AereA – Recensione

Sviluppatore: Triangle Studios Publisher: SOEDESCO Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1-4 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

“Tieni bene a mente che non stai facendo musica per il tuo piacere, ma per il piacere del tuo pubblico”.
Richard Strauss

Il mondo degli action RPG è ultimamente sempre più vasto, in particolare quelli in multiplayer stanno espandendo il proprio territorio negli ultimi anni. AereA riuscirà a occupare un posto considerevole nella sua categoria? Scopriamolo insieme.

Il fantasy non muore mai

AereA ci catapulta in un mondo fantasy, precisamente in una sorta di accademia musicale. La storia non ha la minima pretesa e riesce malamente a fare persino da contorno; il gioco comincia in un’aula, dove incontreremo la nostra insegnante Eleanor. Questa ci darà il primo incarico, ossia inseguire un pappagallo, che ci guiderà per tutta l’accademia. Così faremo conoscenza di tutti i personaggi, tra cui il maestro Guido, un direttore d’orchestra che ci implorerà di trovare e fermare il suo vecchio amico, anch’egli direttore d’orchestra, Demetrio, che una volta aver compreso le capacità reali dietro il potere della musica, cercherà di dominare il mondo attraverso gli otto Strumenti Primordiali, delle attrezzature magiche che contengono la magia delle tre isole del mondo di AereA. Ci toccherà quindi viaggiare e riprenderceli.

La storia non sarà altro che un mero pretesto per farci muovere per il mondo che si divide in tre aree, di nome Aezir, Liethel e Spirel, facendoci imbattere in luoghi come fogne, una foresta, un deserto, un’area innevata e una lavica.

Suona e combatti

Per chi ha già giocato prima un dungeon crawler, sappiate che AereA non aggiunge assolutamente nulla alla formula classica. Gioco in locale fino a quattro giocatori, nessuna componente online. Visuale dall’alto, dungeon, enigmi, nemici da eliminare e quest da completare. Il gameplay è semplice quanto banale, sebbene già il tutorial rischi di mandare in confusione il giocatore, dato che le indicazioni riportate non rispecchiano la situazione nella quale ci troviamo. Essenzialmente, i comandi consistono nel muoversi, attaccare con attacco primario e secondario e usare gli oggetti trovati.

All’inizio di una partita, che la si cominci o la si carichi, è possibile selezionare uno tra i quattro personaggi giocabili: Jacques, abile con il combattimento ravvicinato e per difendere, conosciuto come il Cavaliere del Violoncello; Wolff, abile dalla distanza, chiamato Arciere dell’Arpa; Jules, anch’egli abile dalla distanza, il Mago del Liuto; e Claude, il Pistolero con le Trombette, che da come si deduce, è abile dalla distanza come gli ultimi due citati. Tutti i personaggi hanno abilità diverse, che però paradossalmente avranno quasi tutte gli stessi effetti.

Come nei classici giochi di ruolo, avremo a disposizione i Punti Salute; i Punti Ritmo (la magia, insomma); i Punti Esperienza che ci permetteranno di salire di livello e quindi potenziare le nostre caratteristiche; i Punti Accordatura che potenzieranno le nostre armi; un inventario, composto da soli 4 slot, impossibile da aprire e ispezionare, che costringerà a usare gli oggetti per cercare di comprenderne gli effetti, e dal numero di Clefine, la valuta di gioco, necessari per sbloccare le abilità dei personaggi, potenziarle oppure per acquistare gli oggetti curativi.

Il combat system di AereA è a dir poco ridicolo. I movimenti sono incredibilmente rigidi, le tecniche mostreranno sempre le stesse legnose animazioni e raramente incontrerete nemici (boss esclusi) che vi richiederanno più di due colpi per eliminarli. Assurdo è anche il sistema delle missioni; ci ritroveremo dallo sconfiggere un boss per prendergli uno Strumento Primordiale per salvare il mondo, al cercare un dipinto smarrito per non far sgridare il custode. Un’immane delusione sta nelle missioni secondarie, che consisteranno nell’eliminare un determinato numero di nemici o nel trovare certi oggetti, e tutte quante, nessuna esclusa, ci verrà affidata da Hubert, l’unico NPC studente di tutta l’Accademia, che ci ripeterà sempre lo stesso dialogo. Questo ci fa sentire ancora più soli nell’avventura.

