Pac-Man Museum + – Recensione

Sviluppatore: Now Production Publisher: Bandai Namco Entertainment Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Arcade Giocatori: 1-4 PEGI: 3 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Tra cabinati, spicchi e fantasmi abbiamo realizzato per voi la recensione di Pac-Man Museum +. L’opera con cui Bandai Namco ha deciso di festeggiare quarantadue anni di storia arcade è il gioco che i fan aspettano da una vita. Una marea di giochi storici e tante chicche in salsa gialla, racchiuse in un prodotto realizzato con amore e dedizione dai ragazzi di Now Production. Preparate i gettoni e venite con noi in sala giochi.

Waka waka waka

Nel 1980, Tōru Iwatani propose a Namco un arcade da sala innovativo. Una creatura sferica si sarebbe dovuta prodigare per mangiare pallini e scappare dai fantasmi. Nessuno, ai tempi, avrebbe potuto immaginare la popolarità raggiungibile da Pac-Man, diventato negli anni una vera e propria icona dei videogiochi. Al pari di Super Mario, Sonic e pochi altri eletti, il brand è istantaneamente identificabile da chiunque, appassionato e non.

Questo ha portato, negli anni, alla realizzazione di numerosi altri titoli e di una quantità di gadget da far girare la testa. Il personaggio è sopravvissuto allo scorrere del tempo e ha saputo reinventarsi, come nello psichedelico Pac-Man Championship DX, per rimanere sempre sulla cresta dell’onda. A distanza di quarantadue anni, la storia di Pac-Man quindi è di quelle da raccontare ai propri figli. Non stupisce quindi che Bandai Namco abbia deciso di soffiare sulle candeline proponendo una grande raccolta (la seconda, dopo il primo Museum) in grado di mischiare tradizione e innovazione.

Si parte proprio dal classico. Come lascia intendere il nome, Pac-Man Museum + è un vero e proprio museo del cabinato. Una volta avviato il gioco si viene accolti da un breve tutorial che spiega il funzionamento della raccolta. L’hub di gioco è niente meno che una coloratissima sala giochi, in cui i giocatori muovono una versione modernizzata (e dotata di gambe) di Pac-Man. Da qui è possibile interagire con una serie di cabinati, per avviare uno dei quattordici titoli disponibili.

La sala giochi può essere personalizzata con un numero assurdo di oggetti di vario tipo. Tra questi tavolini, bandiere e statue dei personaggi più iconici. Non mancano anche personalizzazioni per le pareti e il pavimento, perfette per rendere l’hub la propria stanza dei giochi personale, da condividere magari con gli amici. I vari collezionabili possono essere sbloccati completando missioni nei vari cabinati oppure spendendo monete in un negozio oppure in qualcosa d’incredibilmente giapponese. Le statuette infatti sono ottenibili interagendo con una macchina Gashapon, che permette di arricchire la propria collezione digitale di gadget a tema Pac-Man.

Insert Coin

Per quanto sia bello girovagare nella stanza dei cabinati, a un certo punto ci si sente in dovere di avviare uno dei giochi proposti da Pac-Man Museum +. Inutile dire che farlo catapulta immediatamente indietro negli anni, in un periodo in cui per giocare non bastava premere il tasto PS sul proprio controller. Per chi non se lo ricordasse, il primo Pac-Man esigeva, ai tempi, scintillanti gettoni oppure rarissime monete. I giocatori meno abili si trovavano quindi a investire vere e proprie fortune per qualche ora di divertimento.

