni nostri

Abbiamo aperto la nostra recensione con un piccolo estratto dall’enciclopedia Treccani, dato che la traduzione letterale di Struggling è prorio “Lottando”. Il titolo non è casuale, dato che la folle trama del gioco si collega a doppio filo con questo concetto. Siamo nel passato, precisamente nella Grecia antica: qui una serie di individui definiti abomini si ergono come eroi e vengono osannati.

Qualcosa però nel rapporto tra umani e mostruosità si incrina, e i diversi vengono esiliati. Secondo le predizioni di uno sciamano visionario però una coppia di mitici eroi, Ettore e Achille, nasceranno per ridare agli abomini un posto nel mondo. La profezia non è destinata a risolversi in tempi brevi, come i reietti si aspettavano, dato che Troy vedrà la luce solo molti anni dopo.

Siamo infatti nel presente e Troy non è esattamente l’aitante campione che tutti si potrebbero aspettare. Si tratta infatti di un aberrante costrutto nato dalla fusione dei due mitologici guerrieri citati in precedenza. Un corpo deforme, due arti diversi tra loro e la totale assenza di gambe sono gli elementi che lo caratterizzano. Troy però non vuole arrendersi alle sue deformità, e lotta con tutte le sue forze per ridare agli abomini l’onore e la gloria che meritano.

Lezioni di fisica

Se la trama di Struggling vi sembra delirante, aspettate di prendere per la prima volta il controllo di Troy. Come detto parlando della trama, il nostro eroe non è infatti dotato di gambe. Per potersi muovere nelle mappe di questo platform bidimensionale deve quindi sfruttare i suoi lunghi e deformi arti.

Su questo elemento si basa l’intero gameplay del titolo di Chasing Rats Games: i giocatori vengono calati in mappe piene di ostacoli e devono fare di necessità virtù, per sopravvivere e completare la profezia. Al giocatore è concesso il controllo di entrambi gli arti mediante le levette analogiche: le mani di Troy sono inoltre in grado di attaccarsi a qualsiasi superficie non letale sfruttando i grilletti dorsali.

Questi sono iniziamente gli unici comandi sfruttabili, con la possibilità di sbloccare nuovi poteri proseguendo nell’avventura. Trattandosi di un platform basato sulla fisica, Struggling offre comunque una sfida di livello medio alto, dato che è necessario calcolare al meglio ogni dondolamento e ogni spostamento.

Punta alle stelle

Pur trattandosi di un gioco sulla carta molto semplice, Struggling è un’opera che mostra una grande qualità realizzativa. Tutte le mappe di gioco sono infatti dotate di numerosi elementi animati e si sviluppano sia in orizzontale che in verticale. Non esiste inoltre un unico percorso giusto, ma tante possibilità per superare gli ostacoli senza morire. Il limite è solo la creatività dei giocatori, che potranno trovare un modo tutto loro per sopravvivere.

Nonostante questo, è bene non trascurare Struggling, pena pesanti scottature e soprattutto numerose incazzature (non come quelle di altri giochi ben più blasonati). Le braccia di Troy risultano infatti molto complicate da gestire e spesso ci si ritroverà attorcigliati. La funzione di stacco degli arti, che si rigenereranno dopo pochi istanti, aiuta in parte ad alleviare questo problema, anche se spesso ci si ritroverà a imprecare per dei movimenti difficili da gestire.

Ad aumentare la difficoltà e di conseguenza l’ira dei giocatori più focosi ci pensa poi la gestione da parte di Chasing Rats Games dei checkpoint. Per quanto infatti siano ben distribuiti nei livelli, i punti di rinascita sono davvero rari. Questa scelta comporta, in caso di errori la necessità di ripetere lunghe e complicate sezioni di gioco. Si tratta anche qui di una vera e propria lotta, tra la punitività di Struggling e la perseveranza del giocatore.

Carne e ossa

L’aspetto senz’altro più interessante di Struggling è il comparto tecnico. Il design del personaggio è qualcosa che richiama lo stile di Tim Burton, dei cartoni animati di Adult Swim e di giochi come Super Meat Boy. Troy è il protagonista più non convenzionale sbarcato su console, un vero abominio persino incapace di parlare se non con suoni gutturali. Nonostante questo, i giocatori si affezioneranno rapidamente a questo sfortunato eroe, un guerriero che lotta contro le sue deformità per il destino dei suoi simili.

Anche le ambientazioni sono a tratti stupefacenti: la ricchezza di particolari è incredibile. Fondali animati pieni di elementi in grado di colpire l’occhio fanno da corollario a un mondo vivo, pieno di sparring partner che rendono memorabile il viaggio di Troy. La stessa qualità degli elementi e di una grafica coloratissima e quasi in stile cartone animato si riflette sulla colonna sonora. I brani scelti sono incredibilmente conivolgenti e rimangono in testa molto facilmente, segno che si tratta di musiche decisamente azzeccate.

A completare il quadro di Struggling troviamo una chicca, ossia la possibilità di giocare in coppia. Ogni giocatore controlla un arto del povero Troy, con risultati spesso disastrosi ma esilaranti. Riuscire a completare una schema con un amico regala inoltri soddisfazioni incredibili e un senso di coesione difficilmente replicabile da altri titoli. Sfortunatamente, il viaggio del nostro abominio non è lunghissimo: complice però la difficoltà degli schemi, Struggling vi terrà impegnati facilmente per una decina di ore.

Trofeisticamente parlando: coppe abominevoli

Se pensate di farvi una passeggiata di salute, Struggling vi colpirà come un pugno. Nonostante siano presenti numerose coppe di miscellanea molto semplici da sbloccare, la lista trofei comprende infatti una terribile sfida. Per ottenere il Platino è infatti necessario completare l’intera avventura senza mai morire. Si tratta, chiaramente, di un’impresa solo per i cacciatori più abili. Se avete l’imprecazione facile, fate molta attenzione.

VERDETTO

Se state cercando un gioco diverso da qualsiasi altro disponibile su PlayStation, allora Struggling fa al caso vostro. L'opera di Chasing Rats Games è folle e visionaria allo stesso tempo e offre puzzle basati sulla fisica stimolanti e pieni di attrattiva. Sfortunatamente, la gestione delle braccia risulta a tratti fin troppo ostica e alcune sezioni esageratamente complicate, complice anche una gestione dei checkpoint tutt'altro che perfetta. Anche così, comunque, Struggling è una piccola chicca che i giocatori più estrosi devono assolutamente includere nella loro collezione. Se poi avete un amico con cui condividere l'esperienza, alzate pure la valutazione di un punto pieno, perché le risate sono assicurate.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.