Minabo – A walk through life, protagonista della nostra nuova recensione Speedrun, è il curioso simulatore di DevilishGames. Lo studio indipendente spagnolo ha infatti deciso di dare la possibilità ai curiosi di vivere l’intensa e dinamica vita di una rapa. Sappiate però che non sarà una passeggiata, ma piuttosto una scalata impervia. Tra rapporti da conservare e altri da trascurare, vivere sereni sarà una vera impresa.
La straordinaria vita da rapa
Nasci, cresci, ti riproduci e muori. Questo è (molto in breve) il ciclo della vita di ogni animale. Certo, se parliamo di uomini dovremmo inserire qua e là anche scuola, lavoro, relazioni interpersonali e chi più ne ha più ne metta. Questo è ciò che tenta di simulare, con una formula decisamente particolare, Minabo – A walk through life. Come anticipato nella nostra introduzione, i giocatori vestono i panni di una rapa bianca, dalla sua nascita fino alla sua morte.
La trama, come è facile immaginare, è sostanzialmente inesistente. All’inizio è possibile affrontare solo una serie di missioni, ma dopo averne completate cinque si potrà giocare anche in modalità Vita Libera. In entrambi i casi, si comincerà dando il nome alla propria rapa, pronta a emergere dal terreno. Da qui si inizierà a camminare in una sorta di gioco bidimensionale a scorrimento orizzontale, stringendo legami con altre rape.
Dapprima ad affiancarci avremo solo i nostri genitori, salvo poi trovare altre giovani rape pronte a diventare nostre amiche e, perché no, nostre partner. Se saremo abbastanza bravi, potremo persino germogliare, dando la luce a figli che ci accompagneranno fino alla vecchiaia e all’inevitabile morte. Questa sarà accompagnata da una lapide con tanto di epitaffio, che potremo condividere con i nostri amici (quelli veri). La struttura di Minabo quindi è decisamente strana e particolare, ma come si ripercuote questo sul gameplay del gioco?
Mangia, prega, ama
Come è facile immaginare, Minabo è di fatto poco più che un walking simulator. La nostra rapa ha tre bisogni essenziali, che sono contatto fisico, intimità e appartenenza. Per tenere i valori in positivo dovremo interagire con le altre rape, scegliendo quale delle tre strutture di dialogo adottare mediante la pressione dei tasti frontali. Una barra indicherà la probabilità di avere successo e migliorare i nostri valori e il rapporto con il conoscente. Tutto servirà per allungare la vita del protagonista il più possibile, fino all’inevitabile morte.
Ogni partita, che durerà una decina di minuti circa, vanta numerosi fattori casuali e tante variabili, come la possibilità di creare relazioni amorose, possedere animali (anch’essi rape, ma dalle fattezze diverse), indossare cappelli con vari effetti e molto altro ancora. Le missioni permettono di metabolizzare queste funzioni con la dovuta calma, arrivando a quelle più complesse con la giusta preparazione. Tutto si riduce comunque a una camminata seguita da pressione di tasti: niente che possa davvero rappresentare una sfida per i giocatori.
Nonostante questa ripetitività di fondo, Minabo è riuscito a trasmetterci qualcosa. Non si tratta di un titolo che giocheremo all’infinito, ma è un ottimo modo per rilassarsi e staccare la spina. Lo stile realizzativo, con disegni stilizzati ma molto divertenti e una colonna sonora pacata, aiutano a regalare un’atmosfera tranquilla, quasi a voler davvero simulare la vita di una innocua e innocente rapa bianca.
Il Platino di Minabo – A walk through life
Nonostante una generale semplicità e linearità, ottenere tutti i trofei di Minabo – A walk through life non sarà (ironicamente) una passeggiata. Per raggiungere il Platino sarà infatti necessario giocare almeno cinquanta partite, trovare tutti i cappelli e soddisfare alcune richieste di miscellanea. I meno pazienti potrebbero rapidamente desistere, dato l’obbligo d’incappare anche in alcuni eventi totalmente casuali.