Questo elemento è stato simpaticamente ripreso anche in Pac-Man Museum +. La maggior parte dei cabinati esige infatti il pagamento di una moneta virtuale per giocare. Non disperate però, perché fin da subito si parte con un pool di 500 monete da spendere per divertirsi in compagnia dello spicchio giallo e dei suoi amici. Completando partite e missioni si rimpinguerà poi il portafoglio, per continuare a giocare senza sosta. Il nostro primo gettone non può che finire nel classico Pac-Man, vero e proprio caposaldo del mondo dei videogiochi. Per chi avesse passato gli ultimi cinquant’anni sulla Luna, ecco un breve riassunto del gameplay: nei panni di Pac-Man ci si muove in un labirinto in cui raccogliere dei pallini (dot) evitando nel contempo i quattro fantasmi colorati. Blinky è il fantasmino rosso, Pinky quello viola, Inky di colore azzurro e infine Clyde, tutto arancione.

Per evitare la morte bisogna essere veloci e precisi, sfruttando anche quattro pillole speciali (power pills) che per dieci secondi permettono di mangiare i fantasmi, che diventeranno blu dalla paura e fuggiranno dal potente Pac-Man. Inutile dire che anche a distanza di quarantadue anni, il fascino del gioco è rimasto inalterato (come anche la sua difficoltà). Diventare dei maestri del labirinto richiede ore di dedizione, ridotte comunque dalla incredibile fluidità e dalla qualità della realizzazione tecnica, elementi che ritroveremo in tutte le opere proposte.

Jolly Blu

Se pensate di saltare da un cabinato all’altro senza soluzione di continuità, vi sbagliate di grosso. Pac-Man Museum + è stato realizzato con saggezza, obbligando il giocatore a seguire un percorso preciso. Alcuni titoli sono già disponibili, altri invece vanno sbloccati giocando per un certo numero di volte i capitoli precedenti. Il tutto per dare al giocatore la giusta progressione, facendogli scoprire con il tempo piccole perle e prodotti mai sbarcati sul mercato europeo.

Oltre al classico Pac-Man, i giocatori possono cimentarsi in tante sfide di vario tipo, come i due particolarissimi Super Pac-Man e Pac & Pal. Qui il concetto alla base del gioco viene stravolto, abbandonando i dot e chiedendo al giocatore di aprire cancelli per raccogliere della frutta. Il vero twist di Pac & Pal è la presenza di un compagno (Miru) che aiuterà il nostro eroe giallo abbassando però il punteggio di ogni livello.

Il cammino del nostro eroe ci porta poi ad affrontare la sfida di Pac-Land, che offre un cambio drastico di genere. Si passa infatti dal puzzle game al platform bidimensionale. Il protagonista è sempre Pac-Man, con un simpatico cappello ispirato alla serie televisiva trasmessa nel 1984, che si trova a correre e schivare nemici e ostacoli di vario tipo. Con Pac-Mania si torna invece al classico: labirinti realizzati con visuale isometrica, una grafica molto più moderna e la novità di poter saltare per evitare gli ostacoli, aggiungendo così profondità al gameplay.

Sullo stesso stile anche i due Pac-Man Arrangement, che offrono però inquadrature classiche verticali, numerosi potenziamenti e un effetto onda sui pallini che rendono ognuno degli scenari estremamente vivo e dinamico. Parlando poi di dinamismo, non possiamo non citare Pac-Man Championship DX, titolo che i giocatori PlayStation conoscono bene. Scenari psichedelici, effetti grafici incredibili e tanta frenesia, in una sfida contro il tempo e soprattutto contro fantasmi più aggressivi e intelligenti che mai. Di stampo classico ma con piglio moderno anche Pac-Man Battle Royale. Si tratta di un cabinato creato per celebrare i trent’anni del brand. Fino a quattro giocatori si sfidano, cercando di mangiarsi l’un l’altro, in battaglie multiplayer all’ultimo pallino.

Lo famo strano?

Quelle di cui vi abbiamo parlato sono proposte legate all’universo di Pac-Man che mantengono comunque canoni classici. Museum + però include anche interessanti chicche, sconosciute alla maggior parte dei giocatori. Pac-Attack, per esempio, è una versione riveduta e ingiallita del Tetris, con blocchi fantasma che potranno essere eliminati solo facendoci cadere sopra degli appositi blocchi Pac-Man. Interessante anche il curioso Pac-In-Time, un vero e proprio platform con mostri da sconfiggere, oggetti speciali e mostri da eliminare.

