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Le cinque peggiori tipologie di trofei su PlayStation

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Una delle novità più interessanti introdotte da Sony da PlayStation 3 in poi è stata sicuramente la possibilità di sbloccare trofei nei videogiochi, puntando a ottenere come ricompensa per i propri sforzi una scintillante coppa di Platino. Fin dal loro inserimento, prima facoltativo e poi obbligatorio, gli sviluppatori hanno però cercato di ostacolare i piani dei cacciatori, mettendo sul loro cammino trofei legati a sfide molto spesso impossibili o estenuanti.

Che si tratti di boss terribilmente forti oppure di rari potenziamenti da recuperare, nulla ha fermato i giocatori. Ci sono però alcune tipologie di trofei che fanno davvero perdere le staffe. Vi sveliamo le cinque più odiose che potreste incontrare puntando al Platino di un gioco.

Collezionabili dappertutto

Poche parole nelle guide ai trofei sono capaci di far sussultare i cacciatori. Una di queste è sicuramente “collezionabili”, ossia una serie di oggetti da recuperare all’interno di un videogioco, nascosti più o meno subdolamente a seconda del masochismo degli sviluppatori. Indimenticabili alcune chicche, come ad esempio i frammenti di InFAMOUS, le piume di Assassin’s Creed II e i piccioni di Grand Theft Auto IV, tutti collezionabili introvabili (o quasi) senza una guida.

Multirun, che passione

Tutti bravi a giocare un titolo come Call of Duty: WWII impostando subito il livello su Veterano per togliersi il pensiero della campagna. Ma più spesso, per poter accedere alla difficoltà massima di un videogioco, sarà prima necessario terminarlo, come nel caso di Final Fantasy VII Remake. Non parliamo poi di quei GdR infiniti in cui un trofeo vi chiederà di completare l’avventura sia nei panni di un maschio che di una femmina, oppure con più classi. Preparatevi a spendere così tante ore su un solo titolo da dimenticarvi anche il nome dei vostri amici.

Perché devo andare in rete?

Siete carichi, avete acquistato The Last Of Us al day one (per citarne uno su tutti) e siete pronti a spenderci sopra quelle 40-50 ore necessarie a portare a termine la campagna e a esplorare ogni angolo, per puntare al Platino. Qualcosa però non va, perché nella lista fanno capolino anche trofei online, per i quali dovrete necessariamente relazionarvi con altri esseri umani e magari organizzare un gruppo dedicato all’ottenimento delle coppe più ostiche. Un vero flagello per molti giochi votati al single player, che obbligherà gli utenti a cercare fortuna in rete. Una sola domanda: perché?

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