I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde – Recensione

Sviluppatore: Osome Studio Publisher: Microids Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Avventura Giocatori: 1-2 PEGI: 7 Prezzo: 39,99 Italiano: Sottotitoli

Osome Studio e Microids, dopo il successo del primo episodio del nuovo corso dedicati ai Puffi, cioè Missione Vilfoglia, tornano dopo due anni con il secondo capitolo dedicato ai simpatici amici blu. Nel titolo precedente erano presenti (e lo sono tuttora) alcune criticità legate principalmente alla resa grafica, ma come leggerete nella nostra recensione de I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde, qui siamo completamente su un altro livello.

I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde - Recensione

La storia de I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde

Nello scorso capitolo l’arma principale, nonché l’unica, era il Puffizzatore. Dopo il termine dell’avventura deve essere passato qualche tempo e, venuta meno la necessità del suo utilizzo, Inventore vuole trovarle un nuovo scopo. L’occasione perfetta si avvera in una festa da organizzare e, volendo creare una moltitudine di dolci, Inventore pensa bene di adattare il Puffizzatore alla pasticceria.

Dal progetto alla pratica però le cose non vanno per il verso giusto e la potenza non è sufficiente a realizzare le idee originarie. Inventore si intrufola quindi a casa di Grande Puffo e, leggendo nei suoi libri, scopre l’esistenza della Pietra Verde, un potente artefatto che sarebbe perfetto per lo scopo della festa. Scoprono che questa pietra è in possesso di Gargamella e quindi si intrufolano nella sua stamberga, per poter trafugare l’oggetto smeraldeo. Per farla breve, una volta colpita la pietra, un essere diversamente amichevole viene liberato, mandando Gargamella su tutte le furie.

A quel punto ai Puffi e all’alchimista balena una strana idea: formare un’alleanza e andare a caccia del mostro sprigionato dalla pietra. Questo è il prologo del gioco e inizia così la nostra avventura ne I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde.

I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde - Recensione

Il Gameplay de I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde

Rispetto al capitolo precedente, il gameplay è rimasto piuttosto simile, con una classica struttura da gioco di azione/avventura in 3D che alterna sezioni platform a scontri con nemici, puntinato da qualche piccolo enigma da risolvere. Quello che cambia davvero è l’arma e il suo utilizzo. Infatti, se il Puffizzatore era una specie di aspira-nemici e disinfestatore, impossibilitato a utilizzare proiettili veri e propri come un’arma degna di questo nome, in questo caso è molto diverso. Il Puffomix, evoluzione diretta dal capitolo precedente, è un’arma che ben si adatta alle varie condizioni del gioco.

Avrà quattro elementi al suo interno, ovvero la Pietra Verde, la Sostanza Appiccicaccia, la Sostanza Urtatutto e la Sostanza Acchiappona. Ognuna di queste caratteristiche forniscono utilità, effetti e potenziamenti differenti. Ad esempio, la Pietra Verde garantirà proiettili illimitati, capacità di fucile a pompa, e possibilità di mirare a lungo raggio, mentre gli altri elementi avranno scopi diversi.

La Sostanza Appiccicaccia è miele, quindi incolla i nemici e gli oggetti tra loro, mentre le sostanze Urtatutto e Acchiappona hanno scopi opposti, una per collegare e l’altra per respingere. Potranno essere utilizzati per risolvere puzzle ambientali o per liberare la strada in vari momenti dell’avventura o, durante gli scontri coi nemici, per attirare, distaccare o incollarli al terreno.

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A ogni attacco il suo nemico

A proposito di nemici, ci sono grandi novità anche qui. Nessuno dei cattivi visti nel capitolo precedente è stato riproposto, al contrario si tratta di nuove entità maligne originate dal mostro citato in apertura. In varie forme e dimensioni, tra cui rane, farfalle, bombi e via dicendo, questi attaccheranno sempre in gran numero e ci metteranno a volte alle strette, obbligando a usare tattiche da mischia. Tra queste, la già citata funzione di fucile a pompa (Caccia Boom) oppure un salto caricato che genera un’onda d’urto (PuffoSplat).

Il Puffomix può essere potenziato mediante i cristalli che tappezzano tutte le ambientazioni del gioco. Raccogliendoli potremo ottenere la valuta di gioco con la quale scegliere quali miglioramenti acquistare dal menù di pausa. Inoltre, con le gemme che si trovano in misura minore, è possibile sbloccare anche dei potenziamenti del personaggio, abilità uniche abbinate a due a due, tra cui scegliere a seconda dei casi.

