A tu per tu con Omar Sawi, director di Chameleon Games, al lavoro su Tamarin – Intervista

Se siete giocatori di vecchia data, conoscerete sicuramente il team di Rare, software house inglese attiva dagli anni Ottanta e protagonista, dopo numerosi titoli, dell’acquisizione nel 2002 da parte di Microsoft. Da una costola di questa casa si è sganciato lo studio di Chameleon Games, che vuole partire alla grande con un progetto definito eco-friendly e che punta a sensibilizzare i giocatori (senza scomodare Greta Thunberg) sui problemi dell’urbanizzazione e dello sfruttamento intensivo del nostro pianeta.

Nasce così Tamarin, un ibrido tra shooter e platform in cui interpreteremo un tamarino, creatura simile a una scimmia appartenente al genere delle Saguinus, che tenterà di salvare la sua famiglia e, soprattutto, proverà a fermare il malvagio e organizzatissimo esercito degli insetti. Per meglio approfondire questo ambizioso progetto, il cui lancio è attualmente previsto per l’estate, abbiamo avuto la fortuna di fare qualche domanda a Omar Sawi, director dello studio, che ci ha svelato qualcosa in più sull’opera e sui suoi segreti ecologici.

Stefano Bongiorno: Da dove nasce l’idea di un videogioco eco-friendly?

Omar Sawi: Non ci sono mai stati tanti esseri umani come in questo momento sul nostro pianeta, pianeta che stiamo sfruttando in un modo che la maggior parte delle persone non comprende, spingendo animali lontano dai loro habitat o distruggendoli fino all’estinzione.

Molte di queste creature sono molto importanti per la nostra vita sulla Terra o sono semplicemente così preziose che non dovremmo spingerci fino al punto di perdere loro oppure i magnifici posti in cui questi animali vivono, dunque il nostro desiderio è di sensibilizzare i giocatori su questi problemi.

Alcuni degli animali più carini della Terra sono proprio i tamarini che, oltre alla loro bellezza, sono in grado di eseguire anche movimenti incredibili. Una di queste creature sarà il protagonista del gioco.

SB: Che tipo di messaggio sperate di comunicare con Tamarin?

OS: Quello che speriamo di comunicare ai giocatori è la bellezza della natura. Sul nostro pianeta ci sono tantissime splendide zone naturali e tanti fantastici animali che è nostro dovere preservare. Ecco perché speriamo di sensibilizzare il pubblico con il nostro videogioco.

SB: Ci sono giochi che vi hanno ispirato durante il processo creativo di Tamarin?

OS: Parecchi, in realtà! I giochi targati Nintendo sono sempre divertenti da giocare: Mario, Zelda, Metroid e Donkey Kong, solo per citarne alcuni, sono stati di grande ispirazione. Il team di Rare (di cui Omar Sawi è un ex-membro NdS) ha realizzato numerosi giochi per Nintendo in passato e molti di questi ci sono stati di ispirazione, così come lo sono stati titoli quali Banjo-Kazooie e Jet Force Gemini, entrambi sempre pubblicati da Rare.

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.