Si arriva così, quasi seguendo un’ideale linea temporale, a prodotti di stampo più moderno, che si affiancano al già citato Championship DX. Pac ‘n Roll Remix è un gioco uscito su Nintendo DS, in cui far rotolare lo spicchio giallo come se fosse una biglia in una pista sulla spiaggia. I concetti chiave (raccogliere pallini e schivare fantasmi) rimangono inalterati, aggiungendo però elementi inediti. Lo stesso fa Pac-Motos, pubblicato su Wii nel 2007: i giocatori si trovano a spingere biglie giù da una piattaforma, in sfide di difficoltà crescente. Il museo si chiude con Pac-Man 256, sviluppato da Hipster Whale e ispirato al mitico Crossy Road. Si tratta dell’ultimo capitolo di una saga incredibile, nonché dell’ultimo tassello di un viaggio favoloso.

In tutto questo, Bandai Namco e Now Production non si sono dimenticati del comparto tecnico. Come detto tutti i giochi sono incredibilmente fluidi e perfetti in ogni situazione, senza contare che la grafica è stata pulita e i colori resi ancora più vividi. L’occhio ne risulta incredibilmente appagato e soprattutto mai affaticato. Interessante e azzeccatissima anche la scelta d’inserire una funzione “retro”, per passare a un effetto da vecchio cabinato che farà scendere più di una lacrima ai nostalgici.

Chiudiamo la nostra recensione con un doveroso tributo a una colonna sonora storica, fatta di brani riconoscibili all’instante (manco fossimo l’Uomo Gatto) e di effetti sonori che qualsiasi orecchio ha sentito almeno una volta nella vita. Non mancano alcuni inediti e piccoli arrangiamenti, ascoltabili peraltro da un comodo juke-box nell’hub principale. Pressoché infinita la longevità. Completare ogni missione e sbloccare ogni collezionabile porta via ben più delle vacanze estive. Quando tutto è realizzato con tanta cura e amore, però, giocare anche per mesi è sempre un piacere.

Trofeisticamente parlando: mangiati anche il Platino!

Se siete curiosi di sapere come sia l’inferno, potete averne un assaggio tentando di ottenere il Platino di Pac-Man Museum +. Riuscire a sbloccare tutti trofei richiede infatti un enorme impegno, dovendo completare tutte le missioni di ogni gioco presente nella raccolta. Come se non bastasse, per arrivare alla coppa blu si dovranno accumulare monete, oggetti e molto altro ancora. Una sfida per cuori forti, completabile solo dai giocatori arcade più bravi e tenaci. Per i cacciatori meno costanti invece, l’impresa potrebbe essere quasi impossibile.

VERDETTO

Pac-Man Museum + è un pacchetto incredibile, in grado di celebrare al meglio i quarantadue anni di un mito e offrire ai giocatori una quantità stratosferica di contenuti. I titoli inseriti da Bandai Namco nella sala giochi virtuale sono variegati e realizzati con cura, mentre i numerosi collezionabili sono una sicura attrattiva per tutti gli appassionati dello spicchio giallo. I quattordici titoli sono perfetti per esplorare dall'inizio alla fine l'universo di Pac-Man, spaziando da opere più classiche a quelle più strane (come Pac-In-Time o il frenetico Pac 'n Roll) con una facilità e un'immediatezza incredibili. La presenza di alcune chicche, tra cui la possibilità di personalizzare il proprio hub e l'inserimento del juke-box e della macchina Gashapon, rendono Pac-Man Museum + la celebrazione perfetta di un'icona dei videogiochi. Se volete festeggiare al meglio il compleanno di Pac-Man, è il momento di entrare in sala giochi e spendere qualche moneta.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.