I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde - Recensione

Quattro personaggi per domare la Pietra Verde

Nel prologo del gioco avremo la squadra composta da Tempesta, Maldestro, Quattrocchi e Inventore. Questi saranno i personaggi che ci accompagneranno nell’avventura, uno alla volta e ognuno con le sue peculiarità. Se per esempio Tempesta si distingue per la sua forte componente di guerriera, Maldestro è invece, come suggerisce il nome, colui che è sempre imprevedibile e incline a causare disastri.

Ogni personaggio è caratterizzato molto bene e la continua comunicazione con l’hub (la Stamberga di Gargamella) in cui ci sono gli altri Puffi, permette di cogliere le mille sfaccettature di carattere e personalità dei vari amici blu. In questo modo saremo anche aiutati sulle attività da compiere di volta in volta, anche se sono solamente quelle citate in apertura: esplorazione, combattimento, risoluzione puzzle ambientali.

Saranno presenti dei mini boss e dei boss che affronteremo via via che procederemo nella profondità delle varie ambientazioni, uniti a numerosi scontri con nemici di vario tipo. Tra questi, alcuni preferiranno il combattimento corpo a corpo a terra, altri invece saranno in volo, altri ancora si sposteranno senza soluzione di continuità. C’è una grande varietà nel gameplay e ogni scontro è piacevole, seppur a volte un pochino lungo, ma grazie alla numerazione in basso dei nemici rimanenti si ha sempre una idea di quanto manchi. Questo piccolo dettaglio è infatti molto carino e utile, e potrebbe essere di esempio anche per altre produzioni videoludiche moderne.

Grafica, audio e analisi tecnica

I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde mostra un grande passo in avanti rispetto al capitolo precedente in tutti gli ambiti. Il primo, più importante in assoluto, è la fluidità del gameplay legata al frame rate. Questo capitolo mostra una solidità invidiabile, cosa che nel titolo precedente era spesso messa in discussione, probabilmente a causa di una ottimizzazione non eccellente.

La ricchezza grafica delle ambientazioni è lodevole, con ampi paesaggi e zone completamente nuove, basati su foreste, su ghiacci e vulcani. Ogni sezione è poi divisa in luoghi più intimi, con un proprio carattere. Ad esempio, la foresta inizia di giorno, per proseguire poi in notturna e infine in piena notte, sia su terra che su acqua. Ogni cambiamento porta poi all’introduzione di nuove piccole meccaniche, potenziamenti disponibili, nemici da affrontare e nuovi enigmi da risolvere.

L’aspetto sonoro del gioco è eccellente, sia con le musiche di sottofondo che con i doppiaggi. Sono tutti in lingua inglese ma di facile comprensione, dando modo anche a i meno esperti nelle lingue anglosassoni di trovare la loro dimensione. In particolare, la colonna sonora che accompagna i nostri passi si rivela essere piacevolissima, con dei motivi ricorrenti che si ripetono in maniera dolce, delicata ma ami stancante o fastidiosa. Al contrario, queste sottolineano i passaggi narrativi e danno modo di godere a peno delle ambientazioni.

Il Platino de I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde

La lista trofei de I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde – Recensione è costituita da 37 trofei, divisi in 20 di bronzo, 12 d’argento, 4 d’oro e uno scintillante Platino. La conquista di quest’ultimo sarà tutto sommato abbastanza semplice, dato che non è necessario terminare il gioco alla massima difficoltà. Sarà necessario però completare tutte le sfide con il grado oro, cosa che potrebbe creare qualche grattacapo. In ogni caso si tratta di un Platino alla portata di tutti, anche grazie alle impostazioni di accessibilità.

VERDETTO

I Puffi 2: Il Prigioniero della Pietra Verde è un ottimo esempio di come dovrebbe essere costruito un sequel per un marchio, come quello Puffi, che non ha subito dei grandi successi videoludici nel passato e merita il meglio. I simpatici amici blu infatti, aiutati anche da Gargamella, cercano di salvare il loro mondo contro la minaccia del Prigioniero. Il gioco è colorato, piacevole, leggero e sufficientemente lungo, capace anche di presentare sfide impegnative per i più coraggiosi. Un titolo sicuramente da considerare e per cui non possiamo che consigliare l'acquisto.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.