Ci siamo avventurati in una piramide per la recensione Speedrun di Hourglass. Il puzzle game di Cyberwave e Secret Item Games racconta una storia semplice ma d’impatto, proponendo sfide temporali intense e cervellotiche.
Il miglior papà del mondo
La storia raccontata in Hourglass viene solo abbozzata all’inizio dell’avventura. La protagonista Aywa è davanti a una radio e, mentre scorre le stazioni, apprendiamo che un archeologo è scomparso da più di due settimane. Il ricercatore è il padre della ragazza: la stessa non esita a partire per cercare di salvarlo.
Senza troppo preamboli ci si trova quindi su una barca, pronti a mettere piede sulle rive di un’area a metà tra un canyon e un deserto. Come si apprende dalla descrizione del gioco (e solo da lì in realtà) ci troviamo in Egitto, pronti a entrare in una misteriosa piramide piena di enigmi. Le prime sezioni servono a introdurre i comandi e le meccaniche alla base del gioco.
Hourglass è un gioco in prima persona, in cui sfruttare le abilità di Aywa per superare stanza dopo stanza. La giovane può in realtà fare poco: muoversi, saltare e afferrare specifici blocchi. Questo, almeno, fino a che non si avventura nella piramide.
Ritorno a futuro
Una volta entrati nella piramide che fa da ambientazione al gioco si viene accolti da un enigmatico murales che spiega le meccaniche del gioco (in stile geroglifico). Nelle stanze sono presenti porti in grado di creare cloni temporali che possono interagire con l’ambiente. Tramite questi è necessario attivare pedane e spostare blocchi per raccogliere i cristalli necessari a svelare i segreti della piramide.
Superata una prima fase di assestamento, i puzzle diventano via via più complicati nei tre percorsi in cui si dirama l’avventura. Non aspettatevi però mostri da abbattere ed enormi boss. La sfida è tra l’ambientazione e il cervello dei giocatori, in maniera non dissimile da quanto avviene in The Witness o in Faraday Protocol.
Hourglass è comunque una sfida più che abbordabile, soprattutto considerata la durata limitata. L’intera campagna è infatti completabile in meno di due ore, a patto di capire rapidamente come risolvere gli enigmi. Niente di eccezionale, così come per quanto riguarda il comparto tecnico. La colonna sonora è adeguata ma dimenticabile, la grafica invece pulita ma a tratti fin troppo semplicistica.
Trofeisticamente parlando: i tesori della piramide
La lista trofei di Hourglass è decisamente povera: dieci soli trofei, tra cui non figura il Platino. Per ottenere il 100% inoltre è sufficiente completare la campagna risolvendo tutti gli enigmi. Nessun collezionabile, nessuna sfida aggiuntiva o prova a tempo. Una lista che può quindi essere compeltata da qualunque tipo di cacciatore senza sforzi.