Ti spiezzo in due

Altri due punti a sfavore di AereA sono la difficoltà e la ripetitività. La difficoltà è praticamente inesistente, specialmente se stiamo usando Jacques: moltissimi nemici, anche ai primi livelli, ci toglieranno un solo punto vita quando noi ne avremo a disposizione circa 300, e questo vale anche per i boss, che hanno di diverso dagli altri nemici solo il fatto che bisognerà aggiungere qualche colpetto in più alla combo per buttarli giù. La ripetitività del gioco è imbarazzante. Ci aggireremo per dungeon sempre simili l’uno all’altro, con soli tre enigmi possibili da risolvere per aprire le porte che ci bloccheranno la strada: uccidi i nemici nell’area; aziona una leva; posiziona un ingombrante blocco magico su una piattaforma dello stesso colore. Si ha per caso in mente una ritirata strategica? Si può usare il teletrasporto tramite gli appositi punti luminosi sparsi per la mappa, solo che quando si tornerà indietro tutte le porte saranno nuovamente chiuse, costringendo i giocatori a ricominciare l’intero dungeon, alimentando così ancor di più la frustrazione. Il gioco non presenta altre feature, è tutto qui.

Finora abbiamo elencato i difetti di questo gioco, ma è giunta l’ora di dare a Cesare quel ch’è di Cesare. La peculiarità di AereA sta nella creatività e nel sonoro. Gli scenari, seppur siano relativamente pochi, hanno un bel design, molto colorato e dettagliato. Ci basta osservare la prima area di gioco, ossia l’accademia stessa, piena zeppa di oggetti, quali tappeti, affreschi, vasi e tanto altro ancora, che rendono l’ambiente più vicino al vero. L’enemy design è parecchio curioso, infatti buona parte dei nemici avrà delle parti del corpo ispirate a strumenti musicali, come il ragno-cornamusa, scorpioni-chitarra e perfino un mostro pianoforte! Peccato per i tantissimi muri invisibili e per la scelta di rimuovere completamente gli occhi da qualsiasi personaggio (il vecchietto che ci farà viaggiare con la nave è a dir poco inquietante quando toglie gli occhiali!).

Naturalmente, il gioco per intero si ispira alla musica, e come giusto che sia il comparto sonoro risulta eccezionale. Le musiche sono ottime, perfette per gli ambienti e adatte a ogni situazione. Sfortunatamente le musiche sono davvero poche, e quindi si finirà per ascoltarle più e più volte a causa del dover ripetere ancora e ancora le aree ai fini della trama.

Trofeisticamente parlando: che s’alzi il sipario!

Ottenere il trofeo di Platino in AereA non sarà certo un’ardua impresa, basterà avere pazienza. Bisognerà essenzialmente raggiungere il livello 50, trovare tutti gli oggetti collezionabili e completare tutte le missioni secondarie, oltre che trovare tutti gli otto Strumenti Primordiali e quindi finire il gioco. Ah, menzione d’onore va ai trofei Ensemble e Da Capo, in cui servirà per forza un secondo controller, in quanto rispettivamente richiederanno di giocare una partita in multiplayer e di rianimare un compagno caduto. Per il secondo caso armatevi di pazienza, morire in questo gioco non è facile come si può credere… e mi rendo conto di quanto bizzarra questa frase possa sembrarvi!

VERDETTO

AereA è un titolo che vi consigliamo di comprare solo se siete amanti del genere e solo se a un prezzo pesantemente scontato. Prezzare a ben 40 euro un titolo neanche passabile, nonché uscito lo stesso giorno della trilogia di Crash Bandicoot è un po' come scavarsi la fossa da soli, che ne dite? Oltre a non dare il minimo stimolo per continuare a giocare, AereA non innova nulla nel suo genere: semplicemente prende un suo simile e ne ridisegna il mondo a bassa risoluzione. Non offre la minima sfida né rilassa, in quanto il ripetere intere sezioni con quei movimenti legnosi diventa lento e frustrante. La musica e la creatività lo salvano dall'abisso oscuro dell'insufficienza totale, ma questi due soli elementi non bastano ad intrattenere il giocatore e far salire il voto più di tanto.